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Francia, i calciatori protestano contro la tassa sui maxistipendi

Lo sciopero di questo weekend è stato rinviato, ma il problema non è risolto – Le stelle francesi del calcio protestano contro la tassa del 75% sugli stipendi superiori al milione di euro – L’intervento colpirebbe 120 giocatori della Ligue1 – Il governo non vuole negoziare sul principio del prelievo fiscale, ma si aprono spiragli di una tavola rotonda comune

Francia, i calciatori protestano contro la tassa sui maxistipendi

La stretta sui superstipendi ha rischiato di mandare tutti negli spogliatoi. I club di calcio transalpini protestano contro la tassazione al 75% sugli stipendi superiori al milione di euro. Lo sciopero, inizialmente previsto per questo weekend, è stato spostato a data da destinarsi. Ma il problema rimane. Si tratta di rinvio, non di annullamento.

Il 24 ottobre l’Ucpf, il sindacato dei calciatori francesi, aveva indetto la giornata di protesta per cercare una trattativa con il governo.

Nel dettaglio, la super tassa riguarda circa 120 giocatori di 14 club di Ligue1 e qualcuno di Ligue2. Il prelievo fiscale, che si dovrebbe applicare entro due anni con effetto retroattivo sul 2013 e sul 2014, dovrebbe portare nelle casse dello stato circa 44 milioni di euro.

Ora il rinvio potrebbe comunque far ripartire il dialogo. Il presidente della Repubblica francese François Hollande si era rifiutato di venire incontro alle stelle del calcio, ma poi il deputato socialista Jean Glavany aveva precisato che il governo non aveva intenzione di negoziare il principio della tassa, ma aveva evocato la possibilità di “una tavola rotonda comune” per risolvere la questione.

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