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Governo, gli ostacoli alla “Fase 2”: Pdl contro liberalizzazioni, Pd vuole rivedere norme pensioni

Il Cdm non ha adottato ancora alcuna misura per la crescita – Il premier Monti ha voluto tirare le somme e selezionare le priorità su cui concentrare il pressing: riforme e liberalizzazioni per lo sviluppo – Dal Pdl arriva però l’altolà alle liberalizzazioni, mentre il Pd chiede ancora di rivedere le norme sulle pensioni di anzianità. Oggi parla Monti

Governo, gli ostacoli alla “Fase 2”: Pdl contro liberalizzazioni, Pd vuole rivedere norme pensioni

La tanto sospirata “Fase due” rimane un oggetto misterioso, almeno per il momento. Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi alle 15 e 30, l’ultimo del 2011, non ha adottato alcun nuovo provvedimento finalizzato alla crescita. Sul tavolo rimangono questioni di primo piano, come la riforma del catasto e le misure volte a ridurre l’indebitamento, ma la strada del governo è sempre più in salita.

Ad intralciare i lavori dell’Esecutivo sono ancora una volta i mal di pancia di quei partiti che prima di Natale hanno dato il via libera alla manovra economica turandosi il naso. E i malumori si concentrano su temi fondamentali, i nodi più controversi che la squadra di Mario Monti è chiamata a sciogliere nelle prossime settimane. Dal Pdl arrivano resistenze sempre più coriacee sul fronte delle liberalizzazioni e del Fisco, mentre il Pd preme per modificare le decisioni già prese nell’ambito della previdenza, in particolare per quanto riguarda le pensioni di anzianità.

Altro capitolo incandescente è quello del lavoro: la riforma è già stata annunciata dal premier e dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, ma, dopo i violenti scontri con i sindacati, sembra imprescindibile una fase di contrattazione con le parti sociali prima di annunciare nuovi interventi.

Fra tensioni e incertezze, i punti fermi per il momento sono pochi e tutt’altro che decisivi. Fra le novità è dell’ultim’ora, un grande classico: puntuali come l’Epifania, da gennaio scatteranno i rincari delle tariffe autostradali, in media di poco superiori al 3%. Il placet definitivo deve ancora arrivare, ma la misura era ampiamente attesa e a questo punto sembra scontata.

Digerito l’antipasto, rimane da selezionare il resto del menu. Oggi il premier ha scelto di impiegare il Cdm proprio per scegliere le priorità su cui provare a stringere i tempi. Ma l’aria che tira non sembra esattamente quella della festa. Lo spazio di manovra è limitato.

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