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Giornata cruciale per il futuro di Edison. Ma le previsioni per la trimestrale non sono rassicuranti

Stamattina A2A ha sottolineato che la sua partecipazione nella società è indiretta ed è avvenuta tramite Delmi. I francesi dovrebbero presentare oggi la controproposta al valore da conferire al put, l’opzione certa di uscita da Edison da parte di Delmi a tre anni nei confronti di Edf. Secondo Equita i prossimi conti evidenzieranno una flessione degli utili.

Giornata cruciale per il futuro di Edison. Ma le previsioni per la trimestrale non sono rassicuranti

Il caso Edison sta attraversando uno dei passaggi più delicati di tutta la vicenda. Stamattina A2A ha sottolineato che la sua partecipazione nella società è indiretta ed è avvenuta tramite la holding Delmi. “E’ noto, e riscontrabile su tutti i documenti della società, che A2A non detiene direttamente azioni Edison ma una partecipazione pari al 51% della società Delmi”, ha spiegato un comunicato. I soci italiani, infatti, nel 2005 hanno acquisito il 50% di Transalpina di Energia, che detiene il controllo assoluto di Edison. Il valore di acquisto è stato di 1,58 euro per azione Edison. La rimanente quota è posseduta da Edg.

Questa precisazione è arrivata in una giornata molto complessa per il riassetto del secondo produttore di energia elettrica italiano. Oggi i francesi dovrebbero presentare la controproposta al valore da conferire al put, cioè l’opzione certa di uscita da Edison da parte di Delmi a tre anni nei confronti di Edf. I francesi non hanno intenzione di riconoscere agli italiani il valore di carico dei titoli Edison (1,58 euro), ma puntano ad una cifra assai più bassa.

Intanto sono arrivate le previsioni, elaborate dagli analisti di Equita, sulla trimestrale dell’utility i cui dati saranno diffusi ufficialmente il 28 ottobre. L’Ebitda sarebbe in calo del 23% a 233 milioni, a causa dell’area gas supply, mentre la power generation pare in crescita grazie ai servizi ausiliari. L’utile scenderebbe da 36 a -1 milioni e il debito raggiungerebbe quota 3,9 miliardi per via dell’aumento del capitale circolante.

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