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Fibra ottica: Open Fiber in testa al bando pubblico da 1,4 miliardi

La società di Enel e Cdp ha ottenuto i punteggi più alti in tutti e 5 i lotti del bando Infratel – La gara riguarda la realizzazione della banda ultra-larga pubblica nelle “aree a fallimento di mercato” – Tim: “L’esito della gara non frena i nostri piani di sviluppo”

Fibra ottica: Open Fiber in testa al bando pubblico da 1,4 miliardi

Open Fiber è in testa al bando Infratel da 1,4 miliardi. La società controllata al 50% da Enel e Cdp avrebbe ottenuto il punteggio tecnico più alto in tutti e cinque i lotti della gara per la realizzazione della banda ultra-larga pubblica nelle “aree a fallimento di mercato” in sei regioni: Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Si tratta di una graduatoria provvisoria, in cui si sono pre-qualificate anche Tim, Estra e il consorzio e-Via (Retelit, Eolo e Eds). La rete in fibra ottica sarà data in concessione ventennale.

Tornando alle offerte di Open Fiber, sarebbero però state definite “anomale” dalla commissione, in quanto superiori ai parametri indicati nel bando di gara. L’aggiudicazione ufficiale è attesa nelle prossime settimane, a seguito di una valutazione di sostenibilità economica.

Open Fiber, oltre alle 250 città delle “aree a successo di mercato” (cluster A e B) in cui prevede nei prossimi anni di investire direttamente per la realizzazione della rete a banda ultra-larga, sta partecipando ai bandi indetti dallo Stato (Infratel) volti a finanziare e portare la fibra ottica anche nelle aree del nostro paese in cui il solo investimento privato non riuscirebbe a sostenere i costi per la realizzazione dell’infrastruttura.

Si tratta dei cluster C e D, per definizione considerati “aree a fallimento di mercato”, che riguardano prevalentemente zone rurali o a bassa densità abitativa dove Internet arriva a bassa velocità. In queste aree sono necessari maggiori investimenti e la stesura dei cavi è più onerosa; per questo motivo bisogna prevedere un sostegno statale a fondo perduto (i suddetti 1,4 miliardi in questo caso).

Quanto a Tim, la società comunica di avere preso atto dell’attribuzione provvisoria dei primi 5 lotti del bando della gara Infratel ad Open Fiber, partecipata da Enel e Cdp. Tuttavia, secondo indiscrezioni di stampa, per l’aggiudicazione del bando bisognerà attendere alcune verifiche aggiuntive che la Commissione dovrà effettuare sulla congruità dell’offerta.

Nelle aree a fallimento di mercato, quali ad esempio zone rurali o a bassa densità abitativa, Tim è proprietaria di una rete – prosegue la nota – e interverrà selettivamente con la propria copertura in banda ultralarga fissa e mobile, offrendo ai propri clienti il massimo della qualità nel più breve tempo possibile.

In ogni caso, l’esito della gara non frenerà il piano strategico e di posizionamento di mercato di Tim, che conferma i target e accelererà i piani di investimento per coprire in brevissimo tempo tutto il Paese.

Nello stesso frangente, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Perugia, l’Ad di Open Fiber ha annunciato che la società ha cablato in fibra ottica ultraveloce il 50% degli edifici del capoluogo umbro e punta ad arrivare all’80% dell’intero Comune comprese le 8 aree industriali della città entro il maggio del 2017 grazie anche  agli accordi con i principali operatori del settore, tra cui Vodafone, Wind Tre, Tiscali e Go Internet.

Sulla questione si è espresso anche l’Ad di Vodafone Italia, Aldo Bisio: “Abbiamo già cominciato la commercializzazione – ha spiegato Bisio – dal momento che OpEn Fiber ci ha consegnato 30mila unità immobiliari in anticipo sui tempi”. Per Bisio si tratta un “cambio radicale di modello”, perché’ “la terzietà rappresenta una rivoluzione rispetto al modello Telecom con cui ancora oggi ci confrontiamo”.

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