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Eni, Scaroni: “Europa punti sullo shale gas per spendere meno e non dipendere dalla Russia”

“L’Europa paga l’elettricità due volte più cara che in America, e il gas tre volte di più: se non abbracceremo la rivoluzione dello shale gas, saremo costretti a dipendere dalla Russia”: queste le parole dell’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, ancora una volta a favore del fracking – “Il problema è principalmente politico, più che ambientale”.

Eni, Scaroni: “Europa punti sullo shale gas per spendere meno e non dipendere dalla Russia”

Per ridurre la dipendenza dal gas russo e avere prezzi competitivi, l’Europa dovrebbe provare a produrre il proprio shale gas. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni.

In un intervento a una conferenza alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University a Washington, Scaroni ha spiegato che occorrerebbe provare a elaborare tecniche meno rumorose e invasive per il cosiddetto “fracking”, o fratturazione idraulica, che consiste nel gettare acqua ad alta pressione in strati rocciosi ricchi di idrocarburi per migliorare la produzione di gas.

“Dobbiamo provarci – ha detto l’ad rispondendo a margine della conferenza -, il problema in Europa è principalmente politico, più che ambientale. In Europa la gran parte dei politici dice no senza neanche sapere di cosa parla” ha aggiunto. “Con questo è chiaro che non andremo mai a fare trivellazioni a Firenze” ha precisato.

Spiegando che l’Europa paga l’elettricità due volte più cara che in America, e il gas tre volte di più, Scaroni ha avvertito: se l’Europa non abbraccerà la rivoluzione dello shale gas sarà costretta a dipendere dalla Russia. “Temo che se gli Europei non abbracceranno la rivoluzione dello shale gas, abbracceranno i russi”, ha dichiarato.

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