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Governo tra domenica e lunedì, Savona in bilico

La squadra dei ministri è in bilico: Conte ha fatto sapere che non potrà sciogliere la riserva prima di domenica o lunedì, mentre prosegue il braccio di ferro fra la Lega e il Quirinale sulla candidatura di Savona per il Tesoro – Ma la casella di via XX Settembre rischia di innescare un effetto domino su diversi altri ministeri, stravolgendo gli accordi raggiunti da M5S e Lega

Governo tra domenica e lunedì, Savona in bilico

Si allungano i tempi per la formazione del governo a trazione penta-leghista. I nomi della squadra erano attesi entro oggi, ma il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha fatto sapere che non potrà sciogliere la riserva prima di domenica o lunedì. Nel tardo pomeriggio il Premier incaricato Giuseppe Conte si è comunque recato al Quirinale per un incontro informale allo scopo di fare il punto sulla situazione.

Il problema numero uno resta quello del nuovo ministro dell’Economia. Lega e Movimento 5 Stelle avevano raggiunto un’intesa su Paolo Savona, figura di prestigio e con una lunga esperienza nelle istituzioni, che però preoccupa il Colle per le sue posizioni apertamente euro-critiche e la sua ostilità nei confronti del ruolo svolto in Europa dalla Germania.

Su questo punto della trattativa, il più delicato e decisivo, Matteo Salvini non sembra intenzionato a fare un passo indietro. Anzi, il leader leghista sarebbe disposto a far saltare l’intero accordo di governo pur di non cedere sul prossimo inquilino di via XX Settembre.

D’altra parte, la casella del Tesoro è talmente importante da innescare in potenza un effetto domino. Se alla fine – Salvini permettendo – prevalesse la volontà del Colle e il nome di Savona saltasse, l’intera lista dei ministri concordata da M5S e Lega ne uscirebbe sconvolta. Secondo alcune ricostruzioni, un cambiamento all’Economia potrebbe imporre una sostituzione a catena in altri sei, sette o addirittura otto ministeri. Il tutto per salvaguardare gli equilibri faticosamente costruiti nelle ultime settimane dai due partiti di maggioranza.

In particolare, la Lega vorrebbe tornare a dividere il superministero promesso a Luigi Di Maio (Lavoro più Sviluppo Economico), mentre i grillini chiedono uno sdoppiamento della poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, fin qui assicurata al leghista Giancarlo Giorgetti.

Per le Infrastrutture torna in partita Laura Castelli, mentre per gli Esteri è ormai è caduta l’opzione Giampiero Massolo, sostituito dall’ambasciatore in Qatar Pasquale Salzano. Alla Difesa i grillini hanno candidato Elisabetta Trenta, ma alla fine anche il suo nome potrebbe saltare. Non sembra invece a rischio la poltrona dell’Interno a Matteo Salvini.

(Ultimo aggiornamento ore 18.07)

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