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Germania e Usa fanno volare l’euro e i rendimenti dei bond americani

Il via libera al governo tedesco di Grande Coalizione e lo scontro sul budget Usa producono i loro effetti sui mercati finanziari – Oggi Enel e Snam staccano le cedole – In settimana i conti di Fca e Stm – Davos apre le porte e aspetta il ciclone Trump

Germania e Usa fanno volare l’euro e i rendimenti dei bond americani

Euro più forte nei confronti del dollaro a quota 1,2235, obbligazioni del Tesoro Usa sotto pressione: il rendimento dei t-bond decennale sale a 2,661%, il massimo da tre anni e mezzo.  

E’ l’effetto delle due principali notizie del week end: in Usa il mancato accordo sul budget federale; in Germania il via libera del congresso socialdemocratico al negoziato per la costituzione di un nuovo governo con Angela Merkel.  

 TOKYO DEBOLE, PROVE DI ACCORDO SUL BUDGET USA 

 Il braccio di ferro tra repubblicani e democratici a Washington ha condizionato l’apertura delle borse asiatiche. Scendono le Borse del Giappone (Nikkei -0,2%), della Corea del Sud (Kospi -1%) e di Hong Kong (Hang Seng -0,1%). Bene i mercati cinesi. L’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzen, sale dello 0,7%, il BSE Sensex di Mumbai è in rialzo dello 0,3%. Anche i futures sulla Borsa Usa segnano un modesto calo.  

Nel 2013 lo stop di 16 giorni dell’amministrazione Usa costò un calo dello 0,3% del pil nel primo trimestre. Oggi alle 17, ora italiana, il Senato vota un nuovo disegno di legge in grado di autorizzare la ripartenza della spesa pubblica, bloccata da venerdì sera a mezzanotte, a causa del mancato accordo al Congresso. Il nuovo disegno di legge inserisce alcune richieste dei democratici. 

Lo sblocco della crisi politica tedesca, invece, ha dato una spinta all’euro ma condiziona la partenza dei listini europei in avvio di una settimana che si annuncia ricca di appuntamenti geopolitici, a partire dall’Europa. 

Il petrolio è poco mosso stamattina sui mercati dell’Asia. Il brent tratta a 68,8 dollari il barile (+0,2%), dopo aver chiuso con un calo dell’1,8% la scorsa settimana. 

 BCE, IN AGENDA IL DIRETTORIO. E LE PRIME NOMINE. 

In primo piano ci sarà il direttorio della Bce di giovedì. Non si prevedono cambiamenti sul fronte dei tassi, ma non sono escluse novità nelle comunicazioni della banca centrale, motivate dal miglioramento sensibile della congiuntura. Ma il rafforzamento dell’euro rende improbabile un segnale a proposito della chiusura definitiva del Quantitative Easing a settembre, come chiesto da Jens Wedmann    

L’Eurogruppo intanto dà oggi il via alle consultazioni per la scelta del successore del portoghese Victor Constancio, vicepresidente della Bce, in scadenza a maggio. Nel toto nomine il favorito è Luis de Guindos, il ministro delle Finanze spagnolo, anche se lascia perplessi la nomina di un politico ai piani alti della banca centrale. Altro candidato è Philip Lane, governatore della banca centrale di Dublino, favorito però per la carica di capo economista dell’istituto di Francoforte (è in scadenza il belga Peter Praet), altra poltrona da assegnare nell’ambio del complesso mosaico che si completerà con la scelta dell’erede di Mario Draghi alla fine del 2019. 

 FISCO COMUNE IN VISTA PER FRANCIA E GERMANIA

Non meno importanti le novità sul fronte delle riforme della Comunità Europea, destinate ad accelerare dopo il innovo del mandato ad Angela Merkel, sotto la  spinta dell’attivismo di Emmanuel Macron che punta ad arrivare, nel giro di pochi mesi, ad un accordo tra i due Paesi per l’adozione di regole fiscali comuni sulle imprese. Ma la posta più importante riguarda l’Unione Bancaria: per superare le resistenze tedesche alla garanzia sui depositi, si punta a d un’introduzione graduale con una serie di passaggi intermedi.  

 In settimana si terrà anche il meeting della Banca centrale del Giappone. E’ probabile che il governatore Haruhiko Kuroda, nonostante i progressi dell’economia, non modificherà la politica espansiva dell’istituto. 

