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Hera inaugura la quinta cabina elettrica a Modena Est

Per Hera un investimento da 7,5 milioni: con la nuova cabina nella parte est la città emiliana aumenta del 18% la capacità energetica. Si prevede un aumento del 25% entro il 2050

Hera inaugura la quinta cabina elettrica a Modena Est

La rete elettrica modenese diventa sempre più smart. Con la nuova cabina primaria la distribuzione elettrica a Modena è aumentata del 18%, con l’obiettivo di coprire fino al 25% entro il 2050. Grazie a un investimento di quasi 7,5 milioni di euro e un lavoro di circa 10 anni, il Gruppo Hera ha realizzato un impianto di trasformazione dell’energia elettrica, dall’alta alla media tensione, dove passa dai 132mila volt della rete nazionale Terna ai 15mila volt per poi venire distribuita agli utenti. Si tratta della quinta cabina di Modena, progettata per giocare d’anticipo sulle future necessità derivanti dalla transizione energetica, in linea con quanto previsto dal gruppo all’interno del proprio Piano industriale.

La nuova cabina primaria di Modena Est rientra nel piano di sviluppo elaborato dal gruppo Hera per i servizi e le infrastrutture nell’area modenese, con 110 milioni di euro di investimenti nel quadriennio 2022-2025. Di questi, circa il 70% sarà destinato potenziare e migliorare i servizi erogati alle comunità del territorio, mentre il restante 30% sarà destinato alla loro manutenzione, così da garantirne la costante efficienza.

Dunque, la prima di una serie che saranno realizzate entro il 2025, a Modena e non solo: in tutto il territorio appenninico modenese è in atto una vasta attività di rinnovamento e potenziamento delle linee elettriche aeree più soggette a eventi atmosferici estremi. Un piano per la resilienza delle reti elettriche che impegnerà investimenti per quasi 9 milioni di euro, coinvolgendo circa 65 km dell’infrastruttura che serve la montagna modenese.

La nuova cabina primaria offre numerosi vantaggi: assicura a famiglie e imprese la continuità di erogazione della corrente anche in caso di completo fuori servizio di uno degli altri quattro impianti primari al servizio della città; una volta completate le opere necessarie per il suo inserimento nella rete di distribuzione, migliorerà ulteriormente la qualità del servizio, diminuendo le probabilità di disservizi e, qualora si verifichino, ne sarà ridotta la durata, essendo dotata di tecnologie all’avanguardia e ciò consente di rilevare in tempo reale lo “stato di salute” dell’infrastruttura e pianificare eventuali interventi.

Ma l’investimento guarda anche al futuro, seguendo il principio dello “smart grid”: essere cioè in grado di adattarsi in continuo e in automatico a costanti sollecitazioni. Una su tutte, la necessità di accogliere in rete l’immissione di energia da fonti rinnovabili, che tipicamente hanno performance variabili e discontinue e dunque richiede che gli impianti siano flessibili, automatizzati e dotati di un certo grado di intelligenza artificiale.

Un’ulteriore necessità futura riguarda l’efficiente gestione delle comunità energetiche che si svilupperanno nell’area e che potranno avere negli impianti primari un nodo di riferimento e di scambio dell’energia, sia quella prodotta sia quella prelevata.

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