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Golf, l’Us Open promette grande spettacolo: Tiger, Mickelson e Bubba giocano insieme

Da oggi a domenica si disputa a San Francisco il secondo major della stagione: sarà sfida Usa-Europa, con in campo Tiger Woods, Phil Mickelson e Bubba Watson e Rory McIlroy, Luke Donald, Lee Westwood – Sul green, e non per fare le comparse di lusso, anche Francesco Molinari e Matteo Manassero – Debutta il 14enne Zhang.

Golf, l’Us Open promette grande spettacolo: Tiger, Mickelson e Bubba giocano insieme

Finalmente va in scena il secondo major di golf di stagione: l’U.S. Open Championship, che si disputa da oggi a domenica all’Olympic Club di San Francisco e promette grande spettacolo fin dalle prime battute. Giovedì e venerdì ci sono due terne che i tifosi di golf di tutto il mondo sognano di seguire almeno una volta nella vita: la prima, targata Usa, è composta da Tiger Woods, Phil Mickelson e Bubba Watson; la seconda, direttamente dall’Europa, da Rory McIlroy, Luke Donald, Lee Westwood.

Un evento più unico che raro, che rende ancora più emozionante questo spettacolo, che viene trasmesso ogni notte su Sky a partire dalle 22, fino alle 4 della mattina successiva. Si tratta di perdere parecchie ore di sonno, ma la sfida si annuncia emozionate, tanto più che l’Italia ha due grandi campioni in campo: il numero 33 del mondo Francesco Molinari, reduce da una recente vittoria a Siviglia; e Matteo Manassero che per arrivare a San Francisco ha superato lo scoglio delle qualifiche. Molinari appare sempre più solido, col suo gioco preciso e continuo e potrebbe essere l’uomo giusto per espugnare il Lake Course dell’Olympic, un campo par 70 di 6.556 metri, insidioso, stretto e con i green piccoli e ben difesi.

“Spero di prendere qualche fairway – ha ironizzato il campione Masters Bubba Watson – e di fare almeno ogni tanto due putt”. Insomma benché non sia lunghissimo l’Olympic darà parecchio filo da torcere ai 156 giocatori in campo e la precisione di Chicco Molinari potrebbe fare la differenza. E’ un Open da record anche per la presenza di Andy Zhang, 14 anni, il più giovane partecipante nella storia di questo torneo. Zhang, di origine cinese, vive in Florida da 4 anni ed è stato ripescato per la rinuncia di Paul Casey.

“Ci provai anch’io a 15 anni – ha detto Tiger Woods – ma oggi i giovani si avvalgono di una tecnologia che consente loro di perfezionare prima lo swing”. Zhang ha giocato in prova con Bubba, ma ha confessato di essere un tifoso di Tiger: “è tornato” ha detto. Fa davvero sorridere, ma fa anche piacere vedere un atteggiamento così sportivo in un giovane atleta. Del resto come vuole lo spirito del golf, la sfida è soprattutto con se stessi.

Gli occhi comunque sono tutti puntati sul trio di “vecchi” campioni formato da Mickelson, Watson e Woods. Il mancino non ha mai vinto l’US Open, ma per ben cinque volte ha tirato la volata, vedendosi però sfuggire il trofeo. A 42 anni potrebbe essere la volta buona, “Giocare con Tiger mi stimola – ha dichiarato – riesce a tirare fuori il meglio del mio golf”. La rivalità fra i due campioni è nota e Lefty, che incarna il bravo ragazzo americano, è molto amato dal pubblico. E‘ Tiger però che fa la differenza sugli ascolti Tv e per questo tutti, anche i suoi detrattori, sotto sotto, sperano come Zhang che il mito “sia tornato”. Woods, a quasi 37 anni, ha vinto due settimane fa il Memorial Tournament in Ohio, conquistando la sua vittoria numero 73 sul tour, eguagliando il record di Jack Nicklaus. Oggi Tiger è quarto nel ranking mondiale e si sta avvicinando pericolosamente ai trio di testa. Nel suo palmares l’US Open compare tre volte, ma questo torneo si gioca ogni volta su un campo diverso ed è una nuova storia. L’Olympic piace a Tiger: “ci giocavo spesso quando ero al college – ha raccontato – e sono entusiasta di misurarmi ancora con questo campo, ma da allora è molto cambiato”. Insomma i motori rombano e anche Bubba, col suo drive lunghissimo e i suoi colpi ricchi di fantasia, potrà sicuramente dire la sua fra i due storici rivali.

Non da meno è la partenza di Donald, McIlroy e Westwood: rispettivamente numero 1, 2 e 3 del mondo. McIlroy è il campione uscente, perché vinse lo scorso anno con un risultato record dopo la clamorosa caduta, l’ultimo giorno, ad Agusta. La vittoria all’US Open è stata fondamentale per l’autostima del campione nord irlandese, la fiducia nel proprio gioco e nella propria capacità di reggere la tensione di un major, anche se ultimamente appare un po’ distratto dalla vita privata. Donald d’altra parte continua a dominare la classifica mondiale, ma gli manca la corona di un major, mentre Westwood ha appena vinto in Svezia e sembra molto in forma, ma i suoi risultati sui green sono ancora insoddisfacenti per un giocatore del suo livello, che aspira a salire sul podio più alto in uno dei tornei maggiori. Il montepremi è di 8 milioni di dollari e il campo è stato tirato per l’occasione: si comincia subito in salita, alla 1, con un par 5 trasformato in un par 4 di 475 metri; la 5 un par 4 di 455 metri; la 6 par 4 di 447 metri. I giocatori cui è stato chiesto come sperano di chiudere le prime sei buche hanno risposto che si “accontentano” del par. I tifosi non pensino di partire in fretta e furia per San Francisco: i biglietti per l’Olympic sono tutti esauriti.

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