Condividi

Export: sui macchinari l’incognita idrocarburi, ma opportunità da robotica e IoT

Se in Francia nei primi sei mesi del 2018 le vendite sono aumentate dell’8,6%, nel Regno Unito l’incertezza e l’aumento delle insolvenze rischiano di avere gravi ripercussioni. In Italia il valore aggiunto è cresciuto nel 2017, ma rallenterà nel prossimo biennio

Export: sui macchinari l’incognita idrocarburi, ma opportunità da robotica e IoT

A livello globale le prospettive a breve termine per le imprese del comparto macchinari rimangono per il momento relativamente buone. Le società legate alla produzione beneficiano di maggiori investimenti e in molti mercati la domanda dal settore edile si mantiene stabile. Tuttavia, molte imprese collegate al settore degli idrocarburi rimangono colpite dal lento rimbalzo degli investimenti nell’industria energetica. Infatti, in quanto settore ad alta intensità di capitale, quello dei macchinari resta molto sensibile ai cambiamenti in priorità e budget dei clienti del mercato finale, all’incertezza geopolitica e alla volatilità nelle condizioni economiche mondiali, su cui incombe l’aumento di misure protezionistiche e barriere commerciali. Tuttavia, la necessità di adattarsi alle nuove tecnologie crea sempre maggiori opportunità per il settore, in particolare nella stampa 3D, robotica e settore IoT. Le sfide maggiori arrivano per quegli attori che mancano di capacità, competenze e/o mezzi finanziari per scalare la catena del valore.

Come riportato dal Market Monitor di Atradius, in Francia, dopo una buona performance registrata nel 2016, le vendite di macchinari sono cresciute del 2,3% nel 2017 principalmente grazie alla crescita delle esportazioni, con la Germania nel ruolo di destinazione principale. Nel primo semestre di quest’anno le vendite di macchinari sono aumentate dell’8,6% e le prospettive per 2018/19 rimangono positive. Il segmento dei macchinari legati alla produzione è trainato da maggiori investimenti nei comparti automobilistico, aeronautico e chimico. La domanda interna rimane dinamica, con maggiori investimenti da parte del settore manifatturiero nella modernizzazione dei siti produttivi: nel 2017 le vendite di robot industriali sono aumentate del 29% su base annua. Il segmento delle macchine per le costruzioni ha registrato un incremento dell’11% nell’attività dello scorso anno, trainato dal settore delle attrezzature di sollevamento e movimentazione (+ 13,6%). Nello scenario attuale le prospettive per i prossimi mesi rimangono stabili; tuttavia, gli analisti sono propensi a credere che il rimbalzo dell’attività di costruzione abbia già raggiunto il suo picco. Le imprese agricole hanno registrato un modesto rimbalzo nel 2017 dopo una diminuzione delle vendite nel 2016: la crescita delle vendite è prevista crescere nel corso di quest’anno (+ 8%) e i margini sono in aumento, grazie all’aumento di domanda e prezzi. Allo stesso tempo, il segmento delle macchine per la bollitura e la piping equipment, fortemente dipendente dall’industria petrolifera e del gas, risente ancora della bassa domanda unita a prezzi più elevati delle materie prime.

Nel settore delle macchine ad alta intensità di capitale, il fabbisogno finanziario è elevato e nel contesto attuale molti produttori si trovano nel corso di un processo di espansione che richiede investimenti aggiuntivi e l’assunzione di personale qualificato. Di conseguenza, le imprese di questo settore possono incorrere in debiti che ne potrebbero indebolire la struttura finanziaria e solvibilità. In molti casi pagamenti anticipati e ricorso a contratti di factoring possono migliorare le situazioni di cassa dei fornitori, mentre le banche sono disposte a concedere prestiti al settore dei macchinari per investimenti tramite leasing o prestiti a lungo termine. I margini di profitto sono aumentati negli ultimi 12 mesi grazie al contesto favorevole, ma potrebbero diminuire leggermente nel breve periodo a causa dell’aumento dei prezzi di metalli ed energia. In media, i pagamenti nel settore francese dei macchinari richiedono 60-70 giorni: nel primo semestre del 2018 le notifiche di mancato pagamento sono rimaste stabili a un livello piuttosto basso e gli analisti non prevedono peggioramenti per la fine dell’anno. Nello stesso periodo le insolvenze sono diminuite dell’8%, con la tendenza prevista stabilizzarsi nella seconda metà dell’anno e all’inizio del 2019.

Nel Regno Unito il comparto ha registrato risultati piuttosto positivi nel 2017 e all’inizio del 2018, principalmente trainati dalla domanda interna; inoltre, le imprese britanniche orientate all’esportazione hanno beneficiato della debolezza della sterlina in seguito all’esito del referendum sulla Brexit del giugno 2016. Tuttavia, le pressioni sui prezzi sono rimaste elevate a causa dell’aumento dei costi di importazione delle materie prime. La crescita economica del Regno Unito ha iniziato a rallentare nel primo semestre del 2018, dal momento che l’incertezza della Brexit continua a pesare sugli investimenti. Ecco allora che, secondo le previsioni, nel 2019 la maggior parte di quelle imprese i cui profitti sono generati principalmente nel mercato interno sono risentiranno del calo di crescita economica e investimenti di capitale.

