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Design Italia, le nozze tra architettura e artigianato nel tavolo Laguna di Antonio De Marco

Design Italia e architettura: da questa unione nascono molte opere di alto artigianato come il tavolo Laguna di Antonio De Marco

Design Italia, le nozze tra architettura e artigianato nel tavolo Laguna di Antonio De Marco

Questa elegante nuova opera di Antonio De Marco – Laguna, omaggio a Venezia – conferma ancora una volta la specificità del furniture design italiano e cioè lo stretto rapporto instaurato sin dagli anni ‘50 tra industria e architettura.  Nel dopoguerra infatti un gruppo di giovani architetti da poco laureati al Politecnico di Milano, aveva cominciato a progettare e realizzare i primi esemplari di mobili di design contemporaneo. Mentre industrial design indica da sempre in altri paesi il lavoro tecnico di “disegnatori” formati per lavorare nelle fabbriche, in Italia ha avuto uno sviluppo molto più ampio e culturalmente aperto grazie proprio al fatto che a progettare la casa sono stati in prevalenza architetti .

Quasi tutti i mobilieri brianzoli avevano capito ben presto che per svecchiare la loro produzione in stile e rispondere alla crescente domanda di arredi dell’Italia in pieno boom, occorreva fare un salto di qualità. E l’architetto è subito assurto al ruolo di promotore, consulente commerciale, sperimentatore di tecnologie e spesso anche amico del mobiliere.

Non casualmente a dare il via all’industrial design contemporaneo italiano fu la storica IX Triennale di Milano con la mostra “La forma dell’utile”, allestita dal più celebre degli studi di urbanistica e architettura italiani, il BBPR (Banfi, Barbiano di Belgioioso, Peressutti e Rogers). Questo per spiegare che molto spesso tra la Grande Architettura e il design italiani c’è stata una felice osmosi che ha avuto tra i numerosi esempi persino una umile moka, la premiatissima: la Conica disegnata dal grande Aldo Rossi per Alessi.

Gli esempi sono stati davvero tanti e anche tra i giovani designer di oggi traspare questa simbiosi che Antonio De Marco coltiva con progetti molto raffinati come questo. “Questo progetto è un omaggio alla città di Venezia – dichiara infatti – alla sua fragilità e allo stesso tempo un incredibile punto di forza. La geometria ricorda quella delle tante gallerie della città con le tipiche volte a incrocio. Un elemento architettonico classico si trasforma in un arredo elegante e raffinato. Ispirato ai loggiati veneziani, si configura in più volte concatenate che reggono il piano in cristallo”. 

Nella presentazione dello studio di Antonio De Marco c’è anche un’altra specificità tutta italiana, quella di una ibridizzazione tra cultura e artigianato, quello italiano, che, sperimentando tecnologie sempre innovative, mantiene una manualità e un’attenzione ai dettagli inimitabile. Un esempio di questa inimitabilità? Federlegno Arredo ha di recente comunicato che proprio il paese che ha costruito molte ricchezze sulla contraffazione, la Cina, non copia ma importa a man bassa i mobili italiani, con un aumento nel 2021 quasi del 30 per cento sul 2020 e dell’11,8 per cento nel 2020 sul 2019.

Ancora De Marco sottolinea di essere profondamente legato ai valori di questa inimitabile artigianalità tecnica: “Questo progetto è interamente progettato e realizzato in Italia da artigiani esperti del mondo dell’arredamento, e scelgo sempre di lavorare con i migliori artigiani per avere pezzi che possano durare nel tempo. Il valore dei miei oggetti nasce dalle loro mani”.

Se si vuole approfondire questo modo di lavorare basterà guardare le realizzazioni di De Marco: presentano elementi tecnologici molto forti e innovativi come la trasformazione dell’originalissimo Atollo per Roberti Rattan, un day-bed versatile ispirato al mondo dei catamarani. “Una grande rete tesa all’interno di una struttura in metallo – recita la presentazione – un sistema flessibile sia nelle configurazioni che nell’utilizzo da parte della persona; una seduta informale pensata per il massimo relax”. Trasformabile e  originale anche il mobiletto Humidor, per sigari realizzato in serie limitata per celebrare il cinquantenario del marchio Trinidad di DeArt Habanos. Realizzato in ebano, ottone ed intarsi in madreperla, si apre e si chiude con movimenti e  forme  compatte.

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