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Energia: è in Umbria la più grande turbina eolica. In attività sarà un modello per il Paese

In Umbria una comunità è servita dalla più grande turbina italiana. Il Ministero dell’Ambiente annuncia decreti, ma il tempo passa.

Energia: è in Umbria la più grande turbina eolica. In attività sarà un modello per il Paese

Un megawatt di potenza per 900 famiglie. Progettata e costruita senza dare adito a proteste e polemiche. Tutt’altro, perché è destinata ad essere presa a modello in tutta Italia. La più grande turbina eolica è entrata in funzione a Castiglione Aldobrando a poca distanza dal centro di Gubbio. Serve una comunità energetica che si è impegnata per non fallire l’obiettivo di ridurre la spesa elettrica in tempi molto confusi. I lavori sono stati fatti come vogliono Anev-Greenpeace-Legambiente. Tre soggetti impegnati nell’eolico diffuso ma che avrebbero bisogno di maggiore attenzione dal governo centrale. Sui territori per fortuna qualcosa si muove.

La pala è alta 70 metri, ha lame lunghe 30 metri e sviluppa la potenza di 1 MW. L’accanimento sulle pale stavolta è stato all’incontrario. Sono stati i cittadini a battersi per avere l’infrastruttura superando comitati ambientalisti adulterati. Nei fatti d’ora in poi si eviteranno oltre mille tonnellate di CO2, dice la comunità umbra. L’impianto è ad 850 metri di altezza realizzato su progetto della Sunergise di Perugia. Vanto dei promotori , dare energia a basso prezzo anche alle imprese senza nessun impatto sull’ecosistema.  Cosa potrà obiettare chi vede gli impianti eolici come il fumo negli occhi e ignora che il governo sonnecchia sullo sviluppo di una fonte privilegiata ?

Il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha detto che è pronto a firmare il decreto sulle rinnovabili. In sostanza ha ripetuto quello che già sapevamo. Il tempo corre e non si può continuare all’infinito con gli equilibrismi. Qui quando hanno disegnato la turbina, si sono posti il problema se non ci fossero aree di nidificazione di rapaci o uccelli che il vento della pala avrebbe disturbato. È uno sviluppo armonico – dice la Regione Umbria- che mette insieme crescita delle rinnovabili e attenzione al paesaggio. Per questo può diventare un modello.

Il lavoro della società di gestione “ ènostra”, ha interesse per le aree dove produce energia. Di sicuro non vuole mandare all’aria i progetti in Sardegna o Puglia per dare energia pulita distruggendo colline e boschi. Per l’eolico a terra, ha detto ieri Pichetto Fratin, è stato raggiunto un accordo col Ministero della Cultura. La distanza minima per gli impianti è di 3 km dall’abitato. Un passettino verso quel mix di energia di cui l’Italia ha bisogno che calmerà (speriamo) gli isterismi di un noto Sottosegretario alla Cultura .Rischia di essere il Don Chisciotte de noartri contro gli immaginari mulini a vento.

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