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Guerra dei marchi: Amazon batte Google, Eni prima fra le italiane

Verdetto a sorpresa nella classifica dei 500 maggiori brand mondiali stilata da Brand Finance: Apple solo terza – In tutto le aziende del nostro Paese sono nove e Tim è quella che in un anno ha scalato più posizioni.

Guerra dei marchi: Amazon batte Google, Eni prima fra le italiane

Il marchio “Amazon” vale 150 miliardi di dollari: più di Google, più di Apple e più di ogni altro brand al mondo. In appena un anno, la creatura di Jeff Bezos ha sbaragliato la concorrenza aumentando il proprio valore del 42%. Grazie a questa impennata, il colosso dell’e-commerce passa dal terzo al primo posto nella classifica dei 500 maggiori brand mondiali stilata da Brand Finance, agenzia indipendente di consulenza strategica e valutazione marchi. Beffati, in un colpo solo, i due giganti di Mountain View e di Cupertino, che scalano rispettivamente in seconda e in terza posizione.

Appena fuori dal podio, la medaglia di legno va a Samsung, mentre a chiudere la top 5 c’è Facebook. Dalla sesta alla decima posizione figurano, in ordine, At&T, Microsoft, Verizon, Walmart e la banca cinese Icbc.

Tra i magnifici 500 – classificati in base a valore e forza dei marchi – i brand italiani sono nove. Il più alto in classifica è quello di Eni (in 144esima posizione), seguito da Tim (che ha scalato più posizioni degli altri, passando in un anno dal 238esimo al 178esimo posto). E poi ancora Enel (180), Gucci (181), Ferrari (259), Generali (265), Poste Italiane (366), Intesa Sanpaolo (342) e Prada (472).

Ma cosa s’intende per “valore del marchio”? La cifra esprime il vantaggio economico netto che il proprietario otterrebbe concedendolo in licenza a un terzo. La “forza”, invece, corrisponde alla quota di fatturato direttamente riconducibile all’attrattività del marchio.

Secondo Brand Finance, il marchio Amazon ha beneficiato soprattutto dell’acquisizione di Whole Foods, del valore di 13,7 miliardi di dollari, che ha proiettato la società “al di là del mero spazio digitale”. Non solo: “Amazon, oltre ad essere già presente nei settori delle spedizioni e dello streaming di musica e video, secondo alcuni analisti si starebbe preparando all’acquisizione di un istituto bancario nel 2018 – si legge nel rapporto – Con l’obiettivo di Amazon di diventare il brand per tutti gli aspetti (o quasi) della vita quotidiana sembra che nessun settore sia al sicuro”.

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