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Fmi gela la Grecia e i mercati: “Ampie divergenze”

Oltre alle difficoltà del negoziato sulla Grecia i mercati restano inquieti per l’incertezza sul rialzo dei tassi americani – L’euro si indebolisce sul dollaro – Ora Fca guarda a Peugeot ma Bernstein non esclude l’Opa su Gm – Ribaltone in Twitter – Murdoch lascia ai figli – Le banche italiane aspettano la riforma Padoan sulle sofferenze

Fmi gela la Grecia e i mercati: “Ampie divergenze”

Il filo dei negoziati tra Atene e i suoi creditori si è spezzato. Ieri la delegazione del Fmi ha reso noto che ci sono ancora ampie divergenze con Atene e che le trattative tecniche per un accordo che garantisca nuovo sostegno finanziario al Paese sono interrotte. “Ci sono ampie divergenze tra di noi su gran parte dei temi chiave”, ha affermato il portavoce del Fondo Gerry Rice. “Recentemente non ci sono stati progressi che abbiano ridotto queste divergenze e quindi siamo ben lontani da un accordo”. La Bild scrive che la Germania ha avviato “serie consultazioni” per decidere le prime misure in caso di default della Grecia.

Date la situazione, è legittimo attendersi una giornata calda sui listini, già in fibrillazione in vista della riunione della Fed del 16-17 giugno. Ma l’andamento delle Borse asiatiche non tradisce particolari tensioni. Il lieve guadagno stamane la Borsa di Tokyo, sostenuta dal rimbalzo del dollaro. Lievi movimenti positivi anche sugli altri listini dell’area Asia Pacific. Dopo la partenza al rialzo, Wall Street ha subito gli effetti del dramma greco: l’indice Dow Jones ha ridotto l’ascesa allo 0,25%, lo S&P500 allo 0,2% e il Nasdaq allo 0,11%.

RIBALTONE IN TWITTER, MURDOCH LASCIA AI FIGLI

I buoni dati macro hanno fatto salire le probabilità di un rialzo dei tassi da parte della Fed a settembre. Nel dettaglio, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 279 mila unità (275 mila unità il consenso), i prezzi import di maggio hanno segnato un rialzo dell’1,3% (+0,8% il consenso) e le vendite al dettaglio sono cresciute dell’1,2%. 

Sul fronte societario di rilievo le dimissioni da ceo di Dick Costolo, uno dei fondatori di Twitter, vittima della mancata crescita dei ricavi del social network. I poteri passano a Jack Dorsey, altro veterano della società. Rupert Murdoch,84 anni, ha deciso di cedere l’anno prossimo il ruolo di numero uno al figlio James, affiancato dal fratello Lachlan.

MILANO +0,3% DOPO UNA SEDUTA A ZIG ZAG

Finale a zig zag per i listini europei: un brusco tonfo dopo una seduta all’insegna di robusti rialzi, poi un recupero in extremis su livelli comunque ben più bassi. A Piazza Affari l’indice FtseMib chiude con un progresso dello 0,3%, dopo che fino a metà pomeriggio saliva di circa l’1,5%. Anche le Borsa di Francoforte e Parigi hanno ridimensionato i progressi rispettivamente a +0,6% e +0,7%.La Borsa di Atene ha terminato la seduta con un rialzo dell’8% guidato dal recupero delle banche che hanno ricevuto un’altra boccata di ossigeno dalla Bce.Ma la doccia fredda in arrivo dal Fondo Monetario Internazionale è arrivata dopo.

L’euro si è indebolito contro il dollaro che sale a 1,124, da 1,132. Sul mercato dei titoli di Stato scendono i rendimenti dei Btp decennali al 2,14% dal 2,24% di ieri, così come scendono quelli del Bund tedesco a 0,88% da 0,98%. Di conseguenza lo spread resta invariato a 125.

SOFFERENZE LE BANCHE ASPETTANO LA RIFORMA PADOAN 

Giornata sulle montagne russe per le banche italiane. Nel bel mezzo di una seduta positiva, in attesa dei provvedimenti fiscali promessi dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, è arrivata la doccia fredda della rottura sulla Grecia. 

