Condividi

Gli ebook sono davvero finiti fuori pista?

Negli Stati Uniti, il paese guida della nuova economia, le vendite di ebook pubblicati dagli editori maggiori sono rallentate parecchio nel primo semestre del 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012.

Gli ebook sono davvero finiti fuori pista?

Negli Stati Uniti, il paese guida della nuova economia, le vendite di ebook pubblicati dagli editori maggiori sono rallentate parecchio nel primo semestre del 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012. Peggio: il secondo semestre del 2013 è iniziato con un calo significativo del 3,6% e anche la stagione natalizia sembra aver confermato questi trend. A dircelo è l’Association of American Publishers (AAP) che mensilmente raccoglie i dati di vendita di 1200 editori americani. Un trend analogo lo rileva Nielsen nel Regno Unito, il più importante mercato europeo degli ebook.

Nei dati dell’AAP non sono incluse le vendite degli editori indipendenti e degli autopubblicati per i quali non abbiamo rilevazioni, ma sappiamo essere un fenomeno tutt’altro che marginale. Nelle classifiche di vendita di Amazon, 25 titoli sui 100 più popolari sono di editori indipendenti o autopubblicati.

Orna Ross, direttore dell’UK Alliance of Independent Authors, ha dichiarato al Guardian:

Siamo nel mezzo di un grande cambiamento. Non mi sorprenderei di una situazione in cui la maggioranza dei bestseller fosse di autopubblicati. Non vedo chi possa fermarli.

L’autore autopubblicato Hugh Howey, la cui serie Wool è diventata un case study, ha scritto in un tweet: “Gli autori indie rappresentano un nuovo grande editore che si affianca ai big six”.?CreateSpace, la succursale di Amazon che si occupa di pubblicazioni on demand, è il più importante cliente di Bowker, l’agenzia che rilascia gli ISBN negli USA: nel 2012 ha registrato la bellezza di 131.460 ISBN. gli ISBN richiesti dagli editori dell’AAP sono a malapena il doppio.

Che il mercato degli ebook sia davvero appannaggio dei nuovi soggetti indipendenti di cui Amazon è il carburante? Troppo presto per saltare alle conclusioni. Richard Mollet, CEO dell’associazione degli editori britannici, pensa che gli editori maggiori offrano ancora agli autori un impareggiabile supporto creativo, finanziario e di marketing aiutandoli a raggiungere il loro massimo potenziale.

Su gli hardcover

A fare da pendant al calo degli ebook è un trend a dire poco paradossale: la crescita robusta degli hardcover (le novità con copertina rigida al prezzo 25 dollari l’uno) che sembravano destinati alla fine dei dinosauri dopo la caduta del meteorite sulla terra e invece i libri hardcover sono cresciuti a un ritmo dell’11% nel primo semestre 2013 se confrontati all’analogo periodo del 2012. Nel mese di agosto 2013 gli hardcover hanno segnato un +50%. Nel 2010 le vendite complessive degli hardcover erano state surclassate da quelle degli ebook, ma nel primo semestre 2013 i due comparti si sono nuovamente appaiati: gli ebook hanno totalizzato 800 milioni di dollari contro i 778,6 degli hardcover. Il ghepardo è stato raggiunto dalla tartaruga . La resurrezione dei libri hardcover abbinata alla stagnazione degli ebook ha gettato nella confusione tutti coloro che si occupano di questa industria o perché ci lavorano o perché la raccontano.

David Carr, il media columnist del NYTimes, commentando una differente vicenda, ha firmato un articolo della sua rubrica “The Media Equaition” dal titolo “For readers print can be the cool tool”. Ma il libro è tornato a essere così figo? La maggioranza dei lettori è tornata con la vecchia rassicurante findanzata del proprio paese? Sembrerebbe proprio di sì. Len Vlahos, direttore di Book Industry Study Book il più importante osservatorio del mercato librario USA, ha dichiarato che siamo arrivati a uno stato di equilibrio: nel 2010 il mercato degli ebook era un mercato nascente ma oggi appare come un mercato maturo. La quota di mercato degli ebook negli USA è oggi del 25% con punte oltre il 50% per certi generi. Si fermerà qui per crescere in modo omeopatico? Il NYTimes riporta l’opinione di un dirigente di Barnes&Nobles, la grande catena di librerie naviga in acque molto agitate, che ha dichiarato: “Chiunque desideri leggere i libri su un dispositivo elettronico lo sta già facendo”. Una spiegazione plausibile, in ogni caso lo stupore per questo arresto rimane.

Bestseller batte coda lunga

Che cosa è accaduto nel 2013 nel mercato degli ebook? Facile: più che la saturazione del mercato sono mancati i titoli bestseller nei generi in cui l’ebook furoreggia. Abbiamo imparato ad apprendere che sono proprio i blockbuster, il “bread & butter” dell’economia dei media digitali. Nel 2013 non c’è stato nessun bestseller lontanamente paragonabile alla trilogia erotica Cinquanta sfumature di grigio, Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso nel comparto della fiction per adulti e neppure un Hunger Games in quello della letteratura per ragazzi. Solo in Italia nel 2012 la trilogia della E.L. James ha venduto, secondo i dati Mondadori, oltre 3 milioni e mezzo di copie in volume (30 milioni negli USA) e registrato 130 mila download in edizione ebook (12,5 milioni negli USA), occupando il primo, il terzo e il quarto posto della classifica dei libri più venduti dell’anno in Italia. Nel 2012 secondo “Publishers Weekly” più di mille titoli hanno superato i 25 mila download.

Nel 2013, secondo Bookscan di Nielsen, il titolo più venduto negli USA è stato l’ottava puntata della serie per ragazzi Diary of Wimpy Kid che ha realizzato 1,8 milioni di copie, un testo con stupende illustrazioni che non è adatto a essere proposto in ebook tanto che non è neppure entrato nella top 100 dei Kindle bestseller del 2013. Inferno di Dan Brown, che segue al secondo posto, non ha ripetuto il successo dei precedenti lavori anche se è stao l’ebook più venduto sul Kindle store di Amazon. La mancanza di un bestseller come la trilogia Hunger Games si è vista soprattutto nel comparto ragazzi dove si è avuto un crollo del 40% nelle vendite di ebook. Senza bestseller planetari, l’industria editoriale soffre molto, così come succede al cinema, ai videogiochi e alle Pay TV.

Continua la lettura su ebookextra.

Commenta