Secondo Atradius, nelle macchine per il segmento manifatturiero, l’incertezza economica causata dalla Brexit non dovrebbe avere un impatto eccessivo. Il mercato interno è ragionevolmente stabile e dovrebbe rimanere tale nei prossimi 12-18 mesi. Le imprese di macchinari legati alle costruzioni beneficiano di prestazioni stabili nel settore edilizio, con un aumento dell’attività nei mercati delle riparazioni e della manutenzione. Tuttavia, una minore fiducia delle imprese e un minor numero di investimenti potrebbero incidere sul settore delle costruzioni, mentre il crollo della grande società di costruzioni Carillion all’inizio di quest’anno si è già tradotto in una crescita delle insolvenze. Molte società esposte all’industria petrolifera e del gas hanno registrato perdite nel 2016 e nel 2017 e si sono successivamente ristrutturate o ridimensionate al fine di compensare le attività in calo e gli investimenti. Tuttavia, con il recupero dei prezzi del petrolio, gli investimenti in macchinari sono nuovamente aumentati, anche se lentamente, con un impatto positivo sulla catena di approvvigionamento.

Gli esiti dell’accordo UE-UK sulla Brexit determinerà l’effetto sui settori agricolo e alimentare e, in definitiva, sul segmento delle macchine agricole attualmente fortemente sovvenzionato dai fondi europei. La redditività delle singole imprese dipende in gran parte dalla propria esperienza ingegneristica, efficienza di produzione e accesso ai finanziamenti. Inoltre, è fortemente influenzata dalla salute dei mercati finali, come vendita al dettaglio, cibo e agricoltura, edilizia, esplorazione di idrocarburi e produzione di energia. I margini di profitto complessivi sono rimasti abbastanza stabili nel primo semestre del 2018: tuttavia, in linea con prospettive di crescita, gli analisti prevedono che i margini di profitto delle aziende di macchinari diminuiranno nei prossimi 12 mesi. Ciononostante, mentre l’accesso ai finanziamenti è fondamentale per questo settore ad alta intensità di capitale, ottenere prestiti bancari non è ancora un problema per la maggior parte delle imprese del settore. I pagamenti nel settore delle macchine britanniche richiedono in media circa 90 giorni e l’esperienza di pagamento è stata buona negli ultimi due anni. Tuttavia, dal momento che le insolvenze nel Regno Unito sono previste in aumento del 3% nel 2019, il settore dovrebbe seguire questa tendenza. Sebbene restino da vedere le vere implicazioni della Brexit, qualsiasi aumento dell’incertezza economica, accompagnato da un deterioramento degli investimenti fissi di capitale e da un accesso più stretto ai finanziamenti, avrebbe gravi ripercussioni sull’industria.

Il comparto macchinari italiano si è dimostrato relativamente resiliente durante la fase discendente della performance italiana iniziata nel 2008, grazie al forte orientamento all’esportazione e all’elevata specializzazione. Il valore aggiunto del settore è cresciuto di circa il 5% nel 2017, ma dovrebbe rallentare nel 2018 (+ 2,7%) e 2019 (+ 0,9%), in linea con la minore crescita economica. Come negli anni precedenti, la concorrenza rimane forte nel mercato interno, in particolare tra le PMI collegate al comparto edilizio. Mentre la crescita interna degli investimenti di capitale è tornata a salire dal 2016, l’andamento del settore delle costruzioni e delle macchine stradali è ancora ostacolato dal lento rimbalzo delle costruzioni. Il segmento delle macchine movimento terra dipende fortemente dalla realizzazione di opere pubbliche e quindi esposto a pagamenti strutturalmente lenti da parte degli enti pubblici. Allo stesso tempo, la domanda di macchinari legati al settore del petrolio e del gas rimane contenuta, dal momento che gli investimenti sono diminuiti durante il periodo di bassi prezzi del petrolio.

Allo stesso tempo, il segmento che dipende dalla manifattura continua a beneficiare della crescita delle esportazioni e dell’aumento della domanda del mercato interno, soprattutto dal settore automobilistico e alimentare. I margini di profitto complessivi delle aziende di macchinari sono piuttosto elevati rispetto ad altre industrie italiane e si prevede che miglioreranno ulteriormente nei prossimi 12 mesi. Come nel 2017, la durata dei pagamenti nel settore delle macchine italiane si attesta mediamente su 110 giorni. Le notifiche di mancato pagamento sono rimaste stabili negli ultimi 12 mesi: il numero di insolvenze nel settore è relativamente basso e, secondo le previsioni degli analisti, dovrebbe stabilizzarsi o addirittura diminuire leggermente nel corso del 2019.

Commenta