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Europa nella guerra del pallone e Bolloré batte Berlusconi

La Superlega europea del calcio scatena uno scontro furioso tra club ricchi e non e tra i primi e la Uefa: la Borsa però crede al progetto e premia la Juve – Parte bene Btp Futura – In tribunale Bolloré batte Berlusconi

Europa nella guerra del pallone e Bolloré batte Berlusconi

Calcio, ma non solo. Il terremoto scatenato dall’annuncio della SuperLega dei “ricchi” ha in pratica monopolizzato l’attenzione in Europa di politici, giornali e dell’industria dell’entertainment, già concentrata sui possibili sviluppi tv e new media. Oltre, naturalmente, a premiare Juventus con un rialzo degno del bitcoin (nel frattempo in picchiata).

Per il resto, la cronaca finanziaria ha vissuto una giornata povera di novità, condizionata dalle prese di beneficio a Wall Street sui tecnologici e dall’arretramento del dollaro su tutte le controparti, compresi euro e yen. A smuovere l’attenzione ci penserà stasera probabilmente Netflix, che, in occasione dei conti, darà i numeri sui nuovi abbonati, i primi dopo la riapertura delle città americane, oggi in allerta più per i rischi del verdetto della giuria di Minneapolis sull’uccisione di Floyd che non per la pandemia.

OLIMPIADI A RISCHIO, SOFFRE IL NIKKEI

Anche l’Asia stamane segna il passo dopo la chiusura di Wall Street. Peggio di tutti fa il Giappone: -1,9% l’indice Nikkei. Oltre ai dubbi sullo svolgimento dei giochi Olimpici pesano le tensioni tra Usa e Cina dopo la visita del premier Suga a Washington. E, naturalmente, il calo del dollaro.

L’Hang Seng di Hong Kong è intorno alla parità, mentre il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,3%. Il presidente Xi Jinping ha ammonito i Paesi che pensano di avere un ruolo guida mondiale e ritengono sia giusto imporre agli altri le loro regole, un riferimento neanche troppo velato ai progetti egemonici degli Stati Uniti.

Perde lo 0,5% l’indice S&P ASX 200 di Sidney e guadagna lo 0,4% il Kospi di Seul. Rimbalza il BSE Sensex di Mumbai (+0,7%), ieri in calo del 2%. Tutte su le materie prime, a partire dal petrolio WTI, a 63,8 dollari il barile: +1%. Rame +1,7%, alluminio +1%, minerali ferrosi +2%.  

CROLLA IL BITCOIN, INCIDENTE MORTALE PER TESLA SENZA AUTISTA

In lieve progresso stamane i futures sui listini Usa dopo una seduta debole: Il Nasdaq ha ceduto un punto, l’S&P 500 mezzo. Dow -0,36%.

In forte calo ieri Tesla (-3,4%) dopo l’incidente in cui sono morti due occupanti di una vettura, in quel momento priva di guidatore.

A condizionare la società di Elon Musk è stato anche il calo del bitcoin, giù dell’1,5% per il quarto giorno di fila (-15% domenica). In compenso, il Dodgecoin, la moneta virtuale nata per scherzo, è salito a 39 centesimi di dollaro, pari a una capitalizzazione di 50 miliardi di dollari.

Sale Harley Davidson: +9,7% dopo i conti. In calo Nvidia (-3,5%) dopo le obiezioni dell’antitrust britannico sull’acquisto di Arm.

L’Europa del football attende gli eventi: l’Uefa cancellerà con effetto immediato le semifinali di Champions o inizierà la ricerca di un compromesso quasi impossibile?

LA GUERRA DEL PALLONE ESALTA LA JUVENTUS (+18,7%)

La guerra del pallone, esplosa dopo l’annuncio della costituzione della SuperLega, ha provocato una doppia reazione: tutti contrari i politici, da Boris Johnson a Emmanuel Macron e Mario Draghi, solidali con la minaccia di espulsione dei ribelli da parte dell’Uefa e delle leghe nazionali. “Il governo – ha detto Draghi, il più cauto – segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”.

