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Diario del terremoto: dall’aceto balsamico al parmigiano, milioni di danni al made in Italy

DIARIO FUORI DAL CORO – Intervista a Tabarelli (Nomisma Energia): “Il fracking? Magari si facesse in Emilia. Le accise sulla benzina? E’ la nostra tassa sul macinato” – Nella piccola area fra Modena e Reggio Emilia si produce il miglior aceto balsamico del mondo, per non parlare del Parmigiano Reggiano: Coldiretti stima i danni complessivi in 500 milioni.

Diario del terremoto: dall’aceto balsamico al parmigiano, milioni di danni al made in Italy

Dall’aceto balsamico al parmigiano, milioni di danni al cibo made in Italy

Il consorzio dell’aceto balsamico tradizionale di Modena stima che i danni al settore siano di varie decine di milioni di euro. L’aceto balsamico del resto costa fra i 500 e i mille euro al litro e anche un modesto danno alle acetaie può essere di parecchie migliaia di euro. Nella piccola area fra Modena e Reggio Emilia si produce il miglior aceto balsamico del mondo, quello nella tipica bottiglietta disegnata da Giugiaro che viene esportato in tutti i paesi.

Anche il parmigiano reggiano, già colpito duramente dal terremoto del 20, ha subito ulteriori danni a causa del sisma di ieri (un milione di forme compromesse) e la Coldiretti mette a disposizione una mail per salvarlo: terremoto@coldiretti.it a cui ci si può rivolgere per inviare richieste, specificando nome, indirizzo, telefono, prodotto e quantitativo cui si è interessati.

Il conto complessivo dei danni, per difetto, è di 500 milioni, dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalla case rurali, alle stalle, ai fienili,  ai macchinari distrutti e  agli animali morti tra le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia.  A 100 metri dall’ industria biomedicale Emotronic a Medolla nell’azienda di Mauro Galavotti sono crollati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e c’è bisogno di container per le persone e gli animali nella stalla dove ci sono le mucche che producono latte per il Parmigiano Reggiano. A Mirandola – continua la Coldiretti – nella stalla di Davide Pinchelli che si trova a 150 metri dell’industria Bbg, dove purtroppo ci sono state vittime, sono crollati i centri aziendali. Nell’allevamento di Alessandro Truzzi via Boccalina 4/a Novi di Modena sono andati giù capannoni di una corte di 550 anni, crollati fienile e magazzini con sotto fieno e mangimi e non si sa cosa dare da mangiare agli animali.

Tabarelli (Nomisma Energia): “Magari si facesse fracking in Emilia. Le accise sulla benzina? E’ la nostra tassa sul macinato”

“Magari facessimo fracking in Emilia o in Italia, dove abbiamo moltissimo gas, ma questo non accadrà. Continueremo a lasciare agli americani e agli inglesi questa nuova corsa all’oro e a importare le risorse di cui abbiamo bisogno”. Così Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, grande esperto di petrolio e dintorni.

Professore ci sono trivellazioni o comportamenti legati al progetto di un deposito di gas a Rivara, nel cuore della zona colpita dal sisma, che possono in qualche misura essere connessi al terremoto in Emilia?
Il progetto di Rivara è stato bocciato dalle Regione e le ricerche che sta conducendo la Erg Rivara Storage (Ers), joint venture che fa capo all’85% al gruppo Independent Resources e al 15% al gruppo Erg dei Garrone, non possono essere all’origine di nulla. E poi sono convinto che nessun centro di stoccaggio di gas prenderà vita in quelle zone.
Il fracking, quella particolare tecnica utile a spremere il gas disperso nelle rocce, viene praticato nella regione?
No, purtroppo il fracking non è utilizzato nel nostro paese. E’ una tecnica che porterà ricchezza agli Stati Uniti, dove ci sono grandi territori disabitati e molte sperimentazioni in quest’ambito. Oggi si stimano riserve di gas nel mondo ancora per 50 anni. Grazie al fracking potremo addirittura quadruplicarle, arrivando fino a 200 anni. Paradossalmente sarebbe una fortuna scoprire che i terremoti hanno ragioni così facilmente identificabili, potremmo prevenirli ed evitarli, invece non è così.
Cosa pensa della decisione del Governo di aumentare di 2 centesimi l’accise sulla benzina, per dare aiuto alle zone terremotate?

E’ una misura attesa e non mi stupisce, visto che ogni emergenza dagli anni ’60 in poi, dal Belice al Vajont, viene affrontata così. E’ la moderna tassa sul macinato. Fortunatamente quest’aumento arriva dopo un calo dei prezzi di 12 centesimi nelle ultime settimane. Il problema però è che viviamo una fase di costante incertezza e i consumi calano. I volumi di gasolio e benzina potrebbero scendere del 10%, vanificando e oltre le entrate attese. Spero inoltre che questo intervento eviti l’aumento dell’Iva previsto per ottobre. Altri 2 punti infatti si tradurrebbero in un ulteriore aumento di 3,6 centesimi circa.


Anche la Banca Popolare dell’Emilia in mezzo al terremoto

Banche in gioco, nel terremoto dell’Emilia. In particolare la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, con sede a Modena, comunica di aver sospeso l’attività in 20 filiali, una decina della quali però potranno riprendere l’attività in pochi giorni. Quattro le strutture temporanee (container e “autobanca”), due le unità mobili (camper attrezzati con operatività di filiale) messe a disposizione delle zone colpite. I finanziamenti nel perimetro del cratere da parte del gruppo ammontano a circa 500 milioni (circa l’1% degli impieghi totali).

Errani nominato commissario, propone di evitare il commissariamento

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, nominato commissario straordinario per la ricostruzione, propone di affrontare l’emergenza senza “commissariamento”. In sostanza il Governatore dell’Emilia-Romagna spera che il territorio sappia reagire a tutti i livelli e che l’amministrazione pubblica nel suo complesso partecipi, come sta facendo oggi, alla ricostruzione. Per Errani è fondamentale “il prezioso lavoro dei Comuni, delle Province, della Regione”.

Leggi le prime tre parti del Diario del Terremoto: 123

 

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