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Fotografia è libertà: da muse ad artiste, lo sguardo sul mondo di 40 fotografe fuoriclasse

“Messe a fuoco. Storie e battaglie di 40 donne fotografe” è un libro davvero interessante di Susanne John e Giovanna Sparapani, edito da goWare, di cui pubblichiamo l’inroduzione

Fotografia è libertà: da muse ad artiste, lo sguardo sul mondo di 40 fotografe fuoriclasse

Estratto dal libro: Susanne John, Giovanna Sparapani, Messe a fuoco. Storie e battaglie di 40 donne fotografe, goWare, 2022

I diamanti dell’abisso

Nel corso del 2022 si è avuta notizia di un cospicuo numero di mostre e iniziative, tenute in tutto il mondo, dedicate ai lavori e alla personalità di artiste visuali soprattutto contemporanee ma anche del tempo trascorso.

Si sta, infatti, andando indietro nel tempo a ricercare e individuare nei musei, nelle collezioni e negli archivi opere di artiste che sono state relegate, a prescindere dalla qualità del loro lavoro, ai margini di quella che si può definire l’arte che andava e va per la maggiore. Ciò è avvenuto per disattenzione, pigrizia o pregiudizio da parte del milieu culturale dominante loro coevo o successivo.

Forse le artiste visuali hanno ricevuto un trattamento ancor peggiore delle colleghe scrittrici. Delle 115 persone insignite del premio Nobel per la letteratura, almeno 17 sono donne, 8 delle quali laureate dopo il 2000.

Riusciamo a menzionarne altrettante nel campo delle arti visuali? Difficile.

Eppure non c’è stata solo Artemisia Gentileschi, alla quale la National Gallery di Londra ha dedicato una grande mostra, tra le grandi artiste! Adesso si comincia a dire che la grandezza artistica della Gentileschi non è inferiore a quelle del Caravaggio. Ma ce ne sono state tante, tante altre.

Bisogna chiedere ai sommergibili di James Cameron e di Ray Dalio di andare a scandagliare i fondali della storia per portarle a galla.

Under the radar

Jackie Wullschläger, chief art critic del “Financial Times”, nel descrivere questa riscoperta al femminile usa un’espressione cortese, ma efficace come “under-the-radar artists”, per significare che, come i velivoli da altissima tecnologia stealth si muovono senza essere intercettati dai dispositivi di rilevamento, tali artiste sono passate pressoché irrilevante nel tempo e nello spazio.

Finalmente a queste “donne stealth” sono state dedicate alcune importanti mostre internazionali e anche i collezionisti stanno iniziando ad apprezzare e acquisire le loro opere dalle case d’asta che stanno proponendo le loro creazioni con assiduità.

E sono state veramente tante le aste e le mostre del 2022 dedicate ad artiste donne e ce ne sono ancora molte in giro per il mondo.

Per esempio dal 6 febbraio al 29 maggio 2022 a Detroit si è tenuta una mostra dal titolo By Her Hand: Artemisia Gentileschi and Women Artists in Italy, 1500-1800. In questo momento alla Tate Modern di Londra tre delle quattro mostre aperte sono dedicate ad artiste donne.

Questa tendenza, che si può iscrivere in quella più generale della fioritura degli women studies, è talmente forte che il “Financial Times”, attento a questi fenomeni delle società, ha parlato di un “boom time for female Old Masters”.

Giusto “Old Masters”, perché le artiste giovani il loro spazio lo trovano, eccome se lo trovano.

Ormai l’arte è dappertutto non solo nei musei o nelle case patrizie.

La fotografia come scelta di libertà

È in questo flusso del tempo ritrovato che si iscrive il libro di due fotografe, artiste e appassionate di cultura fotografica come Susanne John e Giovanna Sparapani.

Durante il periodo del Covid le due autrici hanno deciso di esplorare la storia della fotografia e di raccontare le storie di talento e di resilienza di 40 fotografe coraggiose, coriacee e bersagliere, alcune note al grande pubblico, altre conosciute solo tra gli addetti ai lavori, ma tutte con una storia davvero speciale.

Non a caso nel sottotitolo del libro compare la parola “battaglie”.

Ne è uscito un libro che da ieri è disponibile nei vari formati su tutte le piattaforme online e nelle librerie. Sia nella versione cartacea che in quella digitale è possibile accedere a inserti multimediali e a materiali che per ragioni di spazio e di complicati diritti non hanno potuto essere visualizzati in modo infratestuale.

Un bel regalo per Natale!

Scrive nella prefazione di Daniela Pronestì a proposito delle scelte delle autrici (fortunatamente le grandi fotografe sono più di 40).

“A rendere esemplari le loro vite è appunto l’aver fatto della fotografia uno strumento di libertà, la propria libertà e quella di altre donne che nei loro scatti hanno trovato e trovano ancora oggi lo specchio di tante risolte o irrisolte rivendicazioni femminili… la fotografia ha cambiato la loro esistenza, le ha rese donne libere di esprimersi stando dietro l’obiettivo anziché davanti, ingabbiate, come di consueto, nella veste di muse.”

Un che di eroico e di esempio civile

Molte delle fotografe scelte dalle autrici per questa galleria di ritratti hanno avuto il coraggio non solo di sfidare le convenzioni sociali e ma anche di misurarsi direttamente con le circostanze storiche più drammatiche del 900 come i campi di sterminio nazisti, le stragi di mafia degli anni Ottanta e Novanta, la rivoluzione cinese, i drammi dell’Africa, la polveriera del Medio Oriente, la condizione femminile e via di questo passo.

