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Generali, Donnet: “Nel prossimo piano strategia molto diversa”

Nell’assemblea delle Generali il Ceo del Leone ha preannunciato che nell’Investor Day di novembre la compagnia presenterà un piano strategico triennale molto diverso da quello attuale, di cui sono già stati raggiunti quasi tutti gli obiettivi – Il presidente Galateri: “Punteremo sull’innovazione e la trasformazione digitale” – Avviata la dismissione delle attività in Belgio.

Generali, Donnet: “Nel prossimo piano strategia molto diversa”

“Abbiamo chiuso il 2017 in linea con tutti gli obiettivi del piano industriale o in anticipo, e presentato risultati eccellenti. La nostra strategia è quella giusta e ci ha anche portato ad aumentare il dividendo per gli azionisti del 6%, con l’attuale pagamento a 0,85 centesimi”. Così il Ceo Group di Generali, Philippe Donnet, vestito in un elegante principe di Galles chiaro, ha aperto i lavori dell’assemblea triestina, rivolgendosi con orgoglio alla platea di azionisti del gruppo che, sotto la sua gestione (che scade nella primavera del 2019) è tornato a correre ed al centro delle attenzioni dei mercati.

Donnet infatti, nel suo intervento, non ha mancato di ricordare che dall’Investor Day del 2016, quando è stato presentato l’attuale piano industriale (il prossimo sarà presentato il 21 novembre a Milano, nel nuovo head quarter di Generali a CityLife), il titolo di Generali in Borsa “è cresciuto del 40%, facendo meglio dell’indice Euro Stoxx Insurance, salito del 18,4%. Una chiara inversione di tendenza rispetto al periodo precedente, che ha visto Generali fanalino di coda del comparto assicurativo europeo con una perdita del 60% a fronte del -8,8% dell’Euro Stoxx”.

L’amministratore delegato ha poi ricordato tutti gli obiettivi già centrati del piano industriale: la presenza internazionale, la razionalizzazione della macchina operativa e dei costi (proprio ieri sera Generali ha ceduto ad Athora Holding l’intera partecipazione in Generali Belgium, per un controvalore di oltre mezzo miliardo di euro), un combined ratio al top (92,8% nel 2017) nonostante il maggior impatto di eventi catastrofici, il ribilanciamento del portafoglio Vita per compensare i tassi ancora bassi e poi l’innovazione, che come sottolineato anche dal presidente Gabriele Galateri di Genola sarà al centro del prossimo piano.

“Nel prossimo piano – ha detto Donnet – presenteremo una strategia molto diversa da quella sulla quale siamo concentrati adesso, ci sarà un’ulteriore ottimizzazione finanziaria e un’espansione del nostro gruppo”. “Punteremo sul risparmio gestito con l’offerta di nuovi prodotti e ci sono ampi spazi di crescita per il ramo Vita, in particolare per le fasce anziane”, ha poi precisato rispondendo alle domande dei soci. “Siamo nella quarta rivoluzione industriale – aveva in precedenza dichiarato il presidente Galateri – e un gruppo come Generali non può non raccogliere la sfida del digitale e dell’Internet delle cose. Siamo già molto attivi su questo, ad esempio gestiamo 1,5 milioni di veicoli connessi, che ci trasmettono dati importanti, ma ancora di più faremo nel prossimo piano”.

Galateri ha anche accennato a un tema “sicuramente sottovalutato come quello del cybercrime. Ad oggi nel mondo un miliardo di persone sono colpite da questa attività, che ha già causato danni per 500 miliardi di dollari. Dobbiamo affrontare anche questa sfida”. Donnet invece ha poi chiuso il suo intervento ricordando la vocazione di Generali per la responsabilità sociale e la sostenibilità: “Sono valori che riempono di significato il nostro marchio. Nel 2017 il Cda ha approvato la Carta degli impegni di sostenibilità, che si basa su due pilastri: fare impresa in modo sostenibile, puntando all’eccellenza nei nostri processi interni, e vivere la comunità, svolgendo un ruolo attivo dove operiamo, oltre le nostre attività quotidiane. Abbiamo individuato 12 punti chiave e vorrei ricordare il progetto Human Safety Net”.

Donnet è stato anche indirettamente chiamato a rispondere alla protesta di Greenpace, prima e durante l’assemblea che si è tenuta alla Stazione Marittima di Trieste: “Da qui al 2020 investiremo 3,5 miliardi in settori green (infrastrutture e green bond), e abbiamo disinvestito 2 miliardi di euro in attività legate al carbone”. Generali in un comunicato ha precisato che dismetterà gli investimenti azionari e disinvestirà quelli obbligazionari, portandoli a scadenza o valutando la possibilità di dismetterli prima della scadenza: “Accompagneremo la transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili, ma senza barriere ideologiche”, ha chiarito Galateri rispondendo a una domanda di un azionista.

“Per quanto riguarda l’esposizione in Paesi in cui economia e occupazione sono fortemente dipendenti dal carbone – spiega la nota della compagnia diffusa durante l’assise – la strategia di Generali si focalizza sull’accelerazione della transizione e sul coinvolgimento di clienti e stakeholder. In particolare in Polonia, il decimo consumatore di carbone al mondo e il secondo in Europa, la riduzione potrebbe richiedere molti anni. Si tratta in ogni caso di un’esposizione di Generali limitata: rispetto al totale dei premi dei prodotti Non Vita, l’esposizione in questi mercati è pari a circa lo 0,1%, mentre per gli investimenti è pari allo 0,02%”.

L’assemblea ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei fondi esteri, con una quota del 22,91% del capitale, in leggero calo rispetto all’anno scorso perché questa volta non era all’ordine del giorno nessuna elezione degli organi societari. I principali azionisti sono risultati essere: Mediobanca col 12,97%, Caltagirone col 4%, Leonardo Del Vecchio col 3,16% e Benetton col 3,04% del capitale. Nel libro soci risulta che i soci italiani con il 23,1% del capitale superano gli investitori istituzionali esteri.

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