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Draghi, la strada per la ripresa è “ancora lunga”

Il presidente della Bce interviene sulla crisi: “Per tornare a crescere è cruciale rivitalizzare l’erogazione di credito” e “che la politica agisca con determinazione” nel risanamento dei conti pubblici – Rischi finanziamento banche, l’Esrb prepara nuove proposte – Atene deve “fare di più”.

Draghi, la strada per la ripresa è “ancora lunga”

Sul futuro dell’Eurozona incombono tre “rischi”: la mancata attuazione delle politiche di risanamento dei conti pubblici, i rischi macroeconomici che potrebbero colpire anche il settore bancario, e le ricadute negative sull‘erogazione di credito che deriverebbero dai primi due rischi. Negli ultimi mesi si sono visti “alcuni miglioramenti”, “ma la strada davanti a noi resta lunga e in salita, perché dobbiamo attuare tutte le misure prese”. Sembra d’accordo con le previsioni pessimistiche del Fondo monetario internazionale, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi

Gran parte del gioco è nelle mani della politica. “L’economia europea e mondiale continuano a dover fronteggiare sfide impegnative nel tempo. La politica deve continuare ad attuare le misure concordate e lo deve fare con determinazione”. Durante l’audizione al parlamento europeo di questa mattina, in veste di presidente del Board per il rischio sistemico, Draghi ha detto che solo in questo modo si potrà ottenere la “fiducia degli investitori”.

Ma il presidente della Bce insiste sulle misure da attuare nel minor tempo possibile. Per superare la crisi e sperare in una ripresa è fondamentale allentare la stretta creditizia: “E’ cruciale rivitalizzare l’erogazione di credito” ha dichiarato. Secondo l’ex governatore di Bankitalia, si osservano “riduzioni di tensioni nei mercati” ma “l’attività finanziaria resta sbilanciata in diverse parti del sistema”.

Per quanto riguarda i rischi di finanziamento delle banche, il comitato europeo sul rischio sistemico (Esrb) lancerà nella prima metà del 2013 “ulteriori proposte nell’ambito della politica macro-prudenziale, in particolare sulle vulnerabilità collegate al finaziamento delle banche”.

Sui problemi della Grecia Draghi ritiene che Atene abbia fatto “progressi visibili e significativi” nel processo di riforme ma deve “fare di più”. Per dare una “valutazione finale” bisogna però “aspettare il rapporto della Troika” (Ue, Bce, Fmi). 

OMT – Il nuovo piano di possibili acquisti calmieranti di titoli di Stato della Bce (Omt) è rigorosamente condizionato e per questo “non si sostituirà” alla eventuale “mancanza di misure politiche”. In base ai piani previsti, una volta lanciato “l’Omt prevede acquisti illimitate ex ante, ma non senza condizioni”, ha ricordato Draghi. “L’uscita dall’Omt si farà quando i suoi obiettivi saranno stati raggiunti, oppure quando si vedrà una mancata attuazione da parte dei paesi dei programmi previsti dalla condizionalità”. Inoltre, ha ribadito Draghi, gli acquisti tramite l’Omt verranno sospesi durante le fasi di ispezione dell’attuazione dei programmi nazionali dei paesi eventualmente beneficiari.

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