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Engineering e il business dello shopping digitale

La maggiore azienda italiana di software e servizi informatici (e la numero dieci in Europa) ha realizzato la prima piattaforma che permette di fare acquisti online con il credito telefonico – Il gruppo punta sui Paesi emergenti: si è appena insediato in Argentina e sta ritornando in Turchia – Dall’inizio dell’anno vendite in Italia in crescita dell’8%.

Engineering e il business dello shopping digitale

Dall’Italia al Belgio, da São Paulo a Buenos Aires, Engineering, il gruppo italiano, con sede a Roma, leader nell’Information Technology, continua a crescere all’estero. Insediata stabilmente a Bruxelles, in Brasile e in Medio Oriente, la società ha aperto anche un ufficio di rappresentanza negli Stati Uniti e ha inaugurato a maggio la sede argentina a Buenos Aires. “Negli ultimi 2 anni abbiamo accelerato sull’estero e già vi dipende il 10% del fatturato del gruppo”, ha dichiarato a FIRSTonline il presidente Michele Cinaglia.
I Paesi che attirano maggiormente l’attenzione della società sono quelli più frizzanti dal punto di vista dell’innovazione Ict (Information and Comunication Technology) e dove i tassi di crescita vedono cifre ben più alte di quelle europee. Non solo i Brics, ma anche i Paesi emergenti di seconda generazione, in primo luogo la Turchia. “Vi eravamo presenti in passato e stiamo valutando un possibile ritorno”. ha dichiarato il presidente. “La Turchia è una nazione forte, altamente qualificata, che si sviluppa a ritmi serrati e dove vi è un’elevata scolarizzazione: l’unico vero ostacolo è la lingua”. Anche nei Paesi del Nord Africa si aprivano delle buone prospettive, ma dato il cambiamento nello scenario politico, i progetti si sono rallentati. “Il nostro punto di riferimento rimane il cliente italiano, la nostra internazionalizzazione segue quella delle nostre imprese nazionali”, ha aggiunto Cinaglia.
E’ infatti nel mercato italiano che Engineering occupa una posizione importante: è la più grande società nel comparto del software e dei servizi informatici, con un fatturato annuo che si stima sfiorerà presto il miliardo di euro (758,6 milioni di euro nel 2010).
Dall’inizio dell’anno il gruppo è cresciuto in Italia più dell’8%: “E’ un risultato straordinario – ha dichiarato il Presidente – considerando che quello domestico è un mercato frenato dalla crescita, così come è rallentato il quadro economico generale”. Engineering International Belgium vede tra i suoi clienti l’Unione europea, fonte di grandi soddisfazioni per la società: nell’ultimo anno ha portato a casa circa 15 milioni di euro, segnando il ritorno delle imprese italiane di informatica sul mercato comunitario, che le vedeva tradizionalmente assenti.
Un successo che non fa perdere di vista le difficoltà. “In Europa – spiega il presidente di Engineering – la competizione è agguerrita e le barriere all’ingresso di nuovi players si possono abbattare solo con impegno, investimenti e qualità. E’ difficile entrare in Francia o in Spagna e in Germania non siamo neanche presenti”. Il Sudamerica invece vede tassi di crescita strepitosi nel mercato dell’innovazione informatica e, per quanto anche lì non manchino i competitor, l’opportunità di investire è giustificata dall’attesa di maggiori remunerazioni nel medio periodo.
La società è quotata in Borsa dal dicembre 2000 e gli analisti finanziari cominciano a mettere sotto osservazione il portafoglio estero del gruppo considerandolo una leva strategica per i maggiori tassi di crescita attesi, dell’allargamento del mercato e al contrario delle minori tasse che gravano sulle imprese rispetto al trattamento fiscale nazionale. Non è un caso che nel dicembre 2010 il gruppo abbia acquisito al 100% la brasiliana Dynpro Sistemas, una delle aziende più dinamiche sul mercato locale Ict. “L’obiettivo è costruire un’azienda brasiliana”, ha dichiarato il direttore generale dell’organizzazione e del personale, Luigi Palmisani. “Abbiamo acquisito skill specializzati locali e il passaggio al gruppo Engineerng consentirà nuova crescita per l’occupazione e per le nostre attività”.
Il gruppo romano è sempre stato sulla cresta dell’onda. Fondato nel 1980, dall’attuale presidente Michele Cinaglia, nasce come software house precorrendo le tendenze del mercato. Nel 1984 Rosario Amodeo, oggi amministratore delegato, diventa azionista e nell’88 entra in azienda, affiancando l’amico Cinaglia. Il consolidamento avviene negli anni ’90: soci industriali e finanziari di una certa rilevanza come Imi, Ibm e Benetton acquistano partecipazioni di minoranza. Nel 2000 l’ingresso alla Borsa Italiana sul segmento Allstar. Con l’arrivo di nuovi capitali il Gruppo è cresciuto, investendo negli ultimi anni più di 200 milioni di euro in nuove acquisizioni. “Sono contento di aver quotato in Borsa la società, – ha detto Cinaglia – non perché allora fosse indispensabile, avremmo avuto una crescita simile anche con i mezzi propri, ma quando si raggiungono certe dimensioni, poter ricorrere al mercato da una marcia in più. Alcuni investimenti richiedono fondi che sono difficilmente alla portata di una famiglia”.
Engineering oggi è una multinazionale con 43 sedi, di cui 37 in Italia, e conta 6.500 dipendenti, di cui oltre la metà laureati. Il gruppo ha una presenza industriale nelle grandi organizzazioni, pubbliche e private di tutti i mercati: banche, assicurazioni, industria, telecomunicazioni, il mondo composito della pubblica amministrazione centrale, locale e sanitaria. 
Engineering segue un modello business to business ma, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie e della multimedialità, ha un rapporto indiretto anche sui consumatori. Basti pensare alla realizzazione della prima piattaforma di m-payment che permette di fare acquisti digitali online utilizzando il credito telefonico. In altre parole attraverso i cellulari, i 50 milioni di italiani che possiedono (almeno) una sim potranno comprare contenuti digitali come libri, giornali, musica e video, e si vedranno scalato il costo dal credito telefonico. “Con gli mPayments Engineering si affaccia in maniera importante all’utenza consumer”, spiega Gianluca Polegri, direttore dell’area Broadband and Media Services. “Gli accordi con gli operatori mobili (Tim, Vodafone, Wind, Tre, Fastweb e PosteMobile) sono già completati e il lancio sul mercato è in corso”.
Engineering svolge un ruolo di leadership nella ricerca internazionale sull’ingegneria del software. E’ autrice di importanti progetti che contribuiscono a disegnare oggi l’architettura dei servizi web di domani. In questo ambito non sono mancate scelte lungimiranti e controccorrente. Da molti anni infatti l’azienda ha avviato investimenti nell’open source. Sono state sviluppate più linee di servizi e SpagoWorld, la comunità OS da loro fondata, ha avuto molto successo dall’India alla Cina, fino agli Stati Uniti.
Gli ultimi dati trimestrali confermano il buon andamento del gruppo. Il valore della produzione è cresciuto a 178 milioni di euro, un aumento dell’ 8,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In crescita anche l’Ebit, +7,2%, e l’Ebitda +3,3%. La Borsa però non sembra accorgersene e le azioni di Engineering continuano ad essere penalizzate con un P/E, del 7,6 rispetto alla media del 10,9 degli altri competitor. Ciò dipende, secondo gli ultimi report di analisti, dalla grande esposizione del gruppo al mercato italiano che mostra poche prospettive di crescita e da una minore liquidità delle azioni. “Distribuiamo poco più del 20% degli utili agli azionisti, il resto lo reinvestiamo in azienda e siamo contenti così”, afferma Cinaglia. “Ma abbiamo creato un campione nazionale che presentiamo a testa alta a Londra, Parigi e Francoforte: è un successo per tutta l’Italia”.
Engineering si conferma una solida impresa del quarto capitalismo italiano, un gruppo stabile sul quale si investe, più che per ricevere alti dividendi, per intraprendere un cammino di sviluppo con l’azienda stessa.


Allegati: Curriculum_Vitae_di_Michele_Cinaglia.pdf

Pubblicato in: News

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