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Galleria Borghese: “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” in mostra dal 14 novembre

50 opere che raccontano, attraverso gli occhi del Maestro fiammingo, non solo i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa ma anche un momento di grande internazionalità della città di Roma.

Galleria Borghese: “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” in mostra dal 14 novembre

Il 14 novembre 2023 sarà inaugurata la mostra “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma”, a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato, con la Galleria Borghese inaugura la seconda tappa di “RUBENS! La nascita di una pittura europea”, un grande progetto realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova che racconta i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi del Maestro della pittura barocca, e si inserisce anche in una più ampia ricerca della Galleria dedicata ai momenti in cui Roma è stata, all’inizio del Seicento, una città cosmopolita. 

Quattro mesi – la mostra sarà aperta fino al 28 ottobre – durante i quali i visitatori potranno osservare opere provenienti da tutto il mondo che raccontano, attraverso gli occhi del Maestro fiammingo, non solo i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa ma anche un momento di grande internazionalità della città di Roma.

50 opere da tutto il mondo

Con 50 opere provenienti dai più importanti musei al mondo – tra cui il British Museum, il Louvre, il Met, la Morgan Library, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Prado, il Rijksmusem di Amsterdam, solo per citare alcuni – la mostra è divisa in 8 sezioni e tiene conto non solo delle opere italiane che documentano lo studio dagli esempi antichi, ma anche della sua capacità di rileggere esempi rinascimentali e confrontarsi con i contemporanei.

“Calamita per gli artisti del Nord Europa fin dal Cinquecento, la Roma di Rubens, fra i pontificati Aldobrandini e Borghese, è il luogo dove studiare ancora l’antico, di cui si cominciano a conoscere i capolavori della pittura, con il ritrovamento nel 1601 delle Nozze Aldobrandini – sottolinea Francesca Cappelletti, Direttrice Galleria Borghese e curatrice della mostra –. È il momento della Galleria Farnese di Annibale Carracci e della cappella Contarelli di Caravaggio, di cui si stordisce una generazione. Attraverso gli occhi di un giovane pittore straniero come Peter Paul Rubens guardiamo ancora una volta all’esperienza dell’altrove, cerchiamo di ricostruire il ruolo del collezionismo, e della collezione Borghese in particolare, come motore del nuovo linguaggio del naturalismo europeo, che unisce le ricerche di pittori e scultori nei primi decenni del secolo.”

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