 DAVOS: IN ATTESA DEL CICLONE TRUMP, OGGI LE PREVISIONI FMI     

Prende il via oggi anche il World Economic Forum di Davos che culminerà venerdì con l’esibizione dell’ospite più atteso, Donald Trump, il primo presidente degli Usa a partecipare alla kermesse sulle Alpi svizzere dopo Bill Clinton nel 1999. Trump si incontrerà con Theresa May, dopo il rinvio della visita ufficiale a Londra. Non meno importante il confronto con Angela Merkel che ha deciso di partecipare al meeting per far da contraltare alle tesi protezionisti ed anti-global del numero uno della Casa Bianca. Saranno presenti anche il premier italiano Paolo Gentiloni, il presidente francese Emmanuel Macron e Re Felipe VI di Spagna. 

 Christine Lagarde, direttrice generale del Fmi, presenterà oggi a Davos l’aggiornamento delle stime del World Economic Outlook.  

 USA: L’ORA DEI CONTI PER IL PIL E L’S&P 500 

Riflettori accesi in Usa sull’uscita dei dati economici che precedono la riunione della Fed della prossima settimana, l’ultima prima della fine del mandato di Janet Yellen alla guida della banca centrale americana. Il pil Usa, secondo le stime, dovrebbe aver segnato un aumento del 3% nell’ultimo trimestre del 2017, in lieve frenata rispetto al 3,2% del terzo trimestre. L’attenzione sarà però concentrata sull’inflazione, prevista all’1,7%, ormai vicina al target del 2% della Fed. Ma, secondo William Dudley della Fed di New York, sarà indispensabile rivedere i target per rafforzare le armi della banca centrale in vista della prossima recessione (tutt’altro che improbabile dopo nove anni di crescita). 

 Sostenuta dalla liquidità e dalle prospettive della riforma fiscale Wall Street riapre i battenti dopo l’ennesimo rialzo. La settimana scorsa Dow Jones e Nasdaq sono saliti dell’1,04%, l’S&P dello 0,86 ( +4,8% circa da inizio anno).  I prossimi giorni saranno dominati dalla campagna dei conti societari. Più di 80 società dell’indice S&P 500 pubblicheranno i conti,  tra queste VerizonGeneral ElectricFordCaterpillar e Starbucks. Si comincia oggi con Halliburton e Netflix 

Da seguire in Europa i conti di Ubs 

 BANCHE, AIN ARRIVO LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE  

 Giornate decisive in Italia per la relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario e per eventuali passi in avanti sulla vendita di Alitalia, partita ancora aperta.
La relazione della Commissione sulle banche sarà presentata dal presidente Pier Ferdinando Casini venerdì e conterrà solo le proposte condivise di riforma ma non giudizi di merito sulle responsabilità delle crisi bancarie. Entro le 13 di oggi, i gruppi parlamentari potranno far prevenire i loro contributi secondo quanto concordato dall’ultimo ufficio di presidenza. 

Oltre al premier Paolo Gentiloni parteciperà, tra gli altri, anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che arriverà mercoledì dopo essere stato impegnato a Bruxelles nell’Eurogruppo e nell’Ecofin. 

 FCA E STM AFFRONTANO GLI ANALISTI. AL VIA L’ASTA DEI CTZ 

 Settimana societaria intensa per Piazza Affari:  

  • Oggi il calendario prevede lo stacco della cedola di Enel (0,105 euro) e di Snam (0,0862).   
  • Giovedì 25 si terrà il cda sul bilancio di Fiat Chrysler, seguito dalla presentazione agli analisti. 
  • Sempre giovedì cda sui conti di  Stm, seguita dalla conference call con gli analisti. 
  • In agenza anche i conti di Ansaldo Sts e di Vittoria assicurazioni (mercoledì 24), De Longhi (giovedì 25).
  • Venerdì si terrà la prima delle aste del Tesoro di fine mese, riservata a Ctz e Btpei.   

 

CALCIO, OGGI L’ASTA BIS PER I DIRITTI DELLA SERIE A 

 Oggi saranno aperte le buste con le offerte per i diritti sulla serie A per il triennio 2019/21. Dopo il fallimento dell’asta nella scorsa estate la Lega e In front ci riprovano. Tra i contendenti c’è Mediaset, già forte dei diritti per il prossimo Mondiale di Russia. Ma il mercato vuole verificare se sta prendendo corpo l’asse tra Mediaset e Vivendi oppure se l’accordo tra die contendenti è ancora lontano.

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