Condividi

Hera e Acea: il caro energia fa volare i ricavi e i titoli corrono in Borsa

I ricavi di Hera sono cresciuti del 122,9%, quelli di Acea del 37,2% – Risultati positivi su tutti i parametri – Titoli in forte rialzo a Piazza Affari

Hera e Acea: il caro energia fa volare i ricavi e i titoli corrono in Borsa

La stagione delle trimestrali continua con le utilities. A diffondere i loro risultati oggi sono alcuni pezzi da novanta del settore, tra cui Hera (+2%) ed Acea (+1,6%).

Entrambe, come da aspettative, mostrano un balzo dei ricavi, dovuto in particolare all’aumento del prezzo delle commodities energetiche, che ha raggiunto livelli molto elevati, soprattutto nel terzo trimestre. Ma vediamo nel dettaglio come sono andati i primi 9 mesi dell’anno per le tre società dell’energia.

I nove mesi di Hera: ricavi, investimenti e servizi in crescita

Hera ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 con un margine operativo lordo pari a 875 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il caro commodity ha gonfiato i ricavi, cresciuto del 122,9% a 14,32 miliardi, mentre il risultato netto è calato del 5,6% a 248 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a quota 4,489 miliardi, in salita rispetto ai 3,261 miliardi al 31 dicembre 2021, con un rapporto rispetto al mol di 3,62 volte. 

Aumentano a doppia cifra gli investimenti, che nel periodo gennaio-settembre hanno registrato un rialzo del 22,8% arrivando a quota 463,3 milioni di euro, con un focus importante sui “progetti orientati alla resilienza e alla circolarità in linea con quanto previsto nel piano industriale, sottolinea la multiservizi in una nota.

La società segnala inoltre la crescita dei servizi energia legati agli interventi orientati all’efficienza energetica nelle abitazioni (bonus facciate e superbonus 110%) e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti. Una quota rilevante di risorse finanziarie (circa 820 milioni di euro, oltre 10 volte il valore del 2021) è stata investita nelle attività di stoccaggio del gas, in coerenza con lo sforzo richiesto dal Governo agli operatori del settore per contribuire alla sicurezza delle forniture nei mesi successivi.

“Nonostante la complessità dello scenario esterno, la relazione trimestrale al 30 settembre 2022 evidenzia un margine operativo lordo in crescita rispetto al 2021. Il modello industriale multibusiness, bilanciato tra crescita interna e M&A, e la solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo hanno consentito di cogliere le opportunità strategiche del mercato, pur mantenendo basso il profilo di rischio, e di confermare la generazione di valore per tutti gli stakeholder, con azioni di sostegno anche per i clienti in difficoltà”, spiega Hera in una nota.

I conti dei nove mesi di Acea

Anche il cda di Acea ha approvato i conti dei primi 9 mesi del 2022, archiviati con un utile netto di gruppo in aumento del 4% a 257,4 miliardi di euro. La società guidata da Fabrizio Palermo spiega che il risultato è in parte caratterizzato dall’effetto positivo dell’iscrizione della plusvalenza realizzata a seguito della cessione di una quota di maggioranza degli asset fotovoltaici di Acea (18,8 milioni) e della premialità tecnica nel settore Idrico (18 milioni). C’è però anche un effetto negativo per 25,7 milioni dovuto alla tassa sugli extraprofitti.

Andando avanti coi dati, nei 9 mesi i ricavi consolidati sono cresciuti del 37,2% a 3,793 miliardi di euro, mentre l’ebitda consolidato è passato da 930,2 milioni del 30 settembre 2021 a 1,002 miliardi del 30 settembre 2022 (+7,8%). Il contributo delle aree industriali all’ebitda consolidato è il seguente: Idrico 52%; Infrastrutture Energetiche 26%; Generazione 8%; Commerciale e Trading 6%; Ambiente 8%.

L’ebit ha registrato un rialzo del 5,4% a 484,7 milioni. L’incremento del margine riflette il positivo andamento della gestione operativa in parte compensato dall’aumento degli ammortamenti (+10,3%). 

In discesa di 4,3 milioni a 58,5 milioni gli oneri finanziari netti, mentre il costo globale medio “all in” del debito del gruppo Acea è pari all’1,41% (sostanzialmente in linea con l’1,42% del 31 dicembre 2021). L’indebitamento finanziario netto è aumentato di 405 milioni, passando da 3,988 miliardi del 31 dicembre 2021 a 4,393 miliardi  del 30 settembre 2022.

Nei 9 mesi sono stati realizzati investimenti per 699,6 milioni, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Le risorse sono state così ripartite: Idrico 395,5 milioni, Infrastrutture Energetiche 191,9 milioni, Generazione 26,0 milioni, Commerciale e Trading 31,0 milioni, Ambiente 27,5 milioni, altre aree di business e Capogruppo 27,7 milioni. Circa l’84% degli investimenti è destinato alle attività regolate.
Acea ha confermato la guidance per il 2022 a livello di Ebitda e investimenti. Viene invece rivista sull’indebitamento finanziario netto: crescita dell’Ebitda del +4%/+6% rispetto al 2021; investimenti sostanzialmente in linea con il 2021; indebitamento finanziario netto compreso tra 4,4 e 4,5 miliardi (precedente guidance pari a 4,2/4,3 miliardi).

Commenta