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Grecia: Eurogruppo verso ok ad aiuti, ora il mercato teme i Cds

Juncker: “Ci sono le condizioni necessarie” per “lanciare le procedure nazionali” che porteranno all’approvazione finale del secondo piano di aiuti in favore di Atene – Intanto gli operatori temono che le clausole di azione collettiva facciano scattare i rimborsi sui Cds.

Grecia: Eurogruppo verso ok ad aiuti, ora il mercato teme i Cds

Il risultato dello swap greco è sufficiente. Secondo ministri finanziari dell’Eurozona “ci sono le condizioni necessarie” per “lanciare le procedure nazionali” che porteranno all’approvazione finale del secondo piano di aiuti da 130 miliardi di euro in favore del Paese ellenico. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, al termine della riunione in teleconferenza che si è svolta nel primo pomeriggio. La decisione ufficiale dovrebbe arrivare all’inizio della settimana prossima.

L’Eurogruppo però “chiede urgentemente alle autorità greche – si legge ancora nel comunicato – di continuare a dimostrare un forte impegno” nel “proseguire rigorosamente lo sforzo di aggiustamento, nel rispetto rigoroso del nuovo programma”. I ministri dell’Eurozona, inoltre, “insistono sull’importanza di un ulteriore rafforzamento della capacità istituzionale della Grecia”.

L’ottimismo di Bruxelles non riesce però a convincere del tutto i mercati. Gli scambi rimangono timidi su tutte le Borse europee, con Milano che intorno alle 15 è addirittura in rosso di mezzo punto, soprattutto perché la Grecia “attiverà le clausole di azione collettiva” (Cac), come ha confermato lo stesso Juncker. Il risultato dello swap è stato positivo, superando di oltre 10 punti la soglia vitale del 75%, ma il target del 90% non è stato raggiunto.

A questo punto la partecipazione dei creditori privati al salvataggio del Paese salirà dall’attuale 85,8 al 95,7% solo quando – attraverso le Cac – il governo di Atene costringerà tutti i detentori dei bond greci che rientrano sotto la legge greca a partecipare allo swap. La Grecia taglierà così definitivamente il proprio debito pubblico in mano a creditori privati da 206 a circa 100 miliardi di euro, avviandosi sulla strada che entro il 2020 dovrebbe portare alla riduzione del rapporto debito-Pil dall’attuale 160 al 120%.

Adesso però le preoccupazioni dei mercati si concentrano sui Cds (titoli che funzionano come assicurazioni sulla vita di altre obbligazioni). L’attivazione delle Cac porterà probabilmente l’Isda – l’associazione internazionale su swap e derivati – a rivedere la propria decisione sui credit default swaps legati alla Grecia. Se l’adesione volontaria allo swap da parte dei creditori privati non rappresentava un “credit event”, l’obbligo imposto adesso dall’Esecutivo ellenico cambia le carte in tavola e dovrebbe far scattare i rimborsi sui Cds. Sarebbe la prima volta da quando esiste l’euro.

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