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Draghi, economia dà segni di stabilizzazione ma la Bce taglia le stime sul Pil del biennio

Secondo il presidente della Banca centrale europea la zona euro offre “segni di stabilizzazione”, ma le stime sul Pil del biennio in corso sono state riviste al ribasso – Nel 2013 possibile crescita zero – Per l’anno in corso è probabile che l’inflazione rimanga sopra il 2% ma “ci sarà una ripresa dell’economia nel corso dell’anno”.

Draghi, economia dà segni di stabilizzazione ma la Bce taglia le stime sul Pil del biennio

L’ottimismo del presidente della Banca centrale europea (Bce) sarà l’ultimo a morire. Nonostante abbia dichiarato una lieve rivalutazione a ribasso delle stime di crescita della zona euro, Mario Draghi è convinto che “ci sarà una ripresa graduale dell’economia nel corso di quest’anno”. Lo ha dichiarato alla conferenza stampa a termine del Consiglio direttivo della Bce, dopo la decisione sui tassi di interesse che sono rimasti invariati all’1%.

CRESCITA – L’istituto di Francoforte ha rivisto a ribasso le stime per la crescita del Pil della zona euro nei prossimi due anni. Nel 2012 l’economia di Eurolandia crescerà tra un -0,5% e un +0,8% (mentre nelle stime di dicembre si prevedeva un oscillazione tra -0,4% e +1%). Mentre nel 2013 nel peggiore dei casi si avrà una crescita nulla, nel migliore un +2,2% (secondo le previsioni precedenti +0,3% e +1,3%). Le analisi sull’attività economica nell’area euro “confermano segni di stabilizzazione”, ha detto Draghi, “tuttavia le prospettive restano soggette a rischi al ribasso”.

INFLAZIONE – Nei 17 Paesi della zona eura in questi due anni farà tremare anche l’inflazione le cui stime, tra rincari di energia e tasse indirette, sono state riviste al rialzo. Nel 2012 si stima che l’inflazione oscillerà tra il 2,1% e il 2,7% mentre nel 2013 tra lo 0,9% e il 2,3%. Lo scorso dicembre i tecnici della Bce avevano indicato un’inflazione nel 2012 tra l’1,5 e il 2,5 per cento, e tra lo 0,8 e il 2,2 per cento sul 2013. “E’ probabile che l’inflazione resti al di sopra del 2 per cento nel 2012”, ha dichiarato Draghi, “con una prevalenza dei rischi al rialzo”.

GOVERNI – Mario Draghi ha poi esortato a proseguire nell’azione riformatrice. ”Molti governi” dell’area euro hanno fatto ”progressi” nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturi: ora continua ad essere ”fondamentale” proseguire nell’azione riformatrice, ha detto.

LTRO2 – I nuovi maxi prestiti di lungo periodo della Bce a favore delle banche sono stati “un successo indiscutibile”, ha continuato Mario Draghi. Assieme al consolidamento fiscale hanno provocato un “miglioramento significativo” e l’Ltro2 “darà ulteriore sostegno alla stabilizzazione dei mercati finanziari”. Ne sono un esempio evidente il “ritorno di fiducia sull’euro” e il fatto che stia “tornando la domanda da parte di fondi di investimenti e fondi pensione”. Draghi però non ha né smentito né confermato l’ipotesi di nuove maxi aste di finanziamenti all’1%. Qualche tempo fa Ewald Nowotny, il governatore della banca centrale d’Austria, si era espresso contro la probabilità di nuovi maxi prestiti. Draghi invece ha precisato che la Banca centrale europea ora deve “analizzare a fondo” come cambierà lo scenario economico e finanziario.

BUNDESBANK – Il presidente della Bce ha infine voluto sottolineare la coincidenza negli interessi con la Bundesbank tedesca: “Condividiamo tutti gli stessi obiettivi e credo che non ci sia niente da guadagnare da litigi e dichiarazioni pubbliche esterne al consiglio direttivo. Le relazioni con il presidente della Bundesbank e membro della Bce Jens Weidmann sono eccellenti”, ha concluso.

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