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Francia, Hollande in crisi pensa al rimpasto di governo. E intanto Sarkozy medita il ritorno…

Tempi duri per François Hollande: il presidente socialista è ai minimi storici nell’indice di popolarità e pensa a un rimpasto governativo dopo neanche un anno di mandato – Intanto l’ex inquilino dell’Eliseo Sarkozy, ritiratosi dalla vita politica, medita un clamoroso ritorno nonostante il coinvolgimento dell’affare Bétancourt.

Francia, Hollande in crisi pensa al rimpasto di governo. E intanto Sarkozy medita il ritorno…

Il segretario Martine Aubry, l’ex candidata ed ex signora Hollande Ségolène Royal, il sindaco di Parigi Bertrand Delanoë. I candidati non mancano, e il Partito socialista – in subbuglio proprio oggi per il fermo del deputato Guérini per frode (e probabile collusione con associazioni di tipo mafioso) – è sempre più pronto al rimpasto governativo, che secondo i titoli di apertura dei giornali transalpini stamattina sarebbe ormai più che probabile.

Non sono tempi facili infatti per il presidente francese François Hollande, che incassate le dimissioni del ministro delle Finanze Cahuzac e in piena bagarre per le “allocations familiales” (aiuti per le famiglie numerose) e la famosa tassa del 75% (che, notizia di oggi, coinvolgerà anche i club calcistici a differenza di quanto annunciato ieri), vive il suo periodo di popolarità più bassa, per non dire quasi azzerata, da quando è all’Eliseo.

A dire il vero l’indice di gradimento del leader socialista è il più basso di sempre fra i presidenti della Repubblica degli ultimi 32 anni: si va da plebiscitario Mittérrand a Chirac e Sarkozy, non apprezzatissimi ma in ogni caso meglio digeriti (almeno a inizio mandato) dell’attuale primo cittadino. Neanche un francese su tre, stando agli ultimi sondaggi, concede infatti ancora fiducia a Hollande: il 30%, lontanissimo dal flebile ma sufficiente 55% di 10 mesi fa, all’indomani delle elezioni vinte.

Il crollo dell’Eliseo potrebbe pertanto giovare proprio al suo ultimo inquilino, quel Sarkozy defenestrato alla Berlusconi-maniera un anno fa con il voto e adesso, sempre alla Berlusconi-maniera, in versione “ritorno per salvare il Paese dallo scatafascio”. Proprio lui che oltre alla bocciatura elettorale e all’insabbiamento dei sondaggi – evidentemente catastrofici – degli ultimi due anni di mandato (circostanza sulla quale sono in corso indagini giudiziarie), è anche al centro della nota vicenda dell’affaire Bétancourt. Ma si sa, che sia in Italia o in Francia, il tempo cura sempre tutto. Anche la cattiva politica e i disastri elettorali.

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