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Draghi colpisce subito e taglia i tassi di 1/4 di punto e le Borse corrono

Dopo un avvio in ribasso, Milano ha imboccato la strada della salita – Salgono anche gli altri listini europei – A giustificare la svolta l’incalzare degli eventi in questo drammatico giovedì che si gioca fra il G20 di Cannes, Atene, Londra e Francoforte – I problemi di Papandreou in Grecia e l’incerta prospettiva per il referendum fanno bene alle Borse .

Draghi colpisce subito e taglia i tassi di 1/4 di punto e le Borse corrono

Svolta in Piazza Affari: dopo un avvio in netto ribasso l’indice FtseMib ha azzerato le perdite e ha imboccato la strada della salita. Partito con un ribasso del 2,4%, a metà mattina l’indice FtseMib ha girato al rialzo e ora sale dell’1,05% a quota 15.433. Salgono anche gli altri indici europei: Parigi e Francoforte +1,4%, Madrid +1,2%, Londra +0,5%.

A giustificare il turnaround è l’incalzare degli eventi in questo drammatico giovedì che si gioca tra Cannes, sede del G20, Atene e, a sorpresa, Londra. Oltre Francoforte, dove è in corso il direttorio della Bce. In attesa, beninteso, di colpi di scena dallo scacchiere politico romano.

Il primo scossone l’ha dato Bank of England, con un secco no ai criteri di ricapitalizzazione per le banche introdotti dall’Eba, l’autorità comunitaria sul credito. La Bank of England si è detta “costernata” dalla scelta delle Authority europee di voler imporre nuovi requisiti di capitale senza lasciare ai legislatori nazionali la possibilità di un giudizio qualitativo sui singoli casi.

Intanto ad Atene regna il caos politico più assoluto Il ministro dell’Economia greco, Evangelos Venizelos, si è detto contrario alla consultazione popolare annunciata dal premier George Papandreou dopo che Francia e Germania hanno chiarito che Atene non riceverà più aiuti fino a quando non arriverà il voto favorevole al piano. Alle 11 è iniziata ad Atene una riunione straordinaria del consiglio di gabinetto per fare il punto sulla questione.

Il risultato, a prima vista sorprendente, è che l’euro recupera terreno nei confronti del dollaro: il cambio è fissato a 1,379 da 1,370 della chiusura di ieri sera. La spiegazione sta nel fatto che i mercati danno per scontato che il referendum, preceduto dall’embargo degli aiuti pubblici e privati allo Stato greco, non possa che condurre al default di Atene e, per uno scontato effetto domino, mettere a serio rischio la sopravvivenza stessa dell’euro.

Torna a salire il costo per assicurarsi dal caso di default dei paesi della zona euro, dopo il lieve calo di ieri. Alla base del peggioramento ci sono i timori che la Grecia possa essere vicina al default, il che porterebbe la zona euro in una profonda recessione. Il credit default swaps a 5 anni dell’Italia si è allargato stamane di 27 punti base a 525 bp, secondo Markit, mentre l’equivalente Cds spagnolo ha allargato di 21 punti base a 400 punti base. Stamattina il Btp decennale ha toccato un rendimento record al 6,31% (+13 punti base), mentre il rendimento del Bund tedesco scende all’1,79%. Lo spread si allarga a 452 punti, ai massimi dal 1995.

A Piazza Affari recuperano terreno le banche, in scia al buon andamento dell’indice di settore europeo (+1,4%). Fra i titoli che sono passati in positivo: Ubi +0,70%, Intesa -0,18%, MontePaschi -0,22%. Unicredit, dopo diversi saliscendi, ora tratta a -0,38%. Per la banca di piazza Cordusio si moltiplicamo i segnali del varo di un prossimo aumento di capitale per 6,5-7 miliardi da proporre al cda del 14 novembre che affronterà l’esame del business plan. Intanto, ieri la Proto & associati ha annunciato che un pool di clienti ha acquistato lo 0,8% delle azioni della banca. Annunci del genere, difficili da smentire, perché sotto la soglia del 2% non esiste obbligo di comunicazione, hanno riguardato nelle scorse settimane acquisti su Fiat (1,7%) e Mediaset (1%).

