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Energia, le rinnovabili e il governo che verrà

Centinaia di aziende italiane aspettano di avere certezze normative e finanziarie per il prossimo triennio, al pari di altre importanti indicazioni collegate agli obiettivi ambientali europei.

Energia, le rinnovabili e il governo che verrà

Tra le tante priorità che il governo prossimo venturo troverà sul tavolo da lavoro, ci sono alcune decisioni strategiche in materia ambientale ed energetica. Chiunque andrà ad occupare le poltrone di Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo economico si troverà davanti il dossier sugli incentivi per le energie rinnovabili. Centinaia di aziende che aspettano certezze normative e finanziarie per il prossimo triennio, al pari di altre importanti indicazioni collegate agli obiettivi ambientali europei. Le sollecitazioni ad un Parlamento nuovo di zecca, a fare presto e bene, arrivano da più parti. E se davvero dovessero essere rappresentanti M5S a trovarsi tra le mani dossier specifici, avrebbero l’occasione della vita per passare dalle parole ai fatti. 

Sulle fonti non inquinanti e per un Paese completamente green, Grillo ha costruito la sua fortuna politica, prima ancora di altri temi seduttivi. Oggi ha l’opportunità di correggere da dentro quei processi che “gli sconfitti del 4 marzo”, secondo la propaganda M5S, hanno concepito per favorire petrolieri e lobby delle fonti non rinnovabili. Il decreto sulle rinnovabili diventa, dunque, il punto cruciale in cui si incrociano visioni diverse del futuro dell’Italia. Il luogo dove la coerenza e l’interesse generale non dovrebbero scontrarsi. Per questo la curiosità è alta. Si tasterà la capacità dei nuovi soggetti decisori, in uno scenario globale, soprattutto quando il GSE ha certificato che l’Italia è il terzo Paese in Europa per consumi energetici alimentati da fonti rinnovabili. Come dire che non siamo affatto all’anno zero. 

L’ultimo appello a fare bene ed in fretta proviene dal mondo scientifico riunito intorno al Kyoto Club. Da Gianni Silvestrini a Giovan Battista Zorzoli, a Francesco Ferrante, a Stefano Ciavani tutti insieme chiedono che presto venga ripristinato l’extra incentivo per la rimozione delle coperture in amianto e la sostituzione con pannelli solari. Una indicazione tecnica dai risvolti virtuosi per il grande lavoro che ci sarà da fare. Sono passati 26 anni dalla messa al bando dell’amianto, ma l’Italia ne è ancora piena. Le stime – come ricordato anche in altre occasioni – indicano circa 40 milioni di tonnellate di manufatti diffusi e 75 mila ettari di territorio con contaminazione accertata. Come si concilia la rimozione della fibra killer con le energie rinnovabili? Con l’inserimento, appunto, nel decreto di agevolazioni finanziarie per togliere definitivamente le coperture in amianto e partire con la ristrutturazione con pannelli solari. E’ solo un pezzo di un mosaico composito che il governo uscente non è riuscito a completare. 

Si prospetta una colossale operazione di bonifica di siti e luoghi della convivenza non in regola, su cui gravano, purtroppo, migliaia di morti all’anno. La necessità di riconvertire luoghi tremendi con tecnologie avanzate è ampiamente condivisa dalla nostra industria, sebbene non sia la sola leva di successo. La partita politica è aperta. I nuovi ministri dovranno prendere coscienza anche che i manufatti in amianto progressivamente si deteriorano e le vaste superfici occupate sono le più idonee a ricevere le nuove tecnologie. E poiché il mondo delle rinnovabili è basato sulla concorrenza, mediante le aste di aggiudicazione delle quantità da produrre, gli scienziati del Kyoto Club ritengono che il business della riconversione debba entrare tra i criteri di assegnazione. Un lavoro delicato, ma strategico e senza pensare di fare regali a chicchessia.

