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Energia, parte la corsa del biogas

Due giorni di dibattito a Roma del CIB per una nuova sintesi tra agricoltura sostenibile ed energia

Energia, parte la corsa del biogas

Sono i nuovi mercati più che i sussidi statali a spingere per il gas prodotto in agricoltura. L’agroalimentare come nuova frontiera delle produzioni agricole rispettose dell’ambiente è parte ormai del  global sistem della neutralità climatica. Al G20 sull’agricoltura di Firenze l’argomento è stato ripreso più volte, ma un  test circoscritto alla situazione  italiana è quello della settima prossima a Roma con la nuova edizione di Biogas Italy 2021.

Il titolo “Green Possible. Nuove energie per nuovi mercati” ci dice la strada he bisogna percorrere per cercare di  far crescere ciò che nei campi si trasforma in fonte energetica pregiata. Saranno due giorni di analisi e dibattiti organizzati dal CIB – Consorzio Italiano Biogas – per capire se i traguardi del PNRR possono essere raggiunti e come.  La strada principale in realtà è stata già tracciata e arricchita con 1,92 miliardi di euro dei fondi europei da spendere nei prossimi anni. Tempi certi, dunque, da sfruttare.

Le polemiche recenti sull’energia consumata dagli italiani hanno trascurato questo ciclo energetico virtuoso. Eppure tra i gas  da distribuire mediante condotte, il biogas è il prodotto di processi a valle delle molteplici attività agricole. Come per le altre organizzazioni dell’energia o dell’agricoltura per l’Italia si tratta di rafforzare il sistema per farlo diventare a tutti gli effetti un microcosmo locale a sostegno della transizione ecologica . Per Piero Gattoni, Presidente del CIB  “ Questa edizione di Biogas Italy si inserisce in un momento particolare di programmazione nazionale. Il PNRR con il programma di riforme di sistema ad esso connesso, rappresenta uno strumento fondamentale per dare attuazione concreta al percorso di transizione ecologica ».

La catena del valore economico è quella che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni come contributo alla crisi climatica, alla tutela del suolo e alla biodiversità. La sfida sui nuovi mercati si vincerà grazie all’integrazione e o alla trasformazione degli impianti di biogas e di biometano nelle aziende agricole. Superando , ricordiamolo, anche qualche opposizione alla costruzione di nuove strutture.

Il progetto Farming for Future è  il contenitore largo di 10 azioni su cui il Cib punta per fare sintesi tra agricoltura ed energia.  Quando si parla di nuovi impianti ci si riferisce a strutture capaci dì rigenerare scarti agricoli, sottoprodotti, reflui della zootecnia che – dove sono operativi – hanno fatto la fortuna di centinaia aziende agricole. A centinaia sono associate al CIB che anche in Parlamento ha sostenuto le ragioni del comparto. I numeri a sostegno del maggior impiego, d’altra parte , indicano un risparmio di immissione di gas serra in atmosfera di circa l’80 %.

Quanto è sensibile la politica nazionale e locale a sviluppare questo gas « di casa »? Dalla due giorni romana gli agricoltori si aspettano risposte senza scadere in polemiche inconcludenti. Il percorso della transizione è articolato e sconta anche passaggi imprevisti come abbiamo visto per il solo accenno di Cingolani al nucleare di nuova generazione. Ma due settori della nostra economia possono camminare insieme ed avere successo. Le azioni forti della politica, dopo aver scritto il PNRR, avrebbero il merito di abbassare la quota si importazioni di gas . Un vettore energetico che é ancora molto utile al sistema Italia.

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