Condividi

Doccia fredda su Alitalia: la Ue indaga sul prestito ponte

L’Antitrust europeo ha aperto un’indagine approfondita sul prestito di 900 milioni concesso dallo Stato italiano alla compagnia per valutare se configuri un aiuto di Stato. Ma la vicenda parte male: Bruxelles ha già ripetutamente espresso le sue critiche. Il commissariamento in corso cerca un acquirente ma ancora non è stato trovato

Doccia fredda su Alitalia: la Ue indaga sul prestito ponte

Alitalia, nel mirino della Ue il prestito ponte da 900 milioni concesso dallo Stato italiano. E’ o no un aiuto di Stato? Sarà l’Antitrust europeo, che ha avviato un’indagine approfondita, da dover sciogliere l’interrogativ e stabilire se il prestito è conforme alle norme in materia di aiuti alle imprese in difficoltà.

Al momento, la Commissione è “del parere che il prestito statale costituisca un aiuto di Stato”. Di qui la necessità di “volgere ulteriori accertamenti per verificare se il prestito soddisfi le condizioni previste dagli orientamenti”, ha indicato in una nota l’Antitrust. La Commissione teme che “la durata del prestito, che va da maggio 2017 fino almeno a dicembre 2018, superi la durata massima di sei mesi prevista dagli orientamenti per i prestiti di salvataggio. La Commissione teme che “l’aiuto non si limiti al minimo necessario”.L’apertura di un’indagine approfondita, sottolinea ancora Bruxelles, offre a tutte le parti interessate la possibilità di esprimere la propria opinione in merito alla misura, e “non pregiudica in alcun modo l’esito dell’indagine stessa”.

Il contesto della vicenda è ben conosciuto: Alitalia, di proprietà del consorzio Compagnia Aerea Italiana (Cao) con il 51% delle quote e di Etihad Airways con il restante 49%, combatte da anni contro il fallimento. Il 24 aprile 2017, il personale della compagnia aerea ha respinto un piano che prevedeva il forte taglio dei costi e gli azionisti hanno quindi deciso di non fornire ulteriori finanziamenti all’impresa. Di conseguenza, il 2 maggio 2017 Alitalia era stata posta in amministrazione straordinaria. Per garantire il finanziamento delle attività della società durante l’amministrazione straordinaria, nel maggio 2017 lo Stato italiano ha concesso all’impresa un prestito ponte di 600 milioni di euro cui è seguito nell’ottobre 2017 un ulteriore prestito di 300 milioni di euro. I commissari straordinari hanno inoltre avviato una procedura di gara con l’obiettivo di trovare un acquirente per i beni di Alitalia, procedura che però non ha ancora dato un esito risolutivo.

L’Italia naturalmente aveva notificato come aiuto per il salvataggio l’intero prestito di 900 milioni di euro che lo Stato ha concesso alla compagnia nazionale. Notifica che seguiva una serie di denunce a Bruxelles nelle quali si sosteneva che il prestito costituiva un aiuto di Stato incompatibile con le vigenti norme Ue. Ora l’indagine approfondita dell’Antitrust guidato dalla commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager dovrà sciogliere il nodo una volta per tutte.

Commenta