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Design arredo italiano al Salone del Mobile, Assolombarda: “In Lombardia il 30% dell’export”

Il presidente di Assolombarda, Spada, al Salone del Mobile: “Evento in presenza una spinta al rilancio del nostro territorio e all’internazionalizzazione delle imprese”

Design arredo italiano al Salone del Mobile, Assolombarda: “In Lombardia il 30% dell’export”

Il design arredo italiano è un settore cruciale per la nostra economia. Lo ha detto il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, al Salone del Mobile. “Mi piace ricordare che, nella nostra regione, si concentra un quinto delle unità locali e degli addetti del settore in Italia. Si tratta di un sistema che genera ben il 30% in termini di export del settore a livello nazionale”, ha detto Spada, aggiungendo che “nel territorio di Monza e della Brianza, il design arredo italiano rappresenta uno dei comparti più radicati: con quasi 2 mila unità locali che occupano 13 mila addetti, nella provincia pesa sul totale del settore regionale per oltre un quinto (22%) in termini di unità locali e per oltre un quarto (24-27%) in termini di addetti ed export. Una eccellenza che trova, poi, uno sbocco a livello globale: in Cina (10% del totale export del settore a livello provinciale), Francia (9%) e Germania (9%)”.

Tornando a parlare dell’evento in presenza dopo due anni di stop forzato, il numero uno di Assolombarda ha sottolineato che si tratta “di una straordinaria vetrina per moltissime imprese del territorio che promuovono l’eccellenza italiana nel mondo”. E che “l’immutata vitalità di questa grande rassegna globale dimostra quanto il laboratorio del design di Milano e della Lombardia sia cresciuto in un ambiente che si dimostra sempre più sensibile alla green economy e al tema del coinvolgimento delle nuove generazioni”.

Per il futuro? L’auspicio del presidente è che questa edizione del Salone, la numero 60, possa favorire, ancora una volta, l’internazionalizzazione delle imprese italiane, incrementando l’attrattività del territorio in una fase delicata caratterizzata dalla ripresa dopo due anni di Covid ma anche alla luce del conflitto in Ucraina e delle sue ricadute economiche.

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