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Francia, Macron vede il ballottaggio dopo il ritiro di Bayrou

Colpo di scena nella campagna elettorale francese: il centrista François Bayrou si ritira e dà il suo appoggio a Macron, che ora potrebbe guadagnare terreno sul candidato del centrodestra Fillon, nella corsa al ballottaggio – Al primo posto nei sondaggi per il primo turno sempre Marine Le Pen.

Francia, Macron vede il ballottaggio dopo il ritiro di Bayrou

S’immola Bayrou. E lo fa nel momento giusto, almeno dal punto di vista di Emmanuel Macron, l’astro nascente della politica francese che punta dritto al ballottaggio alle prossime elezioni presidenziali: verosimilmente vi troverà Marine Le Pen, ma prima deve superare la concorrenza dell’ex premier (sotto la presidenza Sarkozy) François Fillon, candidato del centrodestra reduce dal “Penelopegate” (lo scandalo della moglie assunta in Parlamento con un impiego fittizio) ma non per questo stroncato dai sondaggi.

François Bayrou, leader del movimento centrista MoDem e habitué delle elezioni presidenziali francesi (si era già candidato tre volte, dal 2002 al 2012), rinuncia dunque alla sua quarta candidatura consecutiva per l’Eliseo e decide di sostenere l’ex ministro dell’Economia di Hollande: una manna per il leader del movimento liberale “En Marche!”, proprio nel momento in cui Fillon stava rimontando nei sondaggi, che al momento vedono sempre in testa la Le Pen con un teorico 26% al primo turno, e poi appunto la sfida gomito a gomito intorno al 20% tra Fillon e Macron. Indietro il socialista Hamon col 14% e il radicale di sinistra Melenchon con l’11% (un’eventuale alleanza avrebbe portato uno dei due candidati a ridosso della Le Pen…).

Il secondo posto che Macron, sostenuto anche Oltralpe dall’ex premier Matteo Renzi, sta provando ad agguantare, conta moltissimo: vale praticamente una vittoria, visto che tutte le proiezioni lo darebbero poi stravincente al ballottaggio con la leader del Front National. Non siamo sui livelli del plebiscitario 82% col quale Chirac liquidò Le Pen padre al secondo turno del 2002, ma Macron la spunterebbe con un comodo 60%, percentuale che si era ridotta nelle ultime settimane ma che ora potrebbe riconsolidarsi con l’appoggio di Bayrou.

L’importante però è prima superare il repubblicano Fillon: quanto potrà spostare la mossa di Bayrou? Secondo la stampa la vecchia volpe della politica francese non sta facendo in realtà un gran sacrificio, visto che questa volta era assai debole nei sondaggi. “Anche il suo ultimo libro-programma, Résolution française – scrive Les Echos -, non ha fatto molto discutere”. E dunque il suo contributo potrebbe non essere così corposo, anche se sarà sicuramente fondamentale in una sfida che si deciderà per un pugno di voti, stando alle previsioni attuali. 

Bayrou, 65 anni (Macron ne deve ancora compiere 40) e una carriera da agricoltore e da insegnante di liceo prima di lanciarsi nella politica, non va però sottovalutato: alle ultime presidenziali, quelle del 2012, ha raccolto il 9,1%, ma ancora meglio aveva fatto nel 2007, quando era ancora a capo del partito di centro Udf e fu capace del 18,6% al primo turno, una percentuale che ora quasi varrebbe il ballottaggio. L’obiettivo comune di Macron e Bayrou è quello di creare un terzo polo, moderato, alternativo alle posizioni più estreme e anti-europeiste e fortemente moralizzante, come scrive la stampa francese sottolineando che entrambi i candidati stanno puntando il dito contro gli scandali giudiziari di Fillon. Basterà?

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