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Google e Microsoft spingono le Borse in attesa delle mosse della Fed sui tassi. Gas naturale record

I conti di Big Tech sono in calo ma il mercato temeva peggio – Stasera la Fed dovrebbe alzare i tassi di 75 punti – Vola a livelli record il prezzo del gas naturale

Google e Microsoft spingono le Borse in attesa delle mosse della Fed sui tassi. Gas naturale record

Chi s’accontenta gode. Wall Street ha premiato con robusti rialzi le trimestrali di Google (+5%) e di Microsoft (+4%), nonostante Alphabet, la casa madre del motore di ricerca, abbia registrato nel secondo trimestre la crescita dei ricavi più bassa degli ultimi due anni e il colosso del software abbia annunciato dati sotto le attese degli analisti: fatturato a 51,87 miliardi, meno dei 52,45 miliardi previsti, utili frenati dalla rivalutazione del dollaro (500 milioni in meno) e dall’embargo alla Russia.

La risposta del mercato dimostra che gli operatori, stressati dall’onda di cattive notizie macro e dalle strette della Fed (stasera è in arrivo l’ulteriore aumento di 75 punti), sono convinti di aver per ora prezzato le cattive notizie che pure continuano ad arrivare: sale per il Fondo Monetario il rischio recessione, schizza oltre quota 200 euro per megawattora il future sul gas naturale sul mercato di Amsterdam in risposta ai nuovi tagli alle forniture di Mosca. Non c’è da stare allegri, insomma. Ma la terapia dei tassi alti è obbligata. Non resta che stringere i denti.

Sia le borse asiatiche che i future sull’Eurostoxx (+0,4%) sono stamane in terreno positivo. Ieri Piazza Affari (-1,04%) è stata la Borsa peggiore del Vecchio Continente. Il Fondo Monetario ha ritoccato al rialzo (+3%) la performance dell’economia del Bel Paese per il 2022, per merito del petrolio e della tenuta dell’industria. Per Moody’s le previsioni sull’Italia nel 2022 scendono dal 2,3% al 2,2%, mentre nel 2023 scendono dall’1,7% allo 0,8%

I future del Nasdaq prevedono forte rialzo prima della Fed

Anche i future di Wall Street, ieri sottotono, anticipano oggi un avvio in solido rialzo, Nasdaq +1,5% e S&P500 +1%, che dovrebbe in parte ricucire lo strappo ribassista della seduta di ieri provocato dallo shock per l’allarme utili di Wal-Mart: Dow Jones -0,71%, S&P 500 -1,15%, Nasdaq -1,87%.

Da segnalare la caduta di Coinbase (-22%), causata dalle indiscrezioni di Bloomberg su un’indagine della Sec. Bitcoin +1% a 21.200 dollari.

Oggi gli occhi sono tutti puntati sulla Fed. Stasera alle 20.00 ora italiana, secondo la maggior parte degli economisti, Powell dovrebbe alzare i tassi di 75 punti base, portandoli da 1,50% a 2,25%.

Frena il rendimento del Bund. Spread a230

Il mercato obbligazionario consolida i progressi degli ultimi giorni, dopo una lunga serie di dati macro che hanno confermato il rallentamento dell’economia Usa. Treasury decennale a 2,80%, Bund decennale tedesco a 0,92%, BTP decennale a 3,22%, con lo spread a 230 punti base.

Sul mercato delle valute, sotto tiro l’euro (1,0145 sul dollaro), in scia alla nuova impennata dei prezzi del gas naturale. Il franco svizzero corregge leggermente (-0,2%), dopo aver toccato il nuovo massimo storico contro l’euro.

La crisi del mattone mette sotto pressione lo yuan

Sotto pressione anche lo yuan, investito dalla nuova crisi dell’immobiliare cinese. Si fa sentire il boicottaggio dei padroni di casa, che si rifiutano di pagare i mutui delle abitazioni non ultimate. L’indice Csi real Estate perde il 2%, ad Hong Kong l’indice di settore perde il 5%.

Gas naturale oltre quota 200, poco mosso il petrolio

Il gas naturale europeo ieri sera ha chiuso in rialzo del 13%, a 199,90 euro per mwh, dopo aver superato quota 200 euro per la prima volta in quattro mesi. Il record storico risale alll’11 marzo 2022, a 271,80 euro. Tensione alle stelle tra Russia ed Europa.

Leggi anche – Emergenza gas: accordo UE. Ecco il piano per la riduzione dei consumi

Il petrolio Brent e Wti è poco mosso: sono tornate a prevalere le preoccupazioni di un rallentamento della domanda globale.

Oro in lieve discesa a 1.715 dollari l’oncia.

L’agenda di Piazza Affari: Unicredit alza la guidance

Unicredit ha alzato la guidance 2022, dopo aver battuto il consensus degli analisti con i risultati del secondo trimestre. “Il gruppo – si legge in una nota – è ben posizionato per affrontare un periodo di incertezza macroeconomica, grazie al suo solido Cet 1 ratio, al migliorato modello di business a basso assorbimento di capitale e alla solida qualità dell’attivo”. Nel trimestre è stata ridotta l’esposizione verso la Russia di 2,7 miliardi circa. La Banca chiede alla Bce l’ok per procedere con la seconda tranche di buyback da 1 miliardo di euro.

Italgas. Medea, società del gruppo partecipata al 48,15% dal fondo Marguerite II, ha sottoscritto un accordo per l’ingresso nel capitale di Energie Rete Gas, società di trasporto gas del Gruppo Energetica, con una quota del 49%. Fila ha sottoscritto gli accordi contrattuali per rifinanziare il proprio debito a supporto della crescita per complessivi 232,5 milioni di euro e 133,1 milioni di dollari, più una linea Rcf pari a 75 milioni a fronte di un attuale indebitamento strutturato pari a 447 milioni di euro e una Rcf di 25 milioni.

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