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Governo: via libera alla riforma della scuola, rinvio per la Rai

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla Buona scuola: più autonomia, più potere ai presidi, scatti d’anzianità ma premi al merito dei docenti – Assunzione di 100 mila nuovi insegnanti dalle graduatorie ma in futuro solo per concorso – Rinviata settimana prossima la riforma della Rai che darà più potere al capo azienda

Governo: via libera alla riforma della scuola, rinvio per la Rai

Via libera alla riforma della scuola (ma Renzi preferisce chiamarla la “Buona scuola”) e rinvio alla settimana prossima di quella della Rai. E’ questo in sintesi il risultato del Consiglio dei ministri di ieri sera.

Per la riforma della scuola il premier Matteo Renzi ha scelto la via del confronto con il Parlamento e ha fatto approvare un disegno di legge ma è chiaro che, se le Camere tergiverseranno, il ricorso al decreto diventerà ineluttabile per garantire l’inizio di un ordinato nuovo anno scolastico a settembre.

I cardini della riforma sono la sburocratizzazione e il riconoscimento di una larga autonomia ai singoli istituti scolastici e la valorizzazione del merito. Per la prima volta – ha tenuto a sottolineare Renzi – il Governo destina 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti che manterranno gli scatti di anzianità ma d’ora in avanti saranno valutati per il loro impegno e la loro professionalità.

Un altro aspetto cruciale è il maggior potere assegnato ai presidi che, senza scavalcare i docenti attuali che saranno tutti confermati, potranno in futuro scegliere gli insegnanti, tra quelli iscritti ad un apposito Albo e dotati di un curriculum trasparente e adeguato, per completare l’organico nel caso di pensionamenti o di trasferimenti.

A valle della riforma c’è l’assunzione di 100 mila insegnanti: stavolta saranno assunti dalle graduatorie ma in futuro si cambierà tutto e nel corpo docente si entrerà solo per concorso.

Il Consiglio dei ministri ha infine rinviato a settimana prossima la riforma della Rai ma ieri Renzi ha anticipato che la Rai dovrà, insieme alla scuola, diventare uno dei motori centrali del rinnovamento culturale della scuola e che, per ridurre il peso della politica, verranno affidati pieni poteri al capoazienda. Anche in questo campo Renzi vuole il confronto con il Parlamento e sceglierà la via del disegno di legge ma, se i tempi si allungheranno e rischieranno di paralizzare il ricambio al vertice allo scadere delle nomine, si provvederà a varare un decreto.  

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