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Fondazioni e banche: tutti con Monti

Il Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti alla Giornata del Risparmio: “Non è neanche un anno che Monti è alla guida del Paese e sembra un’era. I frutti in termini di riconquistata credibilità nel contesto internazionale sono stati subito evidenti e si manifestano anche sul fronte dello spread”.

Fondazioni e banche: tutti con Monti

E’ un messaggio di solidarietà al Presidente del Consiglio quello inviato dai rappresentanti delle fondazioni bancarie e degli istituti di credito italiani, riuniti oggi a Roma per la “Giornata del Risparmio”. Partecipano all’appuntamento, fra gli altri, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il ministro del tesoro, Vittorio Grilli, il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari e il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti.

“Non è neanche un anno che Monti è alla guida del Paese e sembra un’era – ha detto Giuseppe -. I frutti in termini di riconquistata credibilità nel contesto internazionale sono stati subito evidenti e si manifestano anche sul fronte dello spread”.

Al Premier “va il nostro apprezzamento e il ringraziamento per l’opera svolta – ha continuato Guzzetti -, così anche al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, che nel Governo svolge il lavoro più ingrato: quello di mantenere i conti in ordine”.

Per il Presidente dell’Acri, “la crisi internazionale ha amplificato debolezze da tempo esistenti in Italia e mai affrontate con il dovuto impegno”. Qualche esempio? “L’evasione fiscale, la corruzione, la burocrazia pubblica sono mali che vanno sconfitti se vogliamo la ripresa economica e la difesa del risparmio”.

Guzzetti ritiene inoltre che “l’insostenibile” livello di debito pubblico ereditato dagli anni novanta (121% del Pil nel 1995) sia stato limato “con troppa timidezza” nel decennio successivo (106% nel 2005). Gli eventi degli anni successivi hanno poi reso vano questo sforzo (120% a fine 2011): “Il Belgio è riuscito a passare dal 133% del 1993 al 97% del 2010 – ha concluso Guzzetti – Avessimo fatto allora più seriamente i compiti a casa, oggi saremmo meno vulnerabili e meno costretti a difficili sacrifici”.

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