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Frequenze, sì all’emendamento per l’asta: scontro fra Pdl e Governo

Approvato oggi in commissione Finanze alla Camera un emendamento depositato ieri dal Governo che impone l’annullamento del beauty contest – Contrari solo Pdl e Grande Sud – Romani: “E’ un fatto grave: non consentirà a Rai e Mediaset di partecipare alla gara”.

Frequenze, sì all’emendamento per l’asta: scontro fra Pdl e Governo

Addio al beauty contest, ed è subito caos a Montecitorio. La commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento al decreto fiscale depositato ieri dal Governo che impone una gara pubblica (a pagamento) per l’assegnazione delle frequenze Tv, ormai libere dopo il passaggio dall’analogico al digitale. Il precedente Esecutivo aveva invece previsto di assegnarle gratuitamente alle grandi emittenti nazionali. Solo il Pdl e il Grande Sud hanno votato contro la correzione di rotta firmata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Si apre così una frattura improvvisa nella strana maggioranza che sostiene il Professore. 

Questa mattina, dopo il via libera del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha dichiarato ammissibile l’emendamento, è cominciato il pressing dei pidiellini per delle nuove correzioni in extremis, che alla fine però non sono arrivate. A detta dei berluscones, il testo depositato dall’esecutivo non sarebbe lo stesso su cui i bocconiani si erano accordati con il Cavaliere e con Angelino Alfano.

Il più attivo è stato l’ex ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che ha contattato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà chiedendogli una mediazione diretta con Passera. Ma non c’è stato nulla da fare. E allora via alle polemiche: “Così com’è congegnato – ha detto Romani dopo un incontro con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda – l’emendamento non consentirà a Rai e Mediaset di partecipare alla gara. E’ un fatto grave. Ho tenuto al corrente Letta e Alfano: ritengo che la questione sarà oggetto del vertice di questa sera” tra il premier e i leader della maggioranza. 

Di tutt’altro avviso Pier Luigi Bersani: “Noi siamo serenamente fermi all’impostazione discussa e che il governo ha dato – ha detto il leader dei democratici -, non ho capito per quale motivo ci sia stato un ripensamento da parte del Pdl. Non è dato conoscere quali fossero i motivi che inducevano a questo ripensamento, non abbiamo visto emendamenti o altro, è evidente che dovevano essere ragioni forse non solo ‘estetiche’, per noi il governo deve andare avanti”. 

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