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Disfatta Juve: ko anche con l’Atalanta e inchiesta plusvalenze

Nelle ore in cui esplode l’inchiesta giudiziaria per le plusvalenze, la Juve, già scossa dal tracollo di Londra, fallisce anche lo spareggio per la Champions con l’Atalanta ed è ormai distante di sette punti dal quarto posto consolidato dai bergamaschi – Continua a vincere invece l’Inter (2 a 0 al Venezia), ormai pienamente in corsa scudetto

Disfatta Juve: ko anche con l’Atalanta e inchiesta plusvalenze

Un disastro senza fine. La Juventus perde anche con l’Atalanta, rimediando così la quinta sconfitta in appena 14 giornate di campionato, la terza in casa, e frana così a meno 7 dal quarto posto, occupato proprio dalla Dea. Il tutto nel weekend segnato dall’inchiesta Prisma, che vede Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato (oltre all’ex direttore Paratici) indagati con l’ipotesi di falso in bilancio e false fatturazioni. 

Insomma, momento nerissimo per la Signora, che in attesa di capire cosa succederà nei palazzi di giustizia deve fare i conti con un ko che sa tanto di sentenza. Lo scontro diretto con l’Atalanta era fondamentale per rimettere in piedi la stagione, invece lo hanno vinto i nerazzurri, che ora possono perfino sognare qualcosa in più. A decidere il match, oltre al gol di Zapata (28’), il solito approccio sbagliato, imperdonabile in una serata così delicata, ma tant’è: e così, una volta andata sotto, la squadra di Allegri non è più riuscita a rialzarsi, nonostante un secondo tempo nettamente migliore del primo, nel quale però, costretta a fare a meno dell’infortunato Chiesa, non è andata oltre a una traversa di Dybala in pieno recupero.

Ora che la possibilità di restare fuori dalla prossima Champions è quantomeno concreta (e abbiamo capito, senza alcuna ironia, quanto sarebbe dannosa per il bilancio), è il caso di chiedersi come uscire da questa situazione, visto e considerato che Allegri era stato richiamato con ben altre aspettative. “È stata una prestazione sulla falsariga di quella di Roma con la Lazio, di quella con la Fiorentina, con il Milan stesso, l’Atalanta ha tirato poco in porta, l’unico lo ha fatto Zapata su un nostro errore – ha sospirato il tecnico -. È anche un po’ il momento, perché poi c’è anche un pochino di ansia, di fretta, perché quando non fai gol c’è preoccupazione, però l’unica cosa che conosco io e che ci rimane da fare, che dobbiamo fare, è continuare a lavorare. L’inchiesta? La squadra si è isolata, il presidente Agnelli ha parlato ai ragazzi, facendo un bellissimo discorso: tutto l’ambiente è tranquillo, la società penserà a tutto”. 

In questo senso va registrata anche la presa di posizione del club, che in serata, poche ore dopo la sconfitta, ha emesso una nota ufficiale. “La Juventus confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli inquirenti, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme – si legge sul comunicato -. Come doveroso, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob”. 

Sul fronte Atalanta invece tantissima soddisfazione, anzitutto per la classifica, che autorizza davvero a sognare in grande, forse anche più della sola qualificazione in Champions. “Questa vittoria è un regalo per tutti, è stata una partita fisica, molto combattuta, che l’Atalanta ha giocato almeno alla pari – il commento di Gasperini -. Questi anni ci hanno dato consapevolezza e maturità, giocando su campi difficili e contro squadre forti. Abbiamo preso qualche scoppola ma siamo cresciuti e ora siamo sempre in grado di affrontare le partite, anche con squadre di assoluto valore”. In effetti la classifica non mente e vede la Dea dietro solo a Napoli, Milan e Inter, sin qui le più forti e continue del torneo. 

Nel ristrettissimo club delle prime è rientrata anche la squadra di Simone Inzaghi, che dopo aver battuto Napoli e Shakhtar s’è ripetuta anche a Venezia, vincendo una partita insidiosa con merito. Alla vigilia avevamo raccontato di una trasferta tutt’altro che facile e in effetti è stato così, solo che i nerazzurri l’hanno affrontata con la testa giusta, mostrando di aver ritrovato quella mentalità vincente che sembrava essersi un po’ smarrita. In questo senso si può dire che i neroverdi di Zanetti rappresentassero la prova del nove e la suddetta, evidentemente, è stata superata a pieni voti. Decisivi i gol di Calhanoglu (34’, terzo centro consecutivo) e Lautaro (96’ su rigore), a suggellare una prestazione di ottima fattura, nella quale il risultato avrebbe potuto assumere dimensioni anche maggiori, se non fosse stato per le parate di Romero. A conti fatti però, alla luce della bella prova del Venezia (due grandi brividi procurati ad Handanovic dal solito Aramu), è giusto che il punteggio sia rimasto relativamente contenuto, tanto più che il 2-0 è arrivato solo in pieno recupero, quando l’arbitro stava ormai per fischiare la fine. 

È un ottimo momento per noi, abbiamo chiuso al meglio una settimana importante e non era affatto semplice – ha esultato Inzaghi -. Abbiamo fatto una grandissima partita, di personalità, l’unica pecca è che dovevamo chiuderla prima. Il Venezia è la sorpresa del campionato e tenerla aperta non va bene, ma alleno grandi giocatori e grandi uomini”. 
Ora il tecnico potrà sedersi in poltrona a guardare Milan e Napoli, nella speranza che l’avvicinamento virtuale assuma contorni concreti, dopodiché potrà concentrarsi sullo Spezia, prossimo avversario nel turno infrasettimanale di campionato. La Juve invece farà visita alla Salernitana, per una partita che, fino a non molto tempo fa, sarebbe stata scontata: ora però è meglio tenere le antenne ben dritte, perché rilassarsi ora, oltre che insensato, potrebbe rivelarsi davvero pericoloso.

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