Unicredit ha così chiuso con un rialzo dello 0,3%, Il ceo Federico Ghizzoni ha detto che Il progetto sui crediti ristrutturati tra UniCredit, Intesa Sanpaolo e Kkr è partito: il gruppo americano sta già contattando i clienti con potenziali proposte di ristrutturazione.

Intesa +0,5%. La banca non è interessata ad acquisire Julius Baer, ha ieri detto il Ceo Carlo Messina, aggiungendo, sempre in tema di M&A, che la banca è disposta a intavolare una trattativa per la cessione della controllata ucraina Pravex ma al momento non ci sono compratori. 

Un report di Hsbc ha favorito il rialzo di Ubi (+1,6%), promossa a hold da reduce con un prezzo obiettivo di 6,82 euro da 6,12 euro e del Banco Popolare +0,92% buy da hold e il target price a 17,03 euro da 13,36 euro. Negativa invece Pop.Milano (-0,9%), pur promossa dal broker a hold da reduce con un prezzo obiettivo di 0,93 euro da 0,80.

Volata finale per l’aumento di MontePaschi. Il titolo ha vissuto ieri una giornata ruspante con un rialzo fino a +6,2%, ridotto poi nel finale a +2,6%, complici le fibrillazioni sulla Grecia. Alcuni fondi Usa hanno accelerato gli acquisti, in vista di un possibile ingresso nel patto di sindacato della banca. Dall’avvio dell’aumento di capitale, lo scorso 25 maggio, ad oggi (la negoziazione dei diritti si è conclusa lo scorso 8 giugno) il titolo Mps ha perso circa il 10%. 

Carige. Standard & Poor’s ha rimosso il rating dell’istituto dal credit watch negativo, assegnando un nuovo outlook stabile. 

ENEL GREEN POWER LA MIGLIOR BLUE CHIP

Enel Green Power è stata la miglior blue chip con un guadagno del 2,8%, a 1,7840 euro. Purtroppo però la performance da inizio anno resta un deludente +3% che lo colloca tra i peggiori di Piazza Affari (FtseMib +22%). Stamattina Equita ha premiato le novità di ieri in Sud Africa, confermando la raccomandazione Buy con prezzo obiettivo a 2,30 euro. Il gruppo si è aggiudicato due contratti in Sudafrica per la fornitura di energia da impianti eolici, per un investimento complessivo di circa 340 milioni di euro.

Contrastato invece il comparto dell’Oil&Gas condizionato dalla flessione del greggio (Brent a 65,34 dollari -1,5%, Wti a 60,37 -1,73%): Tenaris -2,8%, Eni +0,18%. Stabile Saipem (+0,1%). Citigroup ha alzato la raccomandazione a buy da sell e il prezzo obiettivo a 12,6 euro da 8 euro. Gli analisti vedono un grande potenziale degli utili, pensano che l’Eps possa arrivare a 1 euro per azione entro il 2018, che la società possa vincere nei prossimi 12 mesi gare per un valore di 7 miliardi ed arrivare ad un dividend yield del 3% nel medio termine. Citigroup però si aspetta anche un aumento di capitale di 2,5 miliardi.

FCA, BERNSTEIN NON ESCLUDE L’OPA SU GM

Fiat Chrysler avanza dell’1,3% sulle indiscrezioni che, respinta da General Motors, la società starebbe studiando ora un possibile matrimonio con Peugeot, che alla Borsa di Parigi guadagna il 2,5%.  In attesa del piano B, Mediobanca Securities ha portato il prezzo obiettivo del gruppo da 16,4 a 17 euro, con rating outperform. Il report di Max Warburton di Bernstein si è invece concentrato sull’ipotesi di un’offerta ostile per Gm da parte di Fiat Chrysler, difficile da ipotizzare vista la diversa capitalizzazione. “L’unica possibilità sarebbe un’offerta carta contro carta che, per avere speranza di successo dovrebbe essere molto diluitiva per i soci Fca”.

Scendono Finmeccanica (-1,3%) ed Exor (-1,3%).

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