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Dexia, servono fondi di emergenza. Possibile pressione sui conti pubblici rfancesi.

Quotidiani belgi svelano che servirebbero nuovi fondi per per aiutare la banca Dexia a uscire dalla situazione di crisi. Aumenta la pressione sui conti francesi: Parigi, secondo gli accordi, dovrebbe già garantire il 36,5% dei fondi.

Dexia, servono fondi di emergenza. Possibile pressione sui conti pubblici rfancesi.

Secondo indiscrezioni pervenute da quotidiani belgi, Francia, Belgio e Lussemburgo starebbero negoziando un accordo provvisorio per fornire liquidità di emergenza a Dexia.

Il nuovo accordo non andrebbe a sostituire il precedente, che prevede una garanzia di 90 miliardi in 10 anni, ma servirebbe per soddisfare le necessità immediate del gruppo. Per fronteggiare l’emergenza Dexia avrebbe bisogno di una cifra che è stata stimata intorno ai 30-40 miliardi.

Stando all’accordo di ottobre al Belgio spetterebbe il compito di garantire il 60,5% degli aiuti, alla Francia il 36,5% e al Lussemburgo il 3%. Il piano di aiuti ha la conseguenza di mettere ulteriormente sotto pressione i conti pubblici della Francia, alle prese con il rischio declassamento. In mattinata, ad aggravare la situazione, era giunta la voce, poi smentita, che il Belgio desiderasse rinegoziare la propria quota di aiuti.

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