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Fiat replica alle accuse Ue, il titolo rimbalza a Piazza Affari

La società ritiene legittimo il tax ruling relativo a Fiat Finance and Trade in Lussemburgo: In ogni caso “il potenziale impatto finanziario sul gruppo non è significativo”, scrive il Lingotto in risposta alle accuse Ue di violazione delle norme sugli aiuti di Stato – Il titolo risale in Borsa

Fiat replica alle accuse Ue, il titolo rimbalza a Piazza Affari

Fiat resta “convinta” della legittimità del processo di tax ruling relativo a Fiat Finance and Trade in Lussemburgo e ritiene che “il potenziale impatto finanziario del caso sul gruppo non sia signifcativo”. Così il Lingotto replica replica all’Antitrust europeo, che nei giorni scorsi ha accusato la società automobilistica di aver siglato nel 2012 con le autorità fiscali del Lussemburgo un’intesa contraria alle norme Ue in materia di aiuti di Stato illegittimo.

A Piazza Affari, dopo il -3,4% di lunedì e il -2,55% di ieri, il titolo Fiat recupera in apertura l’1,5% (a 7,55 euro), mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib, che negli stessi minuti viaggia in rosso dello 0,4%. 

Il gruppo guidato da Sergio Marchionne afferma che Fiat Finance “svolge attività di tesoreria e finanziamento per le attività operative in Europa. La società non ha mai chiesto qualsivoglia esenzione o facilitazione fiscale in connessione con il ruling, il cui solo scopo è chiarire le regole di transfer pricing da applicare nelle attività di finanziamento all’interno del gruppo”.

Il periodo sotto esame è limitato agli anni 2012 e 2013. Il gruppo tuttavia precisa che “qualsiasi potenziale della base imponibile di Fiat Trade non sarebbe significativo rispetto ai risultati consuntivati dal gruppo e per di più comporterebbe variazioni di segno opposto in altre giurisdizioni fiscali, che dovrebbero essere concordate tra le autorità fiscali lussemburghesi e le autorità fiscali degli altri paesi europei interessati dai rapporti di finanziamento intra-gruppo”.

Fiat, infine, rileva che l’aliquota fiscale in Lussemburgo è simile a quella di altri sistemi fiscali europei e che nel periodo sotto esame il gruppo ha registrato nell’ambito delle sue attività europee perdite fiscalmente rilevanti: la società “continua a ritenere che qualsivoglia esame della questione da parte delle Autorità non potrà che condurre alla conferma della legittimità del tax ruling a suo tempo emesso”.

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