Entusiasta invece la Borsa, che ha premiato la Juventus di Andrea Agnelli, vice della neonata associazione che conta 12 club (sei inglesi, tre a testa tra Italia e Spagna), con un rialzo del 18,7%, ma anche il Manchester United (+9% a Wall Street). Una reazione giustificata dal fiume di denaro che accompagna l’iniziativa: JP Morgan, banca sponsor dell’operazione, è pronta a finanziare il progetto con un ingaggio di quattro miliardi da dividersi tra i club, più un incasso garantito a stagione di 264 milioni pro-capite. E non manca un generoso finanziamento per l’adeguamento di stadi e strutture varie per il decollo del campionato a 20 squadre (15 fisse più 5 frutto di una selezione) che dovrebbe sostituire la Champions. Non è ancora chiaro chi avrà l’esclusiva tv. Amazon e Facebook si dichiarano estranee.

L’IRA DEI TIFOSI CONTRO. CEFERIN (UEFA): AGNELLI BUGIARDO

La lotta però è appena cominciata. I club ribelli e i giocatori rischiano la squalifica dai campionati, ed è già in forse la semifinale di Champions tra Chelsea e Real Madrid, entrambe “scissioniste”. Ma la normativa europea antitrust potrebbe vietare le sanzioni così come è avvenuto per l’Eurolega di basket, torneo privato cui partecipano squadre regolarmente iscritte al campionato nazionale. Bisogna però fare i conti con l’indignazione dei tifosi, scesi a protestare (vedi Liverpool), assai ostili a questa trasformazione del calcio in stile Nba, che suona come un golpe dei ricchi. Il presidente dell’Uefa Aleksandr Ceferin, padrino di un figlio di Andrea Agnelli, ha attaccato a testa bassa il presidente della Juventus. “Sabato scorso – ha detto – mi aveva assicurato che non c’era niente in vista. Non conosco un bugiardo peggiore”.

LA BCE TAGLIA GLI ACQUISTI IN VISTA DEL DIRETTORIO

Solo il calcio è comunque riuscito a far notizia in un mercato piatto in attesa delle indicazioni della Bce. L’istituto di Francoforte, che giovedì terrà la riunione del direttorio, ha ridotto a 17 miliardi gli acquisti di titoli nella scorsa settimana (contro poco più di 20). Proprio la dimensione e la durata degli acquisti saranno al centro della discussione: da una parte c’è la tesi di Christine Lagarde che ritiene necessarie due stampelle (una monetaria, l’altra fiscale) per sostenere la ripresa ancora fragile. Dall’altra l’aumento dell’inflazione, ritenuto temporaneo dal capo economista Philip lane, spinge i “falchi” a chiedere un’interruzione degli acquisti. Il risultato è uno stallo che spinge l’euro-dollaro di nuovo sopra 1,203, sui massimi dell’ultimo mese, mentre soffrono i titoli della periferia, a fronte di voci su un presunto “tapering” da parte della Fed.

LO STACCO CEDOLE FRENA MILANO (-0,21%)

Su Piazza Affari (-0,21%, a 24.691 punti) ha pesato lo stacco della cedola di sei blue chip, con un impatto dello 0,15%. La seduta è contrastata nel resto d’Europa. Francoforte -0,5%: arretra Deutsche Bank (-0,45%) dopo il coinvolgimento di un alto dirigente nello scandalo Wirecard. Amsterdam -0,68%, Londra -0,26%.

Madrid balla praticamente da sola e segna un balzo dell‘1,1%, grazie soprattutto alle banche (Santander +3,17%).

Timidi progressi per Parigi (+0,15%). Sanofi avanza dell’1,1% dopo l’approvazione di un antitumorale. Faurecia arretra del 3,8% dopo i conti. Il Credit Suisse ha licenziato i responsabili dell’area broker dopo aver registrato la perdita di 4,7 miliardi nel caso Archegos.

BTP FUTURA: 2,3 MILIARDI RACCOLTI, 50 MILA CONTRATTI

Partenza positiva per il collocamento di Btp Futura 2037 che, nel primo giorno di collocamento da parte del Tesoro, ha registrato ordini per 2,3 miliardi su oltre 50 mila contratti, in linea con l’edizione di novembre, quando le sottoscrizioni al debutto furono per 2,5 miliardi e i contratti 40 mila, ma per un titolo di durata inferiore (otto anni contro i sedici di questo collocamento, pur con un doppio premio fedeltà). È la terza emissione di un titolo pensato per il retail nell’era Covid, i cui proventi saranno dedicati a finanziare le misure per la ripresa economica dalla pandemia e le spese relative alla campagna vaccinale. Il collocamento del titolo, salvo chiusura anticipata, terminerà venerdì.

