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Frana Telecom a Piazza Affari, il dollaro debole mette in crisi i bilanci Ue

Borse europee in rosso – A Milano tracollo di Telecom Italia, sospesa in asta di volatilità con un calo di quasi cinque punti percentuali – Calano banche e assicurazioni, Kering pesa sui titoli del lusso – Male anche Fiat e Mediaset – Il dollaro sempre più debole inizia a pesare sui conti delle aziende europee.

Frana Telecom a Piazza Affari, il dollaro debole mette in crisi i bilanci Ue

Le Borse europee hanno di nuovo ripreso a perdere terreno dopo il rimbalzino di ieri. La peggiore è Milano: – 1,15%, indice Ftse Mib a quota 18.933. 

Qualche tensione sul mercato dei titoli di Stato: il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 4,19%, spread in allargamento a quota 245 (+7 punti base). La Spagna ci sopravanza ormai di 3 punti. 

Parigi è in calo dello 0,22%, Francoforte dello 0,05%. Madrid segna un ribasso più marcato: -0,81%. Segno più per i listini europei fuori dall’area euro: Londra +0,09, Zurigo +0,22%

L’indice Ifo che misura in Germania la fiducia degli imprenditori ha segnato un arretramento in ottobre a quota 107,4, da 107,7 di settembre. E’ il primo calo da sei mesi a questa parte. 

Nel terzo trimestre dell’anno il prodotto interno lordo della Gran Bretagna è salito dello 0,8%, in linea con le attese. Su base annua il Pil è salito dell’1,5%.

Oggi negli Stati Uniti sono in calendario l’andamento degli ordini di beni durevoli e l’indice della la fiducia dei consumatori stimata dall’Università del Michigan.

Il dollaro continua a indebolirsi: il cambio euro/dollaro è stamattina a 1,381, da 1,380 della chiusura di ieri sera. 

La debolezza della moneta americana comincia a pesare sui conti delle aziende europee. Peggiorano le trimestrali di Electrolux (-7,3%), Volvo (-5%) e Renault, che trascina al ribasso anche Fiat (-1,48%, trimestrale in programma per il giorno 30). Perde colpi io colosso del lusso Kering (ex Ppr), -3,5%. Sulla scia del gruppo transalpino che controlla Gucci, arretra Ferragamo (-1,79%). Tod’s -3,28%

Fra le banche, Unicredit perde l’1,2%, Intesa -0,49%, Monte Paschi -1,83%. Arretrano le assicurazioni: Generali -1,33%, Fondiaria-Sai -1,29%.

Tracollo di Telecom, sospesa in asta di volatilità con un calo di quasi cinque punti percentuali, nonostante l’attenzione sulla società rimanga alta, visto che è già in corso una battaglia all’ultimo voto in vista dell’assemblea dei soci che molto probabilmente sarà convocata dal prossimo consiglio d’amministrazione. Pesa l’ipotesi, avanzata dal Corriere della Sera, che la società possa sacrificare il dividendo per dare l’avvio agli investimenti sulla rete in banda larga. 

A2A -3,38%: il Comune di Milano non ha ancora deciso se scendere nel capitale della società di cui detiene il 27,5%, ha detto il sindaco Giuliano Pisapia. Torna al contrario in terreno positivo Enel (+0,06%).

I nuovi venti di crisi politica si abbattono su Mediaset -3,48%.

La famiglia Bombassei ha collocato come annunciato il 2,99% di Brembo (-3,45%) presso investitori istituzionali italiani ed esteri. Il corrispettivo complessivo è pari a circa 39,2 milioni.

Dopo lo scivolone di ieri, innescato dal collocamento a investitori istituzionali del 9% del capitale da parte dei Benetton, sono ancora deboli le azioni Autogrill (-2,13%), mentre mantengono le posizioni quelle di Wdf

Amplifon cede il 3,7% dopo le indicazioni deludenti Cheeuvreux, che ha abbassato il target a 3,3 euro, da 3,5 euro, confermando la raccomandazione “reduce”.

Fuori dal paniere principale hanno invece ripreso a correre le azioni della Juve (+6%) e della Roma (+2,4%).

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