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FS e Inwit portano il 5G al museo ferroviario di Napoli

Completata la copertura realizzata con la tecnologia di ultima generazione per potenziare connessione dati e ricezione dei segnali degli operatori di telefonia mobile

FS e Inwit portano il 5G al museo ferroviario di Napoli

La tecnologia 5G sbarca presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli) della Fondazione FS Italiane, grazie ai lavori sulla rete realizzati dalla società delle torri Inwit. La copertura è realizzata con la tecnologia di ultima generazione DAS (Distributed Antenna System) che utilizza micro antenne a bassissima potenza di dimensioni estremamente ridotte. Ciò ottimizza la ricezione dei segnali degli operatori di telefonia mobile e potenzia la connessione a internet di smartphone, tablet e pc. Il tutto preservando l’estetica dell’edificio, uno dei più importanti musei ferroviari d’Europa.

Nel dettaglio, le antenne sono collegate tra di loro attraverso la fibra ottica, consentendo così la copertura – in linea con le direttrici del Piano di Sostenibilità di Inwit – dell’intera area del polo museale e del suo Centro Congressi. E soprattutto ciò permette di evitare la congestione dei dispositivi, il vero problema delle reti negli ambienti molto affollati, come i musei.

Il Museo Ferroviario di Pietrarsa ha da tempo fatto della tecnologia uno dei suoi punti di forza con installazioni multimediali, Wi-Fi libero, simulatori di guida, filmati in realtà aumentata per un’esperienza non solo dal punto di vista storico, paesaggistico e culturale, ma la possibilità di poter usufruire di molteplici servizi, grazie alle nuove tecnologie.

Pietrarsa è uno dei luoghi simbolo della storia delle Ferrovie della Stato, un viaggio nel tempo tra le locomotive e treni che hanno unito l’Italia dal 1839 fino ai giorni nostri. Il museo è stato inaugurato nel 1989 e si sviluppa su un’area di 36mila metri quadrati, di cui 14mila al coperto. Dopo il restauro delle imponenti architetture ottocentesche, del giardino e delle terrazze sul mare – terminato nel 2016 e del valore di 15 milioni di euro – il museo si avvia verso una nuova dimensione digitale basata su un’infrastruttura tecnologica di ultima generazione.

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