Ancora in terreno negativo PopMilano -3,03%, come capita da lunedì, data d’avvio dell’aumento di capitale da 800 milioni di euro. Ieri Investindustrial di Andrea Bonomi ha annunciato di aver raggiunto (azioni + diritti) il 4,89% del capitale di Banca Popolare di Milano. Intanto i pm di Milano continuano le inchieste sul collocamento del bond convertibile alla clientela e sull’affidamento della società Atlantis per 148 milioni di euro.

Cambiano rotta anche le assicurazioni: Generali +0,64%, Fondiaria-Sai +0,56%. Continua il calo della raccolta premi, a settembre siamo arrivati al 14° mese consecutivo: il mese si chiude con un ribasso del 12,5% a 3,7 miliardi di euro. Prosegue la riduzione della raccolta da parte del canale bancassurance a 2,7 miliardi di euro (-16,5%) e dei promotori finanziari (-10,9% a 0,4 miliardi), mentre registra tassi di crescita positiva il canale agenti (+8% a 0,6 miliardi di euro). Premi tradizionali a 2,8 miliardi di euro (-19%Y), unit linked a 363 milioni di euro (-49%), index linked in netto calo a 491 milioni di euro.

Tra gli industriali, Fiat , dopo un avvio in profondo rosso, ora sale del 3,42%, Fiat Industrial +2,2%, Pirelli +1%. Corre in rialzo Finmeccanica +4,97% che recupera la caduta di ieri. La controllata Ansaldo sale dell’1%. Tenaris vola dopo i risultati sopra le attese, il titolo segna un rialzo del 6,6%

Eni sale dell’1,22% dopo le notizie positive sul riavvio anticipato della produzione in Libia. Il cane a sei zampe ha infatti annunciato che Mellitah Oil & Gas, società operativa in Libia, in joint venture fra Noc (50%) ed Eni (50%), ha riavviato la produzione di gas dalla piattaforma offshore di Sabratha. I volumi di gas saranno trattati presso l’impianto di Mellitah e poi giungeranno in Italia attraverso il gasdotto Greenstream, riaperto il 13 ottobre 2011.

Il petrolio è stabile a 92 dollari al barile (+0,1%). Enel avanza dell’+1,23%.%. L’amministratore delegato Fulvio Conti, ha giudicato infondate le ipotesi di possibili cessioni di quote del gruppo da parte del Governo nell’ambito del piano dismissioni. Conti ha dichiarato che “al momento non credo ci sia in agenda una vendita di quote”.

Stamattina il Btp decennale torna a soffrire con il rendimento che sale al 6,31% (+13 punti base), mentre il rendimento del Bund tedesco scende all’1,79%. Lo spread si allarga a 452 punti. L’euro è in calo a 1,370 contro il dollaro, da 1,374 della chiusura di ieri sera. Finmeccanica (+3,3%) recupera parte della caduta di ieri. La controllata Ansaldo scende del 2%. Con il petrolio in calo a 91,4 dollari al barile (-1,1%), Eni scende dell’1,3% nonostante le notizie positive sul riavvio anticipato della produzione in Libia. Il cane a sei zampe ha infatti annunciato che Mellitah Oil & Gas, società operativa in Libia, in joint venture fra Noc (50%) ed Eni (50%), ha riavviato la produzione di gas dalla piattaforma offshore di Sabratha. I volumi di gas saranno trattati presso l’impianto di Mellitah e poi giungeranno in Italia attraverso il gasdotto Greenstream, riaperto il 13 ottobre 2011.

Enel arretra dell’1,9%. L’amministratore delegato Fulvio Conti, ha giudicato infondate le ipotesi di possibili cessioni di quote del gruppo da parte del Governo nell’ambito del piano dismissioni. Conti ha dichiarato che “al momento non credo ci sia in agenda una vendita di quote”. Marcato ribasso per Telecom Italia -2,4%.

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