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Elezioni, non si parla di ambiente: appello degli scienziati

Un folto gruppo di scienziati di varie Università ed Enti di ricerca ha sollevato il tema chiedendo un dibattito a più voci prima del 4 marzo – I politici sono stati inviati per il 18 febbraio alla Città dell’Altra Economia a Roma al confronto “La Scienza al Voto”.

Elezioni, non si parla di ambiente: appello degli scienziati

Il movimento Cinque stelle – ha accertato il Post.it – ha copiato buona parte del suo programma elettorale. Su energia e ambiente, per esempio, sono riportate idee non affatto originali. Il Post le ha elencate e Beppe Grillo non sarà stato contento di scoprire che i suoi, per essere credibili, hanno saccheggiato proposte altrui. Ancora meno quando hanno rubacchiato qualcosa al Pd. Questo il M5S. A sinistra, invece, ci sono duri che rinunciano a confrontarsi seriamente sui temi ambientali, come è accaduto l’altro giorno in Puglia a margine di un dibattito sull’Ilva. Forza Italia e il centrodestra sulle tematiche ambientali rischiano addirittura un clamoroso autogol con la ventilata ipotesi di un nuovo condono edilizio. Berlusconi ieri ha cercato di smentire, ma nella sua coalizione c’è chi ci crede. La verità è che di ambiente, energia e cambiamenti climatici in questa campagna elettorale se ne parla poco. Peggio quando le proposte sono contraddittorie e confuse.

Va dato merito, allora, ad un folto gruppo di scienziati di varie Università ed Enti di ricerca per aver sollevato il tema chiedendo un dibattito a più voci prima del 4 marzo. I politici sono stati inviati per il 18 febbraio alla Città dell’Altra Economia a Roma al confronto “La Scienza al Voto”. Nell’appello, gli scienziati accusano le forze politiche di essere distratte su temi così centrali. Più in profondità gli schieramenti sono criticati per non considerare l’ambiente, i mutamenti climatici, l’energia come argomenti importanti della competizione elettorale. Le furbizie del M5S non sono controllate dal loro giovane candidato premier. Dovrebbe, invece, sapere Di Maio che quando incontra i rappresentanti della grande industria, gli impatti inquinanti delle produzioni sono ormai l’essenza stessa del business.

Le scelte dei governi di centrosinistra – dalla SEN, alla firma degli accordi di Parigi, ai fondi per la ricerca, alle infrastrutture energetiche – sono cose acquisite che gli italiani dovrebbero difendere e mantenere. È serio far credere agli elettori della Puglia che senza la sinistra al governo, il gasdotto Tap sarebbe bloccato? Che la riconversione dell’Ilva di Taranto sarebbe rimessa in discussione come vorrebbe anche il governatore pugliese Pd Emiliano ? Gli elettori decideranno con più pragmatismo di tanti illusionisti ( non solo M5S) che calcano la scena elettorale. Quando si parla di clima, ambiente, energia bisogna riconoscere che negli ultimi cinque anni l’Italia ha recuperato ritardi cronici rispetto agli standard europei, anche se continua a prendere multe per i rifiuti, le polveri sottili, le emissioni in atmosfera. Con Industria 4.0 si è raggiunta un’intesa ampia su innovazione tecnologica, riduzione di agenti inquinanti, investimenti, rispetto del territorio. Se Forza Italia sostiene che in sei mesi le industrie italiane pagheranno l’energia quanto i concorrenti stranieri, dovrebbe spiegare anche le modalità. Davvero non sanno che il governo Gentiloni ha già ridotto quel costo alle imprese il cui conto energia è pari al 20 % del fatturato ?

Si capisce che l’iniziativa degli scienziati è di grande utilità. Se non pensano proprio di “dare lezioni” ai politici, gli spiegheranno almeno gli effetti sull’economia della sicurezza energetica, delle infrastrutture, degli approvvigionamenti e della tutela della salute.

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