Seduta dal doppio volto sul mercato obbligazionario. Nel pomeriggio la paura di un irrigidimento delle condizioni da parte della Fed ha provocato un aumento dei rendimenti, specie per i periferici.

Il tasso del decennale italiano ha superato la soglia di 0,80%, massimo da fine febbraio, mentre lo spread con la controparte tedesca è poco mosso, attorno a quota 102.

UNICREDIT E BPER GUIDANO LE BANCHE

Mario Orcel si è presentato ai colleghi di Unicredit (+1,19%, più la cedola di 0,12 euro) con una lettera in cui ha avvertito che “per stare al passo del mercato saranno necessari importanti ed improrogabili cambiamenti”. Il mercato attende fiducioso: Citi ha deciso di aprire un Catalyst Watch positivo della durata di 90 giorni, in attesa di un nuovo piano che dovrebbe arrivare dopo l’estate.

Tra le banche spicca anche Bper (+3%, al secondo posto dietro Tenaris da inizio anno) che in serata ha ceduto pratiche Utp o problematiche per 20 milioni. In progresso Banco Bpm (+0,38%), altro titolo con stacco dividendo di 0,06 euro per azione. Poco mosso Creval (+0,25%), con il Cda appena eletto che boccia nuovamente l’offerta di Credit Agricole, perché il rialzo dell’Opa a 12,2 euro non è ancora sufficiente.

MEDIASET/VIVENDI: BOLLORÉ VINCE IN TRIBUNALE

Fininvest ottiene un risarcimento di 1,7 milioni contro i 6 miliardi complessivamente chiesti a Vivendi per lo strappo su Premium da cui ha preso il via la guerra per Mediaset (-0,9%). Come conseguenza, gli analisti, che finora hanno aggiunto alle loro stime tra 200 e 300 milioni di euro di probabile risarcimento da parte di Vivendi, dovranno cancellare queste somme dalle loro stime. Si prevede un forte calo del titolo, anche se Mediaset ha già annunciato che procederà ad un robusto riacquisto di azioni proprie.

TONFO DI CNH, IVECO VERSO LA QUOTAZIONE

La maglia nera di giornata spetta a Cnh Industrial (-4,5%), dopo la rottura delle trattative per la cessione di Iveco ai cinesi di Faw Jiefang. La società ha annunciato che procederà allo scorporo delle attività nei mezzi pesanti. Goldman Sachs abbassa il target price a 15,18 euro.

LEONARDO SUPERSTAR, SCIVOLA PRYSMIAN

Tra i migliori Leonardo (+2,39%). Le forze armate di Grecia e Israele hanno annunciato la firma di un accordo di cooperazione tra le rispettive aeronautiche militari: in questo contesto, l’aviazione di Gerusalemme comprerà 10 velivoli da addestramento M346 da Leonardo. L’esborso dovrebbe essere nell’ordine dei 300 milioni di euro, circa il 2% delle previsioni sulla raccolta ordini del 2021.

Tra gli industriali, in flessione Prysmian (-3,34%), Stm (-2,34%) e Stellantis (-1%, nel giorno della cedola da 0,32 euro).

A2A VERSO LA FUSIONE CON LGH

Buona performance di A2a (+1,2%), che ha comunicato di aver inviato all’attenzione dei soci di minoranza di Lgh, che detengono complessivamente il 49% del capitale sociale, una proposta preliminare per la fusione.

OVS IN VOLO, CORRONO FIERE E PALESTRE

L’attesa di una ripresa dei consumi fa volare OVS (+10%). Equita Sim ha alzato del 10% il prezzo obiettivo sul titolo a 2,2 euro, confermando la raccomandazione buy. Geox +6%.

Fiera Milano, Italian Exhibition (+6%) e Technogym in evidenza per effetto delle prossime riaperture di attività fieristiche e palestre. Sull’Aim, in rally Italian Wine Brands (+7,80%, a 31,8 euro), su cui Equita Sim ha avviato la copertura con rating buy e target di 38 euro per azione.

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