2 thoughts on “Energia, le rinnovabili e il governo che verrà

  1. Eni ganassa.
    1.Ganassa è una parola sdoganata da Calenda per Vivendi-Bollore’,che a Milano suona come uno pieno di soldi che dice faccio tutto io,in gergo si dice che sbura
    2.Descalzi Eni dice che ci vogliono 60 anni per cambiare transizione energetica.Furbo come è, si è preso come eni,i primi 60 anni ed ora ne vuole altri 60 per fare i gasdotti inutili tipo TAP-Poseidon-Malta/Sicilia.
    3.Ganassa Eni significa confondere le acque dicendo che Eni innova come pochi al mondo.Questo è suggerito dal guru americano PR.Allora pubblicizzi biofuel di bucce mele,patata,un tessuto plastico che assorbe solare vecchio di 10 anni e da me detto 10 anni per pensiline autobus.Ma non basta visto che su algafuel Eni ha fatto flop ,mentre exxon va avanti alla grande.
    4.Fusione Eni si allea con Mit buttando via 1 miliardo.Ora il DOE US si è accorto che nella fusione ci sono i millantatori e li ha costretti ad un unico Consorzio con obiettivo 15-30 anni.In Italia Mise sborsera invece 2 miliardi per il nulla da dare al progetto Eni e quello a Frosinone Enea che non serve a nulla senza laser petawatt acceleratori.
    5.Scoperto che la fusione è un flop e che l’Eni manovra i politici per godersi altri 60 anni di rendita gas,capite che fanno dire dire TAP prioritario che è una bugia enorme dato che importa ,mentre io voglio produrre metano rinnovabile che non è biometano.
    6.Caffese propone di sedersi al Mise o parlamento per un approccio integrato al fine di migliorare le possibilità di successo? Caffese con i tedeschi ha ridotto molto i costi dell’energia usando 3 concetti base:pompaggi idroelettrici anche marini,piattaforma digitale e accoppiamento energetico.Invece Calenda e Eni nel predisporre la SEN hanno fatto un falso di accoppiamento cioe’ il matrimonio rinnovabili-gas per 110 TWh.Qui ci dovrebbe essere una indagine del parlamento e Corte dei Conti per verificare l’inutilità di questo matrimonio fatto solo per favorire il gas importato che costa troppo e deprime il PIL di 400 miliardi annui in Italia non facendo lavorare 4 milioni di persone in piu.State attenti che non ci sono solo i 110 Twh di gas nella SEN ma il capacity payment gas o capacity market che è il sistema monopolistico aiuti di stato messi poi in bolletta per pagare gasdotti,centrali gas sostitutive carbone.Vedi battaglia Eni 550 gr CO2 x KWh quando si sa benissimo che oltre 100 gr di emissioni metano scatta il precursore ozono che porta al cancro(vedi relazioni OMS e recente accordo ONU-EDF -8/9 petrolieri,tra cui Eni).
    7.Un messaggio fondamentale che emerge da tutti gli aspetti dell’analisi IEA è la necessità di un approccio tecnologico e politico integrato che chiamo accoppiamento energetico per guidare e accelerare le transizioni di energia pulita in base al contesto nazionale del paese italia che vuole al 90% il 100% rinnovabili.il recente calo degli investimenti in combustibili fossili a monte illustra la necessità di un coordinamento delle politiche.
    8.Sebbene questo cambiamento di per sé possa allinearsi con un percorso a basse emissioni di carbonio, le continue diminuzioni degli investimenti dal lato dell’offerta senza misure adeguate per far fronte alla crescente domanda di energia rinnovabile creano rischi significativi per la sicurezza energetica che Caffese ha risolto con semplici pompaggi idroelettrici su siti esistenti. Come secondo esempio, le politiche che guidano l’elettrificazione possono produrre maggiori benefici ambientali se implementate accanto a quelle per la vera decarbonizzazione senza gas importato nell’approvvigionamento di elettricità e calore attraverso il power to renewable methane e power to heat,steel,green chemical.
    9.L’applicazione di tale approccio politico integrato richiede un coordinamento e una capacità nazionali significativi, tra cui la tecnologia interna e le competenze politiche. Il Governo non deve piu’ andare a rimorchio Eni o banche che lo finanziano, deve invece continuare a condividere le migliori pratiche e i consigli internazionali per aiutare il paese Italia a intraprendere la propria transizioni di energia pulita che vale 400 miliardi annui di PIL in piu’.
    10.Il Tap non serve piu’ annulliamolo,ma serve un piano serio acqua energia su piattaforma digitale rinnovabile che sfoci nell’accoppiamento energetico su metano rinnovabile e carburanti puliti via FTS cominciando dalle bioraffinerie eni sul Po.Se Eni fosse furbo aderisce al Consorzio Italiano che chiamo accoppiamento e si vende poi all’estero su nostra licenza italiana,la migliore tecnologia mondiale pulita fatta da acqua e mare.Fatti suoi di Eni se all’estero ci vuol mettere il gas,anzi gli insegno come si pulisce con metodi CARMA,ma in Italia no andiamo solo a metano rinnovabile e carburanti puliti con acciaio e chimica pulita per dare 4 milioni di posti,far veleggiare il PIL sui 3.000 miliardi annui,portare il consumo italiano non su 300 TWh come dice Calenda nella SEN che per me è troppo basso,ma almeno 600 TWh con bolletta piu’ bassa.

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  2. I piani ci sono per 125 miliardi di PIL e 100 mlr in meno di import ma chi li vota? Solo i M5S e la Lega vota con FI fossile? Il PD ha 20% fossili renziani-calenda e 80% di base rinnovabile.Che faranno?

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