Sono artiste che partendo dal personale hanno abbracciato nel loro sguardo artistico ed esistenziale il mondo che le circonda.

Una delle più note ed emblematiche di queste, Gerda Taro, è stata la prima fotogiornalista a cadere in uno scenario di guerra mentre cercava di documentarlo con i suoi scatti entrati nell’album della storia. Ed era anche militante! Non era sull’Ebro per la gloria o l’arte per l’arte.

Nel libro ci sono i profili di fotografe già note nel mondo della fotografia come la stessa Taro, Margaret Bourke-White, Diane Arbus, Cindy Sherman, Dora Maar, ma anche figure delle quali in pochi, oltre la cerchia degli addetti ai lavori, conoscono o hanno sentito parlare.

Scorrendo le oltre 20 pagine di bibliografia si può avere un’idea del lavoro di ricerca e di approfondimento portato avanti dalle due autrici nel loro riuscito tentativo di dare un volto, un carattere e uno stile creativo alle 40 fotografe fuoriclasse che corrono dai primordi della fotografia fino a oggi.

A questo punto vi proponiamo l’introduzione di Susanne John e di Giovanna Sparapani al libro nella quale si tratteggia anche ciò che distingue la poetica queste artiste diciamo “storiche” dalle propensioni delle giovani artiste contemporanee che si trovano a esprimere la loro creatività in un contesto sociale, culturale e psicologico completamente diverso malgrado i due gruppi siano separati soltanto da un pugno di anni.

Il mondo va veloce.

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Introduzione di Susanne John e Giovanna Sparapani

La fotografia è globale

Per questa pubblicazione, abbiamo deciso di concentrare lo sguardo su fotografe, dal 19° al 21° secolo, che hanno avuto un forte impatto sulla nostra formazione, a prescindere dal loro grado di notorietà.

Negli ultimi tempi l’argomento della fotografia al femminile ha suscitato vivo interesse negli studiosi: in Germania, Francia e in Italia recentemente sono state organizzate importanti mostre, corredate di ampi cataloghi, che hanno richiamato notevole pubblico.

Notiamo però che i nomi più ricorrenti sono concentrati in Europa, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America, mentre bravissime fotografe di paesi con dinamiche politiche e sociali più complesse, come le africane, le asiatiche e le medio-orientali, rischiano di venire quasi del tutto trascurate.

Una fotografia di realtà

La nostra ricerca si propone di valorizzare i lavori fotografici rivolti a catturare e immortalare brani di realtà, consapevoli che molta parte della fotografia al femminile contemporanea rischia di impaludarsi in un’analisi del sé, molto spesso fine a stessa: il narcisistico culto del proprio corpo, spesso ritratto nudo, rischia di diventare un tipico discorso “di maniera”, fornendo scarsi elementi di qualche interesse.

Vogliamo rimarcare che l’aspetto documentativo è uno dei fondamenti della pratica fotografica che, unito a fantasia e creatività, ci può portare lontano nella nostra ricerca.

La scelta delle fotografe non sarà sicuramente esaustiva rispetto alla fotografia al femminile del 21° secolo e contemporanea, ma alcune figure da noi “messe a fuoco” sapranno interessare ed emozionare per la loro forza, positività, creatività e potranno essere di stimolo e guida per le generazioni più giovani.

Di alcune fotografe verrà messa in evidenza la vita, per far comprendere meglio con quanto coraggio e determinazione abbiano affrontato la loro ricerca in tempi molto complicati come, sopra a ogni altro, il periodo della dominazione nazista.

Le 40 fotografe fuoriclasse del libro

In ordine alfabetico e di comparsa: Diane Arbus; Eve Arnold; Anna Atkins; Lucia Baldini; Lillian Bassman; Claude Louise Batho; Letizia Battaglia; Hilla Becher; Hou Bo; Margaret Bourke-White; Anne Brigman; Claude Cahun; Sophie Calle; Julia Margaret Cameron; Lisetta Carmi; Germaine Chaumel; Joana Choumali; Gisèle Freund; Abigail Heyman; Rinko Kawauchi; Anna Koppitz; Germaine Krull; Dorothea Lange; Dora Maar; Elizabeth “Lee” Miller; Lisette Model; Lucia Moholy; Sarah Moon; Sara Munari; Shirin Neshat; Elizaveta Porodina; Zofia Rydet; Chiara Samugheo; Tomoko Sawada; Cindy Sherman; Gerda Taro; Marirosa Toscani Ballo; Ellen von Unwerth; Francesca Woodman.

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Le autrici

Susanne John nasce nel 1956 in Germania. A Monaco di Baviera frequenta studi teatrali e lavora presso un teatro stabile come aiuto regista.
Nel 1980 si trasferisce a Firenze dove vive e lavora ancora oggi.
Si dedica alla fotografia creativa e a progetti fotografici monotematici che espone in mostre personali e collettive su scala nazionale. Fa parte di diverse organizzazioni culturali ed essendo appassionata di storia della fotografia, si dedica all’organizzazione di serate di cultura fotografica.

Giovanna Sparapani, piombinese di nascita, vive da molti anni a Firenze dove si è laureata in Storia dell’arte, materia che ha insegnato in alcuni licei della città.
Parallelamente si è dedicata e si dedica tuttora alla ricerca in campo fotografico.
Al suo attivo ha diverse pubblicazioni e collaborazioni con riviste e blog; vanta inoltre numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.

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