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Generali: nel 2013 brillante rilancio con superdividendo. Greco: “Non vado alle Poste”

Per il ceo Greco l’anno appena chiuso (con profitti record e un dividendo raddoppiato) “è stato fondamentale per il rilancio del gruppo” – “Nel 2014 verrà ridotta ulteriormente la posizione debitoria” – “Prevediamo di migliorare ancora l’utile netto” – Generali si prepara a uscire da Telco in giugno – Greco nega le voci sulla sua candidatura alle Poste

Generali: nel 2013 brillante rilancio con superdividendo. Greco: “Non vado alle Poste”

Generali chiude il 2013 con un utile di 1,9 miliardi e raddoppia il dividendo. La società ha rilevato che si tratta del miglior risultato messo a segno “negli ultimi sei anni ed è interamente ottenuto grazie alle performance operative”. E così il cda proporrà all’assemblea un dividendo più che raddoppiato rispetto all’anno scorso, pari a 0,45 euro per azione per un monte di circa 700,5 milioni di euro. “Il 2013 – ha commentato l’ad Mario Greco – è stato un anno fondamentale per il rilancio di Generali e i risultati confermano che siamo in linea o in anticipo rispetto ai target previsti dal piano strategico. Per la prima volta dopo molti anni il risultato netto deriva interamente dalla gestione e non è influenzato da partite straordinari”. Il gruppo nel 2013 ha completato dismissioni di asset non core per 2,4 miliardi di euro e acquisizioni di minorities in aree strategiche per 1,5 miliardi di euro.

Il titolo sale dello 0,49% mentre il Ftse Mib sale dello 0,76%. Nel frattempo gli analisti di Merrill Lynch hanno confermato il “buy” sul titolo e JPMorgan “overweight”. ”Anche se l’azienda ha dovuto fronteggiare alcune sfide a lungo termine – ha detto Merrill Lynch – continuiamo a prevedere per Generali utili attraenti con una crescita media annua del 13% nei prossimi tre anni. Come esito di un raddoppio della generazione di cassa e del piano di dismissioni stimiamo un bilancio in miglioramento significativo. Quindi vediamo un forte aumento dei dividendi”.

“Nel 2013 – ha continuato Greco – abbiamo generato un ritorno complessivo per gli azionisti del 26%. I risultati del 2013 e il dividendo più che raddoppiato confermano dunque che siamo sulla strada giusta. Siamo consapevoli che ne resta molta da percorrere per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Nel 2014 verrà ridotta ulteriormente la posizione debitoria e realizzeremo importanti risparmi di costo. Prevediamo di migliorare ancora il risultato operativo e l’utile netto, in linea con il piano che mira ad aumentare progressivamente la redditività per gli azionisti”.

Il gruppo precisa inoltre che “tenendo conto dei proventi delle dismissioni e della rivalutazione della quota in Bankitalia, assorbite da impatti negativi straordinari dovute a Telco (-189 milioni), Bsi (-217 milioni) e altri attivi, l’impatto complessivo di questi one-off è sostanzialmente neutro”. Il gruppo ha registrato nell’esercizio una raccolta premi nel Vita a 45,1 miliardi di euro, stabile rispetto al 2012 (+0,2%), con un utile operativo in crescita del 4,3% a 2,64 miliardi. La raccolta premi nei rami danni è stata di 20,9 miliardi di euro, in calo dello 0,6% sul 2012, con un risultato operativo di 1,61 miliardi (+3,5%).

I risultati 2013 mostrano un significativo progresso rispetto ai target al 2015 con un Roe operativo cresciuto di 80 punti base a 12,1%, in linea con il target al 2015 di un Roe operativo superiore al 13%. L’indice di Solvency I raggiunge circa 150% a fine febbraio, in linea con il target 2015 di maggiore di 160% (141% per l’intero 2013). Il debito di è ridotto di 500 milioni con un miglioramento di 80 punti base del Debt Leverage Ratio a 39,6% (target 2015 35%). Forte miglioramento anche della generazione di cassa: il Net Free Surplus, si legge in una nota, sale a 2,1 miliardi (+38%), ”già oltre il target 2015”.

Ma Greco ha chiuso la porta a una rivisitazione in corsa del piano:”I target si raggiungono o si mancano ma non si cambiano mai – ha detto -. Quando tutti i target saranno raggiunti faremo i conti e annunceremo nuovi obiettivi”.

In conference call con le agenzie di stampa Greco ha rilevato che Generali si prepara a uscire da Telco in giugno, la prima finestra utile per lo scioglimento, in base ai patti della holding che controlla Telecom. “Le finestre previste sono due – ha detto Greco – giugno 2014 o febbraio 2015. Ovviamente ci dobbiamo preparare per la prima, ma se non dovesse essere la prima sarà la seconda. Cambia poco”. Per questo il Leone “non presenterà una propria lista non avrà suoi candidati nel cda di Telecom che si rieleggerà” con l’assemblea di aprile. ”Abbiamo ancora un interesse in Telecom – ha precisato Greco – e voteremo la lista Telco in assemblea”.

Generali ha svalutato Telco a 0,72 euro portandolo al valore equivalente di Telecom ma ha detto il cfo Alberto Minali, ”non ci saranno ulteriori svalutazioni”. La decisione di svalutare ulteriormente la quota nasce dalla considerazione che ”l’ipotesi che Telefonica esercitasse la sua opzione di acquisto, viste le difficoltà nel dialogo con l’antitrust brasiliano, era la meno probabile”. Più probabile però che si vada allo scioglimento della holding che controlla Telecom e che i soci italiani liberino le loro partecipazioni in Telco.

Sul fronte Bsi le trattative vanno avanti. “Il book value di Bsi è diminuito – dice Greco – le trattative sono più semplici perché sono state eliminate delle incertezze”, come quella che riguardava il trattamento di clienti americani.

Greco non lascia spazio alla polemica stuzzicata dai giornalisti dopo che l’azionista Leonardo Del Vecchio si è detto contrario all’azione di responsabilità agli ex manager. “Non credo che Leonardo Del Vecchio sia stato critico – ha detto Greco -. Io non ho letto così le sue parole. In ogni caso, Del Vecchio e’ un azionista e può dire quello che vuole, ne prendo atto. Ma non ho letto critiche in quello che lui ha detto.

A chi gli chiede un commento ai recenti investimenti di Blackrock e alla possibilità di nuovi soci nel Leone, risponde: ”Non è una mia preoccupazione. Con questi risultati riportiamo la nostra reputazione e il nostro valore a quello che ci meritiamo. Se altri azionisti entreranno? Vedremo… Il nostro dovere è mettere i risultati di Generali davanti a quelli dei competitor, le decisioni degli azionisti dipendono dai nostri risultati”.

E sul suo ipotetico trasferimento alle Poste chiude la porta: “Di una mia possibile nomina alle Poste ho letto sui giornali. Mi è sembrata una simpatica sorpresa di prima mattina – ha detto – Io ho intenzione di fare il lavoro che devo fare qui alle Generali di farlo bene e per tutto il tempo che gli azionisti della società riterranno indispensabile».

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