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Fitch conferma rating Italia, ma outlook diventa negativo

L’agenzia di rating americana non declassa l’Italia e considera improbabile che il nostro Paese esca dall’Europa ma avverte che la dimensione del debito pubblico ci rende più esposti a potenziali shock – VIDEO.

Fitch conferma rating Italia, ma outlook diventa negativo

L’atteso verdetto di Fitch è arrivato. L’agenzia di rating statunitense ha confermato il punteggio BBB dell’Italia, rivedendo però al ribasso l’outlook da stabile a negativo. Nessuna retrocessione dunque per il momento al livello dei titoli “spazzatura”, anche se il dato arriva dopo una giornata convulsa, che ha visto l’ennesima impennata dello spread, arrivato fino a quota 290 per poi ripiegare in chiusura a 288. Ed ha comunque una valenza negativa, anche se non ancora penalizzante.

Il debito pubblico dell’Italia rimarrà secondo Fitch “molto elevato”, lasciando il Paese “più esposto a potenziali shock”. Tra le criticità gli analisti americani segnalano “la natura nuova e non collaudata del governo, le considerevoli differenze politiche fra i partner della coalizione e le contraddizioni fra gli elevati costi dell’attuazione degli impegni presi nel ‘Contratto’ e l’obiettivo di ridurre il debito pubblico. Non è chiaro come queste tensioni politiche saranno risolte”.

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Tuttavia per il 2018 le politiche del nuovo governo, ragiona Fitch, non incideranno ancora sul livello del deficit, che dovrebbe scendere all’1,8% del Pil contro il 2,3% del 2017. Però il deficit/Pil non centrerà comunque le previsioni del governo, rimanendo più alto di 0,2 punti, anche perché il Pil crescerà un po’ meno del previsto. Nel 2019 però il deficit arriverà al 2,2% del Pil, e quindi sforerà gli obiettivi Ue. E poiché il debito potrebbe superare il 3% per via delle varie misure messe in cantiere dal governo, l’Italia rischia una procedura per deficit eccessivo.

Non per questo però l’Italia uscirà dalla Ue. Fitch considera questa eventualità improbabile, nonostante “l’avversione di alcune parti del governo nei confronti dell’Ue e dell’euro rappresentano un ulteriore rischio”. “Riteniamo bassa la probabilità che il governo avanzi politiche che minaccino un’uscita” dall’Europa o la “creazione di una moneta parallela”, sostiene l’agenzia di rating Usa.

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