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Green Pass, Landini boccia le sanzioni e spiazza il Pd: Bentivogli lo incalza

Il segretario della Cgil non vuole sanzioni per i lavoratori che non hanno il Green Pass ma l’ex segretario della Fim-Cisl, Bentivogli, lo incalza: “Il tuo è un errore grave: sulle vaccinazioni non esistono posizioni neutrali”

Green Pass, Landini boccia le sanzioni e spiazza il Pd: Bentivogli lo incalza

Persuadere è meglio che punire, ma che si fa se sui luoghi di lavoro – e specialmente nella scuola e nelle mense aziendali – se si presentano lavoratori senza il certificato vaccinale? Con un’intervista a “la Repubblica” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha suscitato scandalo perchè, anzichè difendere i lavoratori che si sono vaccinati e pretendere la massima sicurezza sui luoghi di lavoro, ha strizzato l’occhio a chi non ha il Green Pass sposando il lassismo e chiedendo che si escludano sanzioni. E, anzichè rimettere la questione alle parti sociali per un aggiornamento del Protocollo di sicurezza, ha cercato di sfuggire al problema del Green Pass chiedendo al Governo che faccia una legge. Strada in salita visto che, per l’opposizione della Lega, difficilmente il Governo riuscirebbe ad approvare una legge sul Green Pass mentre sarebbe più logico che fossero le parti sociali a regolare la materia con accordi bilaterali a livello aziendale.

L’uscita di Landini non è piaciuta nemmeno al Pd che evita di scontrarsi con il segretario della Cgil ma almeno per ora non sposa la proposta di una legge sul Green Pass nei luoghi di lavoro. A Landini si rivolge stamattina, sempre sulle colonne di Repubblica, l’ex leader dei metalmeccanici della Cisl e ora coordinatore di Base Italia, Marco Bentivogli, secondo cui la posizione assunta da Landini “è un errore grave” perchè sulle vaccinazioni “non esistono posizioni neutrali” e “chiedendo di non sanzionare chi non rispetta la legge, di fatto si accetta di sanzionare coloro che hanno un’idea sana della libertà e che sanno che, accanto ai propri diritti, ci sono doveri nei confronti degli altri”. “Le norme senza sanzioni – insiste Bentivogli – valgono meno dell’esortazione a “fare i buoni” e non si può dimenticare che “ci sono tantissimi lavoratori e lavoratrici che chiedono di poter lavorare senza avere accanto persone che possono contagiarli” e “trattare il furbetto come l’operoso come fanno molti politici, agevola il furbetto e mortifica l’operoso“.

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