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GeoHot, l’incubo di Apple approda in Facebook

George Hotz, alias “GeoHot”, hacker ventunenne incubo di Sony ed Apple, ora lavora per Facebook. Il giovane famoso per il “jailbreak” dell’iPhone e della PlayStation 3 potrebbe essere l’asso nella manica di Zuckenberg per lo sviluppo del suo AppStore basato su HTML5, nome in codice “Project Spartan”

GeoHot, l’incubo di Apple approda in Facebook

Stando alle info del profilo Facebook di George Hotz, da circa un mese, il 21 enne hacker ideatore del sistema per lo sblocco di iPhone e Playstation lavora a Palo Alto per il social network di Zuckerberg.

Dopo aver messo in imbarazzo colossi come Apple e Sony, dando al tempo stesso la possibilità a tutti gli utenti di installare sui rispettivi dispositivi ogni tipo di software senza la preventiva approvazione delle due aziende, Hotz potrebbe essere l’uomo chiave nella sfida lanciata da Facebook ad Apple.

Zuckenberg ha infatti messo già a lavoro il suo team di sviluppo per realizzare uno store web alternativo all’AppStore della Mela. Il nome in codice è “Project Spartan” ed è una piattaforma basata interamente su HTML5 pensata inizialmente per il browser di Apple (Safari).

In sostanza, Zuckenberg spera di sfruttare dispositivi come iPhone e iPad per far scoprire agli utenti abituati allo store di Apple, l’esistenza di un market gestito completamente all’interno di un’applicazione di Facebook.

Secondo TechCrunch, uno dei blog tecnologici più cliccati degli Usa, “Facebook non lo ammetterà mai, ma quelli vicini al progetto credono che l’intenzione sia molto chiara: utilizzare i terminali Apple contro la compagnia per rompere il predominio che ha sulla distribuzione delle applicazioni mobile. Con circa 700 milioni di utenti, Facebook si sente nella posizione di affrontare il meccanismo di distribuzione dell’App Store”.

Con Project Spartan verrebbero quindi messe a punto delle web application fruibili direttamente dal social network, “aggirando” di fatto il passaggio attraverso l’App Store. In quest’ultima attività occorre ricordare che il giovane Hotz ha già dimostrato di essere un maestro. Il cerchio si chiude?

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