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Gli occhi di Piazza Affari su Telecom, Fiat, Enel ed Eni. Apple vola oltre la soglia dei 100 dollari

Apple vola oltre la soglia dei 100 dollari e scalda il Nasdaq e Wall Street – Piazza Affari punta i riflettori su quattro titoli cruciali: Telecom Italia, che sta perfezionando l’offerta per Gvt; la Fiat per la quale scade oggi il diritto di recesso in vista della fusione; Eni ed Enel di cui il Tesoro intende vendere il 5% in autunno – Occhio anche alla Fed

Gli occhi di Piazza Affari su Telecom, Fiat, Enel ed Eni. Apple vola oltre la soglia dei 100 dollari

TORO SCATENATO, APPLE VOLA OLTRE I 100 DOLLARI
SCADE IL RECESSO FIAT, TELECOM RIALZA LA TESTA

Sereno stabile. Il meteo Borsa non segnala nubi in arrivo dall’Asia o dagli Stati Uniti, sostenuti da dati macro confortanti. Le nubi geopolitiche, pur minacciose all’orizzonte, non promettono gelate o improvvise ondate di vendite. Stamane le Borse asiatiche sono tutte in ascesa: Tokyo avanza dello 0,21%, Hong Kong +0,67% macina nuovi record, ai massimi dal 2008.

La spinta i listini arriva da Wall Street: Dow Jones +9,48%, S&P +0,50% a 1981 pb, di nuovo ad un passo dalla meta dei 2000 punti. Il Nasdaq sale dello 0,43%. Ieri sera Apple ha infranto il tetto dei 100 dollari che equivalgono ad una quotazione di 700 dollari della “vecchia” Apple prima dello split. Il balzo in avanti delle Borse Usa è stato favorito dai dati sull’inflazione (+0,1% a luglio, +1,6% su base annua), inferiore al previsto, altro segnale che depone contro un prossimo aumento dei tassi. In serata la pubblicazione dei verbali dell’ultimo meeting della Fed fornirà nuove indicazioni sull’atteggiamento della Fed, in attesa del discorso di Janet Yellen a Jackson Hole, venerdì prossimo.

Giornata positiva anche per le Borse europee, grazie al calo delle tensioni in Ucraina. La Borsa di Parigi sale dello 0,5%, come Londra. Francoforte +0,9% è la migliore. Madrid +0,32%. Recupera Milano +0,02% nel finale dopo una seduta in terreno negativo. Sempre più forti le aspettative per le “misure non convenzionali” della Bce cui Mario Draghi potrebbe fare cenno nel suo intervento venerdì a Jackson Hole. Il rendimento dei Btp è a quota 2,60%, lo spread Btp/Bund a 159 punti.

Ieri il Tesoro spagnolo ha collocato collocato bond per 992 milioni di euro a 6 mesi con un tasso dello 0,08% in netto calo dallo 0,146% precedente e altri 3,55 miliardi a 12 mesi a un tasso dello 0,16% in calo dallo 0,294%. Il differenziale tra Bonos e Bund è stabile a 131 punti con un tasso del 2,31%. L’euro ha aggiornato nel corso della seduta il nuovo minimo degli ultimi 11 mesi (13 settembre 2013) rispetto al dollaro a 1,33149. In parallelo, l’oro scivola sotto i 1.300 dollari l’oncia (1295,95).

FIAT: PER CREDIT SUISSE VALE SOLO 6 EURO

Scade oggi il termine per l’esercizio del recesso al prezzo di 7,727 euro. E così ieri il titolo Fiat è stato al centro di forti pressioni al ribasso, chiudendo a -2,91% a quota 7,175 euro. A favorire il ribasso è stato però soprattutto il report del Crédit Suisse che ha avviato ieri la copertura del titolo con un rating underperform e un target price di 6 euro. “”Nonostante i successi di Marchionne negli ultimi 10 anni – si legge – vediamo poche opportunità per sorprenderci positivamente sulla strategia del gruppo”. “.Forse – continua il report . L’unica sorpresa che potrebbe positivamente impattare sul titolo Fiat potrebbe essere la parziale Ipo di Ferrari. Ma vediamo poco interesse da parte dei dirigenti e degli investitori per questa operazione”.

Al contrario “il piano quinquennale fino al 2018 appare troppo ottimistico e c’è un potenziale ribasso delle stime sul 2014 a seguito di un primo semestre debole”. Il livello dei debiti (9,7 miliardi di euro) è in prospettiva “insostenibile”, perciò “la quotazione in Borsa negli Usa potrebbe essere “il primo passo per un aumento di capitale”.

ENEL, IN AUTUNNO LE VENDITE DEL TESORO

Anche le utilities hanno contribuito ieri a ribasso che distinto Piazza Affari per larga parte della seduta.: Snam -0,8%, Terna -1,2%. Ma le vendite hanno interessato in particolare Enel – 1,1% a 3,88 euro dopo aver toccato nel corso della giornata un minimo di 3,816. A scatenare le vendite la possibilità che il Tesoro proceda al collocamento del 5% della società entro l’autunno per compensare lo slittamento della quotazione in borsa del 40% di Poste Italiane.

Verrebbe messo in vendita anche il 5% di Eni , ma il titolo energetico ha sofferto decisamente di meno (-0,2%).

PATUANO QUASI PRONTO PER IL GRANDE DUELLO PER GVT

Rialza la testa Telecom Italia +1,4% a 0,8215 euro, dopo essersi spinta nella mattinata fino a 0,838 euro. Sta per entrare nel vivo la sfida con Telefonica per aggiudicarsi il controllo di Gvt, la partecipata brasiliana di Vivendi. Il 27 agosto il cda della società italiana darà il via libera alla proposta da recapitare al board del gruppo francese presieduto da Vincent Bolloré che il giorno dopo dovrà pronunciarsi sull’offerta di Telefonica. Dopo le voci di un rilancio di Telecom con un’offerta da 7 miliardi di euro, superiore ai 6,7 miliardi messi in campi da Madrid, il gruppo spagnolo si è detto pronto a offrire a Vivendi una partnership per condividere, produrre e fare acquisti di contenuti in modo congiunto nella tv, in un business di alto valore strategico sia per Vivendi che per Telefonica.

Il piano di Telecom Italia invece si articola in tre fasi distinte. In primo luogo, la controllata Tim Brasil verrebbe ricapitalizzata da parte di Telecom Italia; successivamente, verrebbe effettuata l’integrazione tra GVT e Tim Brasil con la quota di controllo di Telecom Italia che dovrebbe scendere dal 67% al 50% e infine Vivendi entrerebbe con un quota tra il 15 e il 20% nel capitale di Telecom Italia, divenendone il socio di riferimento. Giornata positivaanche Mediaset +3,9% , tornata a i livelli di inizio agosto.

NEL GESTITO AZIMUT SUPERSTAR

In grande evidenza nel settore finanziario i Big del risparmio gestito. Azimut, al terzo giorno consecutivo di rialzo, sale del 2,5% a 18,28 euro. Altrettanto brillante la prestazione di Mediolanum +3,2%. Positive anche Banca Generali +1,45% e FinecoBank +0,88%.

Azimut tratta in Borsa a 15,4 volte gli utili previsti per il 2014, contro le 12,2 volte di Mediolanum e le 14,4 volte di Banca Generali. Dall’inizio dell’anno Azimut ha perso in Borsa il 5%, mentre l’indice europeo Stoxx del settore Servizi finanziari segna +1%. Sempre dall’inizio dell’anno, Mediolanum perde il 14% e Banca Generali l’11%. Fra le banche si è messa in luce Mediobanca +1,2%. Monte Paschi è salita dello 0,9%, Intesa +0,2%, Unicredit +0,6%.

VOLA SOGEFI DOPO IL CONTRATTO CON PORSCHE
 
Si conferma tra gli industriali il momento brillante di Ansaldo Sts, in rialzo dell’1,7% su massimi storici in attesa che vengano formalizzate le offerte dei soggetti interessati ad acquistarla. La capogruppo Finmeccanica chiude in parità.

Positiva StM +1,4%, salgono anche Pirelli +1,2% e Prysmian +0,4%. L’Oscar di giornata tocca però a Sogefi +15,26% che ha firmato con Porsche un accordo per la fornitura alla casa tedesca dei propri sistemi di filtrazione dell’olio, che verranno montati sui modelli di fascia alta. Questo contratto è il primo firmato con Porsche e partirà nei prossimi mesi. Tornano a farsi sentire le voci su una prossima uscita di Andrea Guerra dai vertici di Luxottica -0,42%. Il manager, dopo i successi mietuti alla guida della multinazionale di casa Del Vecchio sembra pronto al grande passo verso una multinazionale Usa (ma c’è chi lo vede in politica)- Nel lusso exploit di Brunello Cucinelli +3,8%, Tod’s +1%, scende Yoox -1,6%.

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