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Facebook: l’Ipo inizia col botto, poi arriva il calo. Piazza Affari archivia una giornata deludente

Al debutto a Wall Street, il social network va alla grande: la prima chiusura dopo il collocamento totalizza 43 dollari contro i 38 dell’Ipo, per una valorizzazione complessiva pari a 30 volte il fatturato – In seguito l’azione ritorna sotto la quota 40 – La giornata a Milano si era conclusa con il segno negativo: per le banche oscillazioni da montagne russe

Facebook: l’Ipo inizia col botto, poi arriva il calo. Piazza Affari archivia una giornata deludente

EFFETTO ASIA, FRENANO AUTO E LUSSO

PER FACEBOOK ESORDIO A 43 DOLLARI

Ripiegano nel finale i listini europei, frustrando, per la seconda volta nella giornata, il tentativo di recupero. Piazza Affari, dopo aver allungato il passo a +1,3%, chiude a -0,31% indice Ftse/Mib a 13.040 punti. Girano in negativo anche gli altri indici del vecchio continente: Parigi -0,13%, Francoforte -0,6%%. Madrid -0,08%.

La discesa dell’indice italiano segue il peggioramento delle borse europee e il sostanziale annullamento dei guadagni delle prime battute di Wall Street. Sui mercati continuano a pesare i timori di un approfondirsi della crisi del debito della zona euro, dopo che ieri Moody’s ha declassato le banche spagnole e Fitch ha tagliato il rating della Grecia.

Riprende la tensione anche sul mercato dei titoli di Stato. Il Btp decennale è in calo al 5,66%, spread a 424 punti (in calo di 15 punti base). Calo analogo anche per lo spread spagnolo che scende a 469 (decennale al 6,12%).

L’euro torna sopra 1,27 contro il dollaro, dopo aver segnato stamattina un minimo a 1,264. Oggi il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ha detto che le turbolenze finanziarie causate dalla crisi dell’Europa potrebbero durare per altri due anni.

Ma la notizia che deve rendere comunque “storica” questa giornata si è fatta aspettare: alle 17 e 40, le 11 e 40 del mattino in Time Square, è arrivato con 40 minuti di ritardo il primo prezzo di Facebook dopo il collocamento che ha fatto piovere 16 miliardi di dollari nelle tasche dei soci di Facebook. La prima chiusura è stata fissata a 43 dollari contro i 38 dollari dell’Ipo , pari a circa 30 volte il fatturato, ovvero il doppio della società più cara dell’S&P500, e 107 volte gli utili, contro le 14 volte di Apple e le 19 volte di Google.

Anche le Borse europee guardano agli Usa. In particolare al G8 di Washington aperto stasera dalla relazione di Mario Monti da cui si spera che arrivi qualche novità positiva.

A Milano le banche hanno avuto oscillazioni da montagne russe: Unicredit chiude a +0,41%( un’ora prima segnava + 5,2%), Mediobanca -0,27%( da +2%), Intesa +0,66% (da +4%), MontePaschi mantiene +2,83% (da +4,2%), Ubi +3,3%, Popolare Milano +2,51%.

A Madrid i titoli bancari reagiscono bene al taglio di rating deciso da Moody’s. Bankia sale addirittura del 23%, Banco Santander e Bbva guadagnano il 4%.

Sono pesanti i ribassi dei titoli industriali, in particolare Fiat Industrial cade del 3,4% in seguito ai dati sul rallentamento delle vendite dell’americana Caterpillar. Ieri sera il numero uno mondiale delle ruspe e delle scavatrici ha annunciato che nel trimestre febbraio-aprile i ricavi sono saliti del 12%, contro il +18% del periodo gennaio-marzo. Il rallentamento più forte è stato in Asia, con una crescita delle vendite del 5% contro il +15% del trimestre chiuso a marzo.

La paura della frenata dell’Asia fa scendere in tutta Europa il settore auto: Volkswagen – 3%, Daimler -2%, Bmw -2,5%. A Milano però Fiat sale dello 0,3%, Pirelli -3,8%.

Negativi, sempre per effetto Asia, anche i titoli del lusso: Ferragamo -2,4%, Cucinelli -1,2%. A Parigi Lvmh perde il 2%.

Tra i titoli, accelerano al rialzo Finmeccanica +3,75% e la controllata Ansaldo +0,78%.

Le ricoperture aiutano anche Iren +6%, il titolo ha dimezzato le quotazioni da inizio 2012. Deciso rialzo anche per Enel +2,25% e A2A +4,52%.

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