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Energia: nuovi parchi eolici nel Lazio e in Sardegna verso gli obiettivi green del 2030

L’Italia cresce con l’energia eolica sul mare. Tre nuovi parchi al largo di Lazio e Sardegna in funzione entro il 2031 grazie all’accordo tra GreenIt e Cip.

Energia: nuovi parchi eolici nel Lazio e in Sardegna verso gli obiettivi green del 2030

Tra le scelte che l’Italia sta compiendo per dare più contenuto alla transizione energetica, c’è l’energia eolica. Nei Paesi del Nord Europa i parchi eolici sono stati costruiti grazie a finanziamenti pubblico-privati, finché non sono stati raggiunti i 255 Gigawatt di potenza installata. Gli investimenti per fortuna non flettono, i governi ci credono e Germania, Svezia, Finlandia, sono oggi ai primi posti in Europa per questo tipo di energia. Diciamo pure che affrontano il Green New Deal con la disponibilità di più fonti energetiche. Il mix di cui tanto si parla. Nel 2022 l’87 % della capacità eolica nel Continente è stata prodotta dai parchi eolici onshore. Quelli galleggianti sono, comunque, in crescita e nei prossimi anni aumenteranno anche in Italia. GreenIT (la joint venture italiana per le rinnovabili tra Plenitude e CDP Equity) e CIP (Copenhagen Infrastructure Partners) hanno annunciato ieri un accordo per lo sviluppo di tre parchi eolici offshore nel Lazio e in Sardegna. Nel Lazio, al largo di Civitavecchia, ci sarà un impianto con una capacità di 540 MW. Gli altri due impianti sorgeranno al largo di Olbia con una potenza rispettivamente di 500 e 1000 MW. Alla fine i tre progetti dovrebbero generare circa 5 Terawattora all’anno, ma saranno operativi soltanto tra il 2028 e il 2031. Daranno il loro contributo alla transizione a ridosso degli obiettivi green dell’Ue al 2030. Accresceranno la potenza energetica italiana rinnovabile che nel caso specifico ha un origine finanziaria pubblica, vista la presenza di Eni e Cassa Depositi e Prestiti in GreenIT.

L’eolico che rispetta l’ambiente

Tra l’annuncio dei nuovi parchi, la progettazione e la costruzione passeranno 5-8 anni. Rassicura la circostanza che la potenza di energia finale erogata potrà soddisfare i consumi di 2,5 milioni di famiglie.  « Gli impianti – dice la nota dei due partner- verranno sviluppati da un team di lavoro congiunto, affiancato da Copenhagen Offshore Partners, fornitore esclusivo di CIP per l’implementazione dell’eolico offshore, e da NiceTechnology e 7 Seas Wind Power ». Sono società italiane con esperienze negli impianti galleggianti che hanno già collaborato con il consorzio italo-danese. Oltretutto hanno in corso altri due progetti in Sicilia e Sardegna. Le tecnologie saranno all’avanguardia e a basso impatto ambientale. Saranno utilizzate fondazioni galleggianti che dovranno ridurre al minimo anche gli impatti visivi. Dal punto di vista autorizzativo non dovrebbero esserci obiezioni perché tutto fa ritenere che l’intrapesa industriale sarà condivisa con gli enti locali. Le società coinvolte nella costruzione dei nuovi parchi hanno fatto sapere che ci saranno sinergie con le altre iniziative in mare gestite nell’ambito della stessa partnership. Altro dato importante per il percorso verso le rinnovabili, è che con questo accordo il consorzio diventa uno dei maggiori operatori del settore in Italia con progetti per una capacità totale di circa 3 GW. L’operazione avviene nell’ambito del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 che collocherà GreenIT e CIP tra i protagonisti delle rinnovabili con una produzione annua a pieno regime di circa 7 Terawattora. Un altro passo verso l’utile integrazione ( a termine ?) tra gas, petrolio, eolico, fotovoltaico, biogas.

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