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Garibaldi in 152 lettere al Museo della Repubblica Romana

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina sabato 17 dicembre 2016 ore 16.00, presentazione del libro Giuseppe Garibaldi in 152 lettere e documenti autografi

Garibaldi in 152 lettere al Museo della Repubblica Romana
Accanto alle leggendarie imprese guerresche che ne hanno alimentato in vita e anche dopo la morte il mito, l’enorme popolarità rivestita a livello nazionale e internazionale dal generale Giuseppe Garibaldi riposa anche sulla sua autentica e profonda umanità che lo portò a rivolgersi alle personalità di potere come alla gente più umile incontrata lungo la sua vita con lo stesso linguaggio e la stessa incisiva semplicità.

Il particolare carisma dell’uomo Garibaldi, nutrendosi di una grande generosità e di una onestà inflessibile, passava infatti anche dalla sua capacità di stare sempre con coraggio in mezzo ai suoi uomini, mai trincerandosi dietro al suo ruolo di leader ma anzi sostanziandolo di rapporti affettuosi ed amichevoli tesi a formare una grande famiglia compatta e solidale, in una fitta trama di contatti in cui ciascuno era indispensabile all’altro.

Le 152 lettere e documenti autografi, per la maggior parte inediti, pertinenti alla collezione di Leandro Mais presentati nel prezioso volume pubblicato dalla “Garibaldini per l’Italia Edizioni”, ci parlano quindi di un Garibaldi combattivo, idealista, amante della democrazia e della libertà, proiettato in un futuro di progresso civile per tutti i popoli, ma anche di un uomo schietto, onesto e premuroso. I proclami, le lettere agli amici più cari o le risposte alle missive che gli giungevano sempre copiose dalla schiera dai suoi ammiratori, ricolme di amore per la patria e della difesa della dignità dell’uomo, si combinano infatti con grande naturalezza con scene di vita quotidiana in cui emergono al contrario l’amore paterno per i figli, le attenzioni materiali per i disoccupati e gli ex-combattenti o l’intima semplicità e umiltà dell’eroe-contadino che cura con amore i prodotti della terra.

Ad eccezione di pochi anni, la raccolta comprende tutte le principali stagioni della vita dell’Eroe dei Due Mondi, dalla sua prima affermazione in sud-America agli ultimi giorni a Caprera prima della sua morte, avvenuta il 2 giugno del 1882. Tra i documenti storicamente più rilevanti si segnalano la lettera firmata l’11 novembre 1846 da un Josè Garibaldi Ammiraglio della flotta uruguayana, la missiva del 27 gennaio 1860 inviata subito dopo il matrimonio e l’immediata separazione dalla contessina lombarda Giuseppina Raimondi con accenno alla famosa sottoscrizione del “Milione di Fucili” o l’autografo a matita scritto dal Generale dopo i fatti d’Aspromonte con la sua versione dei fatti mentre il piroscafo “Duca di Genova” lo stava traducendo alla prigionia nel Forte Varignano di La Spezia. Altri materiali invece racchiudono più chiaramente un calore di ambiente familiare, quella poetica degli affetti che passa attraverso richiesta di notizie, consigli e cure da dedicare ad amici, figli e animali, soprattutto quelli dell’amata Caprera, mentre nella lettera del 20 maggio 1882 commovente è notare, nella grafia ormai visibilmente alterata dell’eroe, i segni della  tragica sofferenza inflittagli dal male artrosico negli ultimi giorni di vita.

Il volume – corredato da utili trascrizioni e arricchito dalla presenza di ben 106 nomi citati, 80 note biografiche, 59  icone fotografiche e 38 illustrazioni – mostra dunque in queste missive semplici e dirette, in cui si scopre l’indole fiera e battagliera del Generale, ma anche la sua profonda umanità il vero volto dell’eroe. Un libro utile per storici e ricercatori, ma anche per appassionati, insegnanti, studenti e famiglie.

Intervengono Mara Minasi, responsabile del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Paolo Macoratti, Presidente dell’Associazione “Garibaldini per l’Italia” e Anna Maria Isastia, professore associato di Storia Contemporanea a La Sapienza, Università di Roma.

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina

Largo di Porta San